“Il contagio ha raggiunto un plateau”, aveva detto venerdì il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro. E alcuni indicatori in discesa continua da alcuni giorni (numero di attualmente positivi e pressione sul sistema sanitario) inducono a un cauto ottimismo, ma in serata ci ha pensato il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini, a raffreddare gli entusiasmi di chi, come il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, e il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, evocano “riaperture entro fine aprile” e “un’estate da liberi”: “La situazione è ancora di estrema gravità – ha detto Magrini – per questo siamo molto preoccupati del numero molto elevato di morti tutti i giorni. La sensazione è che ci sia ancora molto da fare e un po’ da resistere e soffrire per i prossimi due mesi. Lo sforzo attuale è di vaccinare il più possibile”.
Il bollettino di sabato 10 aprile parla di 17.567 nuovi contagi a fronte di 320.892 tamponi (molecolari e antigenici) per un tasso di positività sul totale dei test effettuati al 5,5%, percentuale che sale al 17,2% se calcolato in rapporto al numero delle persone sottoposte a tampone. Dati in lieve calo rispetto allo scorso sabato 3 aprile (21.261 nuovi casi e tasso di positività al 5,9%). Per il quinto giorno consecutivo diminuiscono gli attualmente positivi (perlomeno quelli ufficialmente rintracciati) attualmente a quota 533.085. E da quattro giorni è in calo la pressione sugli ospedali: -492 posti letto occupati nei reparti Covid ordinari per un totale di 27.654 ricoverati. Per quanto riguarda l’occupazione dei posti in terapia intensiva, il saldo rispetto alle 24 ore precedenti è in lieve diminuzione (-15) a fronte di 186 ingressi. Il numero complessivo dei malati gravi è a quota 3.588 Ancora alto il numero dei morti, 344 nelle ultime 24 ore. Il totale sale a 113.923 .
A pochi giorni dalla manifestazione davanti alla Camera, intanto, il movimento “Io apro” ha lanciato un nuovo sit-in in piazza Montecitorio a Roma. “L’ultimatum è scaduto – scrivono su Facebook –. Vi abbiamo dato 48 ore per legittimare le riaperture di tutte le attività economiche. Nessuno ci ha risposto. Porteremo 20.000 persone davanti al Parlamento”. Ma la piazza domani sarebbe già occupata da un altro sit-in.