Paga quasi raddoppiata a chi non sciopera. Ieri, nel pieno della mobilitazione organizzata dalla rete “Rider X i diritti” in oltre 30 città italiane, i fattorini del cibo a domicilio hanno ricevuto messaggi di Deliveroo con offerte di maggiorazioni fino al 75% sulla retribuzione per chi avesse accettato di consegnare ordini.
Non è inusuale: le piattaforme propongono incentivi quando rischiano di non avere sufficienti rider operativi, specie il sabato sera con il picco di prenotazioni. Il fatto di averne fatto largo uso ieri, con percentuali più alte del solito, fa capire quanto temessero gli effetti dell’astensione proclamata dai sindacati autonomi insieme con Cgil e Uil. A Napoli, l’app britannica ha messo sul piatto un bonus tra le 14 e le 15, una fase della giornata in cui – spiegano i fattorini – iniziano in realtà a calare le richieste. A Milano ha prospettato un +25% nel primo pomeriggio e +60% in serata. “Mai arrivate prima promozioni così alte”, fa notare Davide Contu, che pedala nel capoluogo lombardo e ieri ha partecipato al corteo di circa 200 biciclette. Segno di come il movimento stia crescendo, dato che a ottobre la sfilata era partita con 50 persone. Anche Yiftalem Parigi, sindacalista Nidil Cgil a Firenze, è soddisfatto: “Ottima l’adesione dei clienti – racconta – e vari ristoratori ci hanno detto che sono crollate le ordinazioni”. La giornata, infatti, è stata chiamata il “no delivery day”, con l’obiettivo di spingere i consumatori a un boicottaggio di un giorno per solidarietà.
L’offerta di aumenti ai non scioperanti è un’altra diretta conseguenza di un settore in cui le aziende si fanno da soli le regole. Per le multinazionali, i rider sono autonomi, quindi non ci sono norme che vietino di proporre maggiori guadagni a chi resta in sella. Il fronte non è comunque unito. Mentre Just Eat sta per applicare il contratto della logistica ai suoi addetti, Deliveroo, Glovo e Uber Eats insistono sul “cottimo”, anche dopo che la Procura di Milano ha imposto alle aziende del settore l’assunzione di 60 mila rider: hanno fatto ricorso e rimangono aggrappate al contratto di comodo firmato con la sola Ugl a metà settembre. Un accordo bocciato dal ministero del Lavoro, che continua a essere applicato: per questo i rider si aspettano che Andrea Orlando faccia qualcosa. “Assodelivery apra subito il confronto”, chiede Tania Scacchetti della segreteria Cgil. “Restano da discutere il protocollo anti-Covid – dice Deliverance Milano – e il core della contrattazione su tutele e diritti”.