Speranza, le dimissioni sono sempre possibili
Caro Marco, ho grande stima per Speranza, ma non credi che debba dimettersi per le scelte non condivise del presidente Draghi?
Mario A. Querques
Caro Mario, non escludo che, se Draghi &C. continueranno a scavalcarlo, Speranza dovrà per forza andarsene, prenderne atto, rendendo ancor più chiara la vera natura di centro-destra di questo governo.
M. Trav.
Napolitano, Mattarella e “Mario” al Quirinale
Caro Marco, secondo te, a questo punto, ci sono grandi differenze tra Napolitano e Mattarella? E poi, per quale motivo Draghi dovrebbe essere il prossimo presidente della Repubblica?
Mario Tommasi
Caro Mario, la prima risposta è no. La seconda è boh.
M. trav.
La solidarietà dei lettori per le querele al “Fatto”
L’iniziativa di Renzi dev’essere considerata come una medaglia al valore: quella di dire la verità! Se c’è bisogno di sostegno economico, noi lettori ci siamo.
Raffaele Fabbrocino
Sarò lieto di darvi una mano economicamente se il Renzi vi porterà in tribunale per la questione Arabia, che considero un affronto all’intero popolo italiano.
Massimo Giorgi
Caro direttore, un’altra querela farlocca del novello Magnifico! Ne faccia un album: potrà mostrarlo con orgoglio ai nipoti.
Susanna Di Ronzo
Leggo dell’ennesima querela dell’innominabile. E io per l’ennesima volta mi propongo di partecipare alle spese.
Francesco Collecchia Zanello
Sono disponibile a contribuire con la mia pensione alle spese legali per la querela.
Claudio Poletti
Grazie a Fini per le sue riflessioni sulla vita
Leggo il Fatto principalmente per la firma di Massimo Fini. Eccellente il pezzo “Il Covid rimette in gioco la nostra idea di morte” e complimenti al direttore per averlo pubblicato, nonostante la distonia di idee.
Nicola Pellegrin
Questa volta devo dare ragione a Fini. Non si tratta di essere negazionisti, ma la nostra società, cercando di rimuovere il concetto di morte, evita di vivere una vita “piena”, dove lo scorrere del tempo non sia scandito dal denaro o dallo sballo. Fini è “polpa di genio”.
Simone Demaria
Ho ritrovato il piacere di leggere un quotidiano
Sono una vostra lettrice dall’agosto 2012, dopo una convivenza lunga 28 anni con Repubblica. Ho ritrovato il piacere di leggere un quotidiano; ho scoperto che l’ironia e il sarcasmo, ingredienti necessari, mi hanno resa felice. Leggendo Scanzi, Travaglio, Lillo, Padellaro, Fini… mi rifletto in uno specchio. È un piacere avere interlocutori che parlano di fatti per far crescere una cittadinanza attiva.
Gabriella Pitarra
Grazie, cara Gabriella, è bello sapere di avere lettrici come te.
M. Trav.
Diritto di replica
Scrivo per fornire alcune precisazioni rispetto all’articolo dal titolo, tanto accattivante quanto fuorviante, “Uomini Eni alla Farnesina: l’accordo segreto del 2008”. In realtà, non c’è alcun “accordo segreto”, come dimostrato dal fatto che la presenza di dipendenti Eni (così come di quelli di tutti gli altri “esterni” che a vario titolo collaborano con il Maeci) è doverosamente pubblicata sul sito della Farnesina. Segnaliamo anche che le “rivelazioni” contenute nel citato rapporto di Re:Common altro non sono se non le informazioni fornite alla stessa Re:Common proprio dalla Farnesina nell’ambito di una richiesta di accesso agli atti Foia (Freedom of Information Act).
Come noto, il Maeci ha tra i propri compiti fondamentali quello di sostenere l’internazionalizzazione delle nostre imprese e di perseguire gli obiettivi di diplomazia economica con azioni di promozione degli interessi delle aziende italiane nel mondo. Tutto ciò, evidentemente, a sostegno della nostra economia e, in ultima analisi, del Paese. Quello che l’articolo definisce “infiltrazione” per noi è dare forma al concetto di “sistema Paese”. Per svolgere questa azione strategica la Farnesina collabora stabilmente, come consentito dalla legge, non solo con Eni, ma anche con molte altre aziende (quali Enel, Snam, Leonardo…) distaccando presso di esse un consigliere diplomatico. Si tratta di uno schema che funziona molto bene, come dimostrano i significativi risultati ottenuti. Ciò premesso, spiace davvero constatare che la collaborazione virtuosa tra pubblico e privato, quel “fare sistema” tanto spesso invocato, venga strumentalizzata per alimentare polemiche tanto sterili quanto prive di fondamento.
Tiziana D’Angelo, Ufficio stampa, Ministero degli Esteri
Ringraziando per la precisazione, facciamo notare che l’accordo tra Eni e Farnesina era riservato, tant’è che nessuna delle due parti in causa lo ha mai pubblicato e, come spiegato dal Maeci stesso, è stato necessario un Foia per averne prova. Sull’opportunità di avere funzionari di un’azienda privata distaccati presso un ministero della Repubblica, lasciamo il giudizio ai lettori.
Ste. Verg.