Terremoto da Covid in casa Rai e più di qualche timore per eventuali contagi nel ritiro azzurro di Coverciano, tanto la conferenza stampa degli azzurri, questa volta toccava al vice-capitano Leonardo Bonucci, prevista in presenza, si è svolta solo online, e tutto il centro tecnico azzurro della Figc è stato blindato: ieri non è entrato nessuno dall’esterno. Così Raisport si è trovata all’improvviso senza il telecronista per la finale degli Europei di calcio, Italia-Inghilterra, prevista per domani sera allo stadio Wembley di Londra. Alberto Rimedio, infatti, è stato trovato positivo al Covid insieme ad altre due persone, un giornalista a Londra e un tecnico a Coverciano. Primo effetto: l’Italia sarà orfana della voce titolare delle telecronache di Rai1, realizzate con il commento tecnico di Antonio Di Gennaro. Anche se c’è ancora una speranza: il telecronista Rimedio è stato trovato positivo al tampone rapido e ora è in attesa di conoscere il risultato del molecolare, non ancora disponibile ieri sera al momento di chiudere il giornale. Rimedio è stato sottoposto al molecolare ieri mattina, ma per l’esito ci vogliono almeno 18 ore. Se risulterà negativo, allora tornerà a essere il telecronista della finale, altrimenti nel caso di conferma della positività, l’alternativa decisa a Viale Mazzini, dopo ore convulse e agitate, è Stefano Bizzotto, già partito per Londra, voce titolare azzurra nel biennio 2012-2014, proprio prima di esser sostituito da Rimedio.
Per qualche ora è rimasta in pista anche la possibilità che Francesco Repice, già voce cult di Tutto il calcio minuto per minuto, potesse fare il salto dalla radiocronaca su Radio1 alla telecronaca su Rai1. “Attendiamo l’esito del molecolare. Ci auguriamo tutti che possa essere solo un falso allarme. Altrimenti saremo costretti a una soluzione alternativa”, si è limitato a commentare il direttore di Raisport, Auro Bulbarelli. Sui social tifosi e appassionati si sono scatenati chiedendo il ripescaggio dalla pensione di Bruno Pizzul, classe 1938, prima voce dal 1986 al 2002: su Twitter, per tutta la giornata di ieri, è andato forte l’hashtag #vogliopizzul per la telecronaca della finale.
La Rai, comunque, è rimasta spiazzata dal fatto che la nazionale di Roberto Mancini tra la semifinale di martedì e la finale di domani abbia deciso di far ritorno a Coverciano. E a quel punto, invece di inviare al centro sportivo della nazionale giornalisti e tecnici da Roma o Firenze, l’azienda ha deciso di mandare a Coverciano una parte della truppa in trasferta a Londra. Tra questi, però, è stato trovato un positivo, che ha bloccato il ritorno in Inghilterra del resto della squadra Rai, costretta a restare in Italia in quarantena e sotto osservazione. “Il problema è che, con questo rialzo dei contagi in certi Paesi europei e soprattutto nel Regno Unito, che qualcuno si contagiasse andava messo nel conto e bisognava esser pronti con un piano alternativo”, racconta una fonte dell’azienda. Ieri, comunque, in via cautelativa, a Coverciano è stata annullata la consueta conferenza stampa del tecnico Mancini con i giornalisti. Fonti azzurre fanno sapere che i giocatori stanno bene e per il momento non ci sono rischi di contagio, anche perché “i contatti tra i media e i giocatori sono stati ridotti ai minimi termini”. Insomma, la “bolla” della nazionale dovrebbe aver retto.
Intanto per evitare altri focolai domani sera a Roma Uefa e Comune cercano di trovare una soluzione paraticabile alla sistemazione del maxi schermo all’Olimpico: previsti 16mila tifosi. In altre città come Milano, Venezia, Padova, Trieste, Palermo, Cagliari e Sassari non ci saranno proiezioni in piazza e, in alcuni casi, sono previste ordinanze restrittive per evitare i festeggiamenti.