Una situazione politica che mi dà sconforto
Alla vigilia del varo del nuovo governo una mia riflessione. Mi soffermo su tre aspetti: primo, sull’uscita dignitosa di Conte che meriterebbe un po’ più di riconoscenza per la serietà e l’onestà che hanno contraddistinto il suo impegno nel governare l’Italia in uno dei periodi più drammatici della sua storia. Secondo, sull’assunzione di responsabilità di Draghi paragonabile al comandante di una nave che cambia rotta per soccorrere i naufraghi senza fare alcuna distinzione tra di loro nel portarli a bordo in una grande ammucchiata. Terzo, sullo sconfortante quadro della partitocrazia che ci comanda smentendo continuamente i suoi pseudo valori.
Lucio Debernardis
Quando gestirà i soldi, l’ex Bce non sarà “forte”
Ho un brutto presentimento: il presidente Draghi, grazie alla ricchezza che dovrà distribuire in Italia, facendo contenti un po’ tutti, non darà l’esempio auspicabile dell’uomo “forte” al potere necessario all’Italia, soprattutto un domani quando dovremo pagare l’ulteriore debito pubblico accumulato?
Riccardo Suriano
Il fiore del neo governo sarebbe Marianna Madia
A proposito del “governo dei Migliori”: non poteva mancare Marianna Madia sottosegretario. Quella che ha copiato parte della tesi di dottorato e che il discutibile istituto d’eccellenza dove l’ha discussa ha lasciato senza sanzioni. Visto che c’era, perché Draghi non ha nominato il Trota? La solita discriminazione sui titoli di studio dell’Est Europa.
Livio Giuliani
Serve una bussola per orientarsi nella crisi
Caro direttore, ottimo editoriale. Sono ancora incredulo di fronte a quanto avvenuto negli ultimi due mesi. La fanfara giornaliera di quasi tutti i media ci stordisce. Per fortuna che c’è il Fatto che ci impedisce di perdere definitivamente la bussola. Spero di trovare ogni giorno un richiamo al tuo bel riassunto dell’incredibile crisi di governo. Dobbiamo recuperare l’esperienza del Conte-2.
Ernesto
“Mario” ha pure il merito delle missioni spaziali
Ho ascoltato due sere fa il dott. Di Bella al Tg3 della notte, a proposito dell’arrivo sul suolo marziano del rover della Nasa, Perseverance. Il dottore è riuscito a dire che Perseverance è “la prima macchina umana ad arrivare su Marte” (ma le “macchine” su Marte non si contano più, le prime furono le sonde Viking a fine anni 70), e che si tratta di una missione congiunta Nasa–Esa (altra cosa non vera: l’Esa partecipa alla missione di recupero dei campioni selezionati da Perseverance, non alla missione Perseverance) in “pieno spirito atlantico” e nello “spirito del governo Draghi”, tutto nello sforzo di far rientrare persino una missione spaziale, programmata da anni e lanciata nel luglio scorso, nella “operazione restaurazione”.
Giuseppe Cacopardo
La riforma Bonafede poteva essere congelata?
Ciao Marco, da incompetente mi chiedo: non poteva il governo Conte fare così come ha fatto pochi giorni fa la ministra Cartabia? E cioè congelare o rimandare a tempi migliori la relazione Giustizia del ministro Bonafede sul tema prescrizione, evitando così il rischio di andare sotto nella conta?
Ivo Casagrande
Caro Ivo, la relazione non era rinviabile e non riguardava la prescrizione, ma lo stato della Giustizia. La Cartabia non ha rinviato la relazione, ma congelato gli emendamenti presentati apposta da Iv, FI e +Europa per affossare la riforma Bonafede e liberarsi di Conte.
M. Trav.
Avrei una domanda semplice per De Angelis
Direttore, a De Angelis direi: “Ci sei o ci fai”?
Giovanni Cavalieri
Entrambe le cose, temo.
M. Trav.
I NOSTRI ERRORI
A causa di un refuso, nel mio articolo di ieri “Perché è caduto Conte?”, c’era uno zero di troppo nel tasso di mortalità da Covid in Italia. Quindi rettifico: i 12 detenuti morti in un anno con o per Covid (su un totale di circa 100mila) sono lo 0,00012% della popolazione carceraria, contro i 95.223 (su un totale di 60 milioni) deceduti fuori dalle celle, che rappresentano lo 0,0015% della popolazione.
Quindi, in barba alla vulgata corrente, il rischio di morire di Covid è oltre 10 volte superiore per chi sta fuori che per chi sta dentro.
M. Trav.