La Procura di Tempio Pausania ha richiesto il rinvio a giudizio per Ciro Grillo e i suoi amici – Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria – per l’accusa di violenza sessuale di gruppo. Sono due le contestazioni di cui dovranno rispondere. La prima, che coinvolge tutti e quattro, riguarda il presunto stupro di Silvia (nome di fantasia di S.R, studentessa milanese di 20 anni) al termine di una serata passata insieme alla discoteca Billionaire di Porto Cervo. Fatti aggravati dall’ “abuso delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della vittima, dovuta all’assunzione di alcol”. La seconda – di cui rispndono solo a Grillo, Capitta e Lauria – è un’altra violenza sessuale, legata alle foto oscene scattate accanto a Roberta (R.M.), amica di Silvia, che in quegli scatti dorme senza accorgersi di cosa sta succedendo.
a quasi due anni dai fatti, era il 16 luglio del 2019, i magistrati chiudono dunque il cerchio: ce n’è abbastanza, secondo il procuratore capo Gregorio Capasso e il pm Laura Bassani, per portare i quattro giovani a processo. L’udienza preliminare è stata fissata il 25 giugno. Nei giorni scorsi il figlio del fondatore del Movimento Cinque Stelle si è ripresentato presso i carabinieri di Genova per farsi sentire un’altra volta. Oggi come allora Ciro e i suoi amici si proclamano innocenti. Secondo la loro versione quella notte si è consumato un rapporto consenziente.
La ricostruzione dell’accusa, invece, riconosce credibilità a quanto denunciato da Silvia, otto giorni dopo i fatti a Milano. Alla chiusura della discoteca le due ragazze, che avevano pernottato a Porto Pollo, avevano accettato l’invito dei coetanei a dormire nel loro appartamento a Porto Cervo, molto vicino al locale. Qui, dopo una cena imbastita intorno alle sei di mattina, Silvia sarebbe stata violentata una prima volta da Corsiglia. Nei momenti finali del rapporto compaiono anche i tre amici, che “entravano ed uscivano dalla stanza, ridendo tra loro, e ostruendo il passaggio a Silvia quando, divincolatasi, la ragazza tentava di allontanarsi, consentendo in tal modo a Corsiglia di raggiungerla nuovamente, e afferrarla”. La seconda presunta violenza avviene alle 9 di mattina, dopo che Silvia sarebbe stata costretta a bere altra vodka. A questo secondo rapporto, stavolta di gruppo, partecipano Grillo, Capitta e Lauria, che si riprendono anche con un cellulare. Quel video è ritenuto controverso: per l’accusa dimostra la violenza, per le difese è una prova a discarico.
Ci sono poi le immagini, in pose oscene, scattate mentre Roberta dorme. Un primo video riprende “Grillo e Lauria, alle 6.25”; una foto, alle 6.39, riguarda Lauria; altre due foto, alle 7.15, riprende “uno di loro”, di cui si vedono solo le parti intime. Fra le prove gli investigatori hanno depositato intercettazioni telefoniche e ambientali, messaggi e chat, una corposa analisi dei dati telefonici e informatici, consulenze informatiche e psicologiche.