Ho avuto il piacere di conoscere l’ambasciatore Luca Attanasio, quando ancora non era stato assegnato in Congo. Sono stata subito colpita dal suo entusiasmo. Era un incontro informale. Ha cercato di smorzare il mio disappunto nel constatare che, a fronte di sforzi enormi, poco o nulla sia cambiato per la gente d’Africa. Ricordo le parole rassicuranti e l’invito ad attendere i tempi. Non avrei mai potuto immaginare che sarebbe stato lui stesso a pagare con la vita questa lotta impari. Qualche lettore si chiederà quale sia la relazione tra la morte di Luca Attanasio e l’argomento salute, di cui mi occupo in questa rubrica. Ho più di vent’anni d’esperienza in missioni in Africa, sia per progetti della Cooperazione Europea che per volontariato. Oltre a imparare che il concetto di salute, di vita e di morte, in quel Continente, siano assolutamente diversi dai nostri, ho purtroppo dovuto constatare che la salute è diventata un’arma di ricatto di molti governanti corrotti nei confronti dei Paesi donatori. In tutti questi anni che comprendono anche l’esperienza Ebola, in Africa sono arrivati fiumi di denaro per ospedali, campagne vaccinali, farmaci. Il risultato oggi sono ospedali spesso edificati e rimasti vuoti, altri bruciati dopo le epidemie, farmaci venduti a prezzi impossibili… Ero in Ghana, a qualche chilometro da Tamalè, in un piccolo presidio sanitario. Improvvisamente tutti intorno a noi avevano interrotto le attività. A bassa voce mi fu comunicato che stava passando il “re”. Non quello che conosciamo ed è ufficialmente riconosciuto, il re di quella zona. Era un uomo di colore, alto e grasso, ricoperto interamente d’oro, testa e mani comprese, e così i figli che lo seguivano.
Oggi, alla luce dell’esperienza pandemica, in un’Africa che pullula di outbreak infettivi, non possiamo più elargire fondi che spariscono in mille rivoli. Dobbiamo consolidare la presenza dei benefattori in loco e pretendere trasparenza. Quasi tutto quello che viene affidato alla gestione locale, non si trasforma in benessere della popolazione e spesso serve solo per ingrassare i patrimoni dei potenti locali che transitano attraverso le banche “lavanderia” disseminate in Africa. Luca Attanasio portava benessere con generosità e trasparenza e, forse, questo potrà spiegare la sua tragedia.