Pavlicenko, un’eroina dell’antifascismo
Caro direttore, la rievocazione di Ljudmila Pavlicenko, l’eroina della battaglia di Sebastopoli (Michela Iaccarino nel Fatto del 25 febbraio) richiama alla memoria il bellissimo film russo Resistence. La battaglia di Sebastopoli che si apre con il suo incontro con Eleanor Roosevelt, moglie del presidente degli Stati Uniti:
“D: E voi chi siete?
R: Sono un cecchino.
D: Una donna cecchino?
R: Sì, nel nostro Paese le donne combattono in guerra insieme agli uomini.
D: E quanti uomini ha ucciso?
R: Nessun uomo, solo fascisti. Trecentonove”.
Nicola Ferri
Più uomini in piazza per scusarsi con le donne
Dobbiamo dire basta e chiedere scusa. Altre donne uccise da uomini che avrebbero dovuto amarle. È una strage, terribile e continua. È il genere maschile ad essere sotto accusa per i troppi silenzi. Non possiamo far finta di niente, dobbiamo farcene carico. E allora scendiamo anche noi in piazza, per chiedere scusa alle donne. Noi lo faremo trovandoci in piazza San Michele ad Albenga domani alle ore 18 esatte. Chiediamo insieme scusa per i nostri silenzi, per aver girato la testa da un’altra parte, per aver sopraffatto le donne, passando loro davanti non perché più bravi ma solo perché uomini. Le giuste regole da rispettare per l’emergenza Covid ci impediranno di essere tanti, ma allora potremmo fare così: ogni uomo che vorrà e potrà esserci fisicamente si faccia chiamare sul telefono cellulare da un amico che non può essere lì, in modo che la piazza sia piena del suono assordante di chiamate senza risposta. Facciamo squillare tutti insieme i nostri telefoni. Per una volta invece di rispondere ad una chiamata telefonica rispondiamo alla nostra coscienza di esseri umani”.
Giuliano Arnaldi
presidente “Fischia il Vento”
Lettori in aumento per “lesa draghità”
Bravo direttore. Avanti tutta. Le varie rassegne stampa di regime a noi fanno il solletico. La controprova? Lettori e abbonati in aumento per “lesa draghità”.
Emanuela Burattoni
La “grande” importanza che dava B. alla ricerca…
Trovate la registrazione di un’intervista a Berlusconi che, quando governava, alla domanda sui soldi per la ricerca, rispondeva che in caso di bisogno avremmo comprato all’estero. Quindi niente soldi per la ricerca. Trovatela e sbattetela in faccia alla destra.
Fulvio Rosapane
Mantenere il vitalizio a Del Turco è ingiusto
È scritto in tutte le aule dei tribunali italiani che “la legge è uguale per tutti”. Ancora una volta, siamo stati smentiti. Il Consiglio di presidenza del Senato guidato da Casellati ha stabilito invece, incurante della legge, di lasciare il vitalizio a Del Turco nonostante abbia un Isee di oltre centomila euro e immobili per oltre 20 mila euro. Allora le cose da farsi sono o la rimodulazione di tutti gli Isee d’Italia portando il valore massimo agli stessi valori di Del Turco oppure lasciare il ripristino del vitalizio a Del Turco ma, a carico totale di tutti i senatori di Partito Democratico, Italia Viva, Lega e Forza Italia. Perché non è giusto che ancora una volta sia il popolo a pagare per un condannato che ha preso mazzette. Vorrei ricordare che oltre il 90% dell’Irpef italiano viene pagato da operai e pensionati. E ho detto tutto.
Luigi Pavan
Legge proporzionale: pro e contro
Egregio Travaglio, ma perché il nostro giornale non dice una parola su questa falsa democrazia del sistema elettorale proporzionale? I nostri governi non durano oltre un anno di media, all’estero perdiamo di credibilità ormai da anni e, anche i migliori politici non possono prendere impegni. È palese che il popolo non decide nulla col voto, tanto poi i partiti sono costretti (e apparentemente giustificati) a fare le alleanze anche con Renzi o altri pregiudicati, pur di dare un governo qualsiasi al Paese. Una volta scrisse che avrebbe usato il nostro giornale anche per denunciare problemi e per stimolare la soluzione di alcune tematiche. Allora perché non leggo mai una riga su un sistema elettorale che nega assolutamente il potere del voto al popolo?
Biagio Stante
Caro Biagio, il problema non è il proporzionale. Sono le liste bloccate dei “nominati” dai capi dei partiti previste prima dal Porcellum, poi dall’Italicum e ora dal Rosatellum. Le abbiamo sempre denunciate e continueremo a farlo finché non spariranno.
M. Trav.
Bisogna disincentivare i ricorsi in appello
Dopo il sacrosanto blocco della prescrizione (che speriamo non venga cancellato), ora rimane un solo provvedimento per dare efficienza alla Giustizia… Mi riferisco all’abolizione del “divieto di reformatio in peius”, legge questa che di fatto pigia l’acceleratore su valanghe di richieste di appello in secondo grado e in Cassazione. Il “divieto di reformatio in peius” allunga a dismisura i tempi della giustizia e va eliminato al più presto.
Marco Scarponi
Caro Marco, dubito che con questa maggioranza ci arriveremo. Aspettiamo la prossima.
M. Trav.
Non ha senso votare se poi arrivano i tecnici
Votare sarà anche un diritto e un dovere, ma visti i risultati di decenni contraddistinti da crisi di governo continue, inciuci, interventi di presidenti della Repubblica per la formazione di governi tecnici, a cosa serve andare a votare?
Maurizio Todaro