“Èstato un errore e gli errori vanno corretti in tempo. Questo è ancora possibile. Me ne assumo la responsabilità”. A capo chino, Angela Merkel ha chiesto perdono ai suoi cittadini con la giacca gialla, un’espressione greve in volto e parole precise, che ha scandito per fare una plateale e subitanea marcia indietro sulla proposta di lockdown totale per le vacanze pasquali e di prolungamento delle misure fino al 18 aprile.
In seguito a dure critiche della stampa, rumorosa frustrazione e rabbiose proteste della popolazione per la decisione di far trascorrere la Pasqua tedesca a saracinesche abbassate – comprese quelle dei supermercati –, la Merkel ha fatto dietrofront prima di una riunione d’emergenza indetta con i leader delle 16 regioni. Al suo sedicesimo anno di governo, la Cancelliera ha chiesto scusa mentre si fa sempre più alta la terza ondata del virus che copre l’orizzonte, dove nessuno intravede più le sei milioni di dosi di vaccino promesse per concludere una campagna vaccinale che avrebbe dovuto essere finita, secondo quanto dichiarato, a fine estate.
Il progetto di lockdown non era comunque “realizzabile in poco tempo”, è stata “una scelta sbagliata” compiuta comunque in nome di “buone ragioni: cioè frenare la terza ondata e far calare la curva dei contagi”. Un documento ufficiale del Bundestag qualche giorno fa informava: “Senza restrizioni significative, il numero di nuove infezioni aumenterà al punto che il sistema sanitario rischierà il collasso, necessarie azioni forti”. Con oltre due milioni e mezzo di infetti e almeno 75 mila decessi per Covid-19, la Germania – che ha riaperto le scuole a metà febbraio e parrucchieri e negozi a marzo –, arranca registrando ogni giorno 13 mila nuovi casi.
“Senza piano, senza idee, senza coraggio” secondo le parole del quotidiano Bild. “Senza piano, senza fantasia” secondo Die Welt. Come le fiale del vaccino che può fermare la pandemia, mancano autorità competenti per l’organizzazione della campagna vaccinale iniziata prima dello scorso Natale, digitalizzazione del processo di inserimento nelle liste per ricevere le dosi, approvvigionamenti di fiale. “Si ha la nauseante sensazione di vivere in un Paese rotto”, in una nazione “ritardataria” che insegue gli altri Stati, ha scritto invece Der Spiegel, giornale che ha inflitto un colpo più profondo degli altri elencando la lista di promesse politiche infrante. “La nuova incompetenza tedesca” è il titolo di una copertina: “La Repubblica rivela una debolezza sistemica, la pazienza dei cittadini è al limite”. Se la Merkel perde, la coalizione Cdu-Csu precipita: dopo “lo scandalo delle mascherine” che ha visto coinvolti i membri del partito della Cancelliera, secondo i sondaggi, sono tre i punti persi e il consenso tra i cittadini è sceso al 26%, pericolosamente vicino a quel 22% detenuto dai Verdi. L’incapacità non è ormai più solo sanitaria, ma quella endemica di uno “Stato disfunzionale”, figlio di un governo “passivo e stanco”. I “discorsi melodrammatici” della Merkel, conclude il giornale, “sembrano appelli preoccupati di una nonna che chiede ai nipoti se hanno i vestiti caldi”.