Spesso sono i giovani a insegnare agli adulti
Il direttore del Tg di La7 ha voluto riproporre il video della cabinovia precipitata, dopo che per primo il Tg3 lo aveva fatto. La prima domanda che mi faccio è se sia opportuno oppure no mandare in onda immagini di questo tipo al netto delle violazioni di legge su un’indagine in corso. Poi mi chiedo se il principio che si adotta o si sostiene valga sia per la tv privata che pubblica. Il direttore Mentana ha optato per perorare il diritto di cronaca qualunque siano le immagini a testimonianza. Non solo, ha anche ricordato che nel caso “Vermicino” lui c’era e l’ha detto con orgoglio. Stavolta la lezione l’ha presa dai giocatori della Nazionale della Danimarca che hanno fatto scudo sul proprio compagno, ragazzi giovanissimi, spesso senza istruzione elevata, ma pieni di dignità. Alle volte i giovani insegnano, ma spesso gli adulti professionisti ignorano.
Delfino Biscotti
Torino città “moderata”: la novità del Movimento
Caro Travaglio, condivido la sua perplessità sulla scelta di Conte di ricorrere al termine “moderati” quando parlano della rifondazione del Movimento. Sinceramente quello di “moderato” è un concetto che dal punto di vista politico non ho mai compreso bene. Mi auguro vivamente che ci si riferisca solo ai toni, quelli che magari Conte sente più consoni al suo “stile”, ma per quello che invece riguarda i valori del Movimento, e i nuovi progetti, spero che la “radicalità” possa continuare a contraddistinguerlo. Vedremo.
Enza Ferro
“Repubblica” è per caso passata in quota Lega?
Il 5 febbraio su Repubblica la De Gregorio disquisiva sull’uso del corpo e delle parole in politica, in un articolo “concitato” in cui sbeffeggia ad esempio Conte e il suo presentare una conferenza stampa fuori da Palazzo Chigi (aggiunge perfidamente “senza Casalino”); inoltre rimarca la differenza fra le sobrie parole usate dal Capo dello Stato nell’appello all’unità, con quelle dei politici precedenti, senza notare che quasi le stesse parole le ha pronunciate Conte quando ha chiesto in parlamento la fiducia, in un momento così drammatico. L’autorevole firma di Repubblica, che giorni prima aveva scritto un altro articolo colmo di livore nei confronti di Zingaretti, è per caso passata alla Lega?
Giancarlo Valentini
No, non c’è bisogno di passare alla Lega. Basta restare nella “sinistra per Salvini”, attivissima da almeno tre anni a questa parte.
m. trav.
AstraZeneca e i dubbi amletici degli esperti
Visti i 127.000 e oltre morti da Covid in Italia e visti certi dubbi amletici come “mascherine sì” e “mascherine no” (all’inizio della pandemia), AstraZeneca sì, AstraZeneca no (adesso). Mi chiedo: ma questi grandi esperti, membri delle commissioni tecnico-scientifiche varie, sono stati scelti perché sono competenti o perché sono agli ordini di Big Pharma e Confindustria?
Claudio Trevisan
DIRITTO DI REPLICA
Egregio direttore, sul Fatto Quotidiano di ieri, nell’articolo dal titolo “Calabria, i giallorosa uniti sull’imprenditrice Ventura”, firmato da Wanda Marra e Lucio Musolino, è scritto testualmente: “C’era stato poi un tentativo di chiudere su Enzo Ciconte, ma il Pd locale (rappresentato da figure come Oliverio, Nicola Adamo, Enza Bruno Bossio) non ha mai voluto appoggiarlo”. Per quanto mi riguarda desidero precisare che il Pd locale è rappresentato dal commissario regionale Stefano Graziano e che il sottoscritto, almeno da un anno e mezzo, non è mai stato coinvolto e consultato da nessun dirigente nazionale e regionale sulle proposte per la candidatura a presidente della Calabria. Personalmente, conosco molto bene Enzo Ciconte e nei suoi confronti ho sempre nutrito stima e apprezzamento.
Mario Oliverio, già presidente della Regione Calabria
I NOSTRI ERRORI
In merito all’articolo pubblicato ieri e intitolato “Palamara: ‘Ho sbagliato a parlare di Ielo con Lotti’”, dobbiamo correggere due imprecisioni. È vero, come abbiamo scritto, che il pm Stefano Fava durante l’udienza a Perugia citata nell’articolo ha spiegato che il suo esposto al Csm riguardava esclusivamente l’ex procuratore Giuseppe Pignatone, ma non si è trattato di una “precisazione”, piuttosto della conferma di quanto già ribadito sin dal suo primo interrogatorio del giugno 2019. Quando Palamara riferisce di essere stato “male informato” sulle astensioni del procuratore aggiunto Paolo Ielo nei fascicoli citati nell’articolo, infine, l’ex consigliere del Csm ha espressamente escluso di essere stato informato male da Fava poiché ha spiegato che le informazioni errate erano giunte dall’esterno del suo ufficio. Ce ne scusiamo con i lettori e i diretti interessati.
Vincenzo Iurillo e Antonio Massari