La variante Delta è ormai in cima ai pensieri dei capi di Stato e di governo di mezzo mondo. Ieri anche Joe Biden lo ha detto senza mezzi termini: “Sono preoccupato dalla possibilità che le persone non vaccinate vengano contagiate dalla variante e la facciano circolare ad altri non vaccinati. Non sono preoccupato per la possibilità di una nuova epidemia a livello nazionale, ma preoccupato dalla possibilità che si perdano altre vite”. Negli Stati Uniti l’obiettivo di quota 70% di vaccinati il 4 luglio, giorno della festa dell’indipendenza, è già sfumato.
Il grande malato di Delta, però, è il Regno Unito, +46% in una settimana, dove ieri sono stati registrati altri 27 mila nuovi casi, con più di 1,1 milioni di tamponi processati. E in Italia il ministero della Salute continua ad attaccare l’Uefa, il governo del calcio europeo, sorda all’ipotesi di spostare la fase finale di Euro2020 da Londra, nonostante si siano già pronunciati in questo senso il premier italiano Mario Draghi e anche la cancelliera tedesca, Angela Merkel. Il ministro Roberto Speranza ha ribadito: “Sicuramente sarebbe da evitare di giocare a Londra, è incomprensibile che l’Uefa non voglia cambiare sede”; seguito a ruota dal sottosegretario Andrea Costa: “Circa due mesi fa fu il premier inglese a dire che sarebbe stato opportuno giocare più partite in Inghilterra, perché in quel momento era uno tra i Paesi col minor numero di contagi. Oggi oggettivamente lo scenario è cambiato e, se era una riflessione di buon senso, allora lo è anche adesso, quando diciamo che forse sarebbe stato opportuno, valutando la situazione dei contagi in Inghilterra, valutare l’ipotesi di individuare altre sedi” per la fase finale dell’Europeo di calcio. Ma tant’è, l’Uefa non si smuove: ieri è stata giocata a San Pietroburgo Svizzera-Spagna e in Russia la situazione dei contagi è da giorni fuori controllo, con più di 600 morti quotidiani. Forse l’epidemia russa è addirittura la più preoccupante per il basso numero di vaccinazioni completate nella popolazione.
E stasera si giocherà all’Olimpico di Roma Ucraina-Inghilterra, partita per la quale sono stati annullati i biglietti venduti negli ultimi giorni e addirittura bloccati i voli. Costa ammette: “Un po’ di preoccupazione c’è, ma confidiamo nel senso di responsabilità, da più parti sono arrivati gli appelli ai tifosi inglesi di rimanere nel loro Paese, di non venire in Italia, c’è una regola ben chiara che il nostro Paese ha introdotto, cioè l’obbligo di quarantena, quindi ci auguriamo che venga rispettato. Dopodiché dobbiamo controllare, verificare, sono state messe in campo tutta una serie di iniziative che sicuramente permetteranno il controllo rigido e il rispetto di questa regola”. Anche perché come da rapporto settinanale dell’Istituto superiore di sanità, diffuso ieri, tutte le regioni italiane sono adesso a “rischio basso”, con le terapie intensive sotto al 3%, quindi assolutamente sotto soglia critica. Ma Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss, mette in guardia rispetto alla variante Delta che è già arrivata a quota 22,7% di tutti i contagi dell’ultima settimana. Nel frattempo è l’Unione europea a rassicurare, è la presidente della commissione Ursula von der Leyen a chiarire: “Siamo preoccupati riguardo alla variante Delta, vediamo che è molto più trasmissibile e vediamo che il tasso di infezione sta salendo, ma abbiamo anche buone notizie perché vediamo che i vaccini sono efficaci contro le varianti, vediamo anche che le persone vaccinate con due dosi sono molto ben protette e coloro che hanno una sola dose se contagiati sono affetti da sintomi meno severi”.
Se l’Uefa e il calcio europeo fanno orecchie da mercante, la situazione pare diversa per il Cio, il Comitato olimpico internazionale, che ieri si è detto pronto, attraverso Seiko Hashimoto, presidente del comitato organizzatore di Tokyo, ai primi Giochi olimpici della storia a porte chiuse, senza pubblico negli impianti. Solo qualche ora prima, il primo ministro, Yoshihide Suga, aveva annunciato: “C’è la possibilità che non ci siano spettatori alle Olimpiadi. La nostra priorità massima è proteggere il popolo giapponese”.
La furia della pandemia di coronavirus, nel frattempo, sta investendo per la prima volta in modo serio il continente più povero e meno fornito di vaccini, l’Africa, come denuncia l’Organizzazione mondiale della sanità: spinta dalla variante Delta, una nuova ondata di contagi sta investendo il continente africano, dove aumentano nuovi casi, ricoveri ospedalieri e decessi. Il Sudafrica ha i dati più preoccupanti, con oltre 20 mila nuovi casi segnalati nelle ultime 24 ore. Secondo i Centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie, si tratta di oltre il 30% dei 5,5 milioni di casi segnalati dai 54 Paesi africani.