“Riconoscere dal finestrino le vetuste centrali termiche che riempivano la copertina dell’album Tabula rasa elettrificata dei C.s.i.; allora, in piena gloria del progresso, sovrastavano una prateria senza misure. Ora si affannano a emergere in considerazione minima tra questi spazi totalmente edificati”. Ventiquattro anni dopo il viaggio in Mongolia, insieme alla moglie e a Giovanni Lindo […]
Tra l’Emilia e la Mongolia non è più “Tabula rasa”
Identità - Massimo Zamboni nei luoghi che furono dei C.s.i.
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“Le mie follie per Iglesias e la storia con David Bowie. Poi ho scoperto i Bernabei”
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Raffaello, un Beethoven della figura e un genio scomparso troppo presto