La leadership di Giuseppe Conte alla guida del Movimento 5 Stelle piace ai militanti ed elettori. Che però adesso chiedono subito un primo atto all’ex premier: tornare indietro sulla riforma della giustizia firmata Marta Cartabia e approvata giovedì scorso all’unanimità in Consiglio dei Ministri anche con il voto dei 4 rappresentati a 5 Stelle. Una riforma che di fatto cancella la “Bonafede” sulla prescrizione e inserisce un altro elemento –il Parlamento indicherà annualmente alle procure a quali reati dare la priorità – che ricorda i tempi d’oro del berlusconismo. E che quindi non può andare giù agli iscritti del M5S. Così domenica sera, quando è stato annunciato l’accordo, i militanti pentastellati hanno preso d’assalto la bacheca di Conte, la pagina ufficiale del M5S e quella di Luigi Di Maio per chiedere loro di tornare subito indietro sulla giustizia. “Bisogna ricostruire quanto stanno smantellando” dice Luisella S. mentre Fernando T. lo chiede più chiaramente: “Fateci vedere la vostra buona volontà –scrive sotto il post del M5S in cui domenica è stato annunciato l’accordo tra Conte e Grillo – almeno bloccate la legge sulla giustizia. Siete al governo e state distruggendo tutto quello che avete fatto negli ultimi tre anni”.
Molti si rivolgono direttamente all’ex premier perché difenda la riforma sulla prescrizione dell’ex Guardasigilli Alfonso Bonafede che risale al governo gialloverde: “Lei che conosce bene le linee guida del Pnrr – commenta Luca S. – faccia un’operazione di verità: dica pubblicamente che l’Europa non ci chieda l’amnistia mascherata che hanno votato in Cdm”. Aurelio B. prova a indicare la direzione al nuovo leader: “Bisogna difendere le leggi volute e e approvate come quella sulla giustizia: niente regali a Draghi”. “Non dia tregua al governo” conclude Aris F.
Tra gli iscritti che esultano per l’accordo, però, in molti se la prendono anche con Beppe Grillo che, oltre ad aver provocato la rottura con l’ex premier, ha anche spinto per il “sì” dei ministri in Cdm alla riforma Cartabia. “Di Beppe Grillo non mi fiderei per nulla – scrive Nicola C. – stia attento. Grillo è stato il regista della riforma Cartabia”. Infine qualcuno attacca il fondatore anche per le tempistiche con cui è stato portato a compimento l’accordo per la nuova leadership del Movimento: “Grillo ha tenuto Conte in stand by fino alla modifica della riforma della giustizia – è l’accusa di Carmela C. – Adesso può tirare un sospiro di sollievo e dormire sogni tranquilli”.
Poi c’è anche chi, in maniera più netta, chiede al nuovo leader di non accettare qualsiasi compromesso sulla riforma che arriverà in aula il prossimo 23 luglio e arrivare allo strappo finale: “Ora deve uscire la verità del perché i 4 ministri hanno accettato la schiforma Cartabia-Draghi e se rimanere in questo ignobile governo” ci va giù pesante Oro C. “La mia sarà una fiducia molto condizionata –aggiunge Roberto Biafore – Il governo Draghi è una iattura.” “Spero che questa risoluzione serva soprattutto a riparare i danni causati dal M5S, come il ripristino della prescrizione” attacca Riccardo R. La richiesta secca invece arriva da Angelo Scipio: “Adesso uscite dal governo”.