Dopo le nomine dei sottosegretari è di nuovo scontro nella neo maggioranza, stavolta per la Pasqua con misure restrittive anti-Covid: Nicola Zingaretti contro Matteo Salvini, mentre zone rosse e arancione scuro si profilano rispettivamente nelle province e città di Pistoia, Siena e a Bologna da sabato. E anche a Brescia (già arancione rafforzato) la situazione dei contagi resta critica: gli ospedali sono vicini al collasso e stanno mandando alcuni pazienti in altre strutture della regione, come a Bergamo e a Cremona. Per la fondazione Gimbe nell’ultima settimana sono 41 le province che segnano +10% di casi in una sola settimana. A livello regionale va verso l’arancione il Piemonte e rischiano anche Lombardia, Lazio, Marche, Puglia e Basilicata. Mentre comincia a preoccupare la situazione di Milano.
Nonostante questi chiari di luna, Salvini attacca: “Mi rifiuto di pensare ad altre settimane e altri mesi, addirittura di chiusura e di paura. Se ci sono situazioni locali a rischio, si intervenga a livello locale. Però parlare già oggi di una Pasqua chiusi in casa non mi sembra rispettoso degli italiani”. Sul nuovo Dpcm in gestazione che scadrà il 6 aprile al leader della Lega risponde appunto Zingaretti: “Vedo che sulla pandemia Salvini purtroppo continua a sbagliare e rischia di portare fuori strada l’Italia”. Le ordinanze del ministro della Sanità sui colori dei territori, in seguito al monitoraggio del venerdì, d’ora in poi entreranno in vigore il lunedì e non la domenica: lo promette la ministra delle Autonomie, Mariastella Gelmini, in un vertice con gli Enti locali. Nella riunione Gelmini e il ministro della Salute Roberto Speranza hanno assicurato un’altra novità: la bozza del nuovo Dpcm, in vigore dal 6 marzo, sarà mandata oggi ai governatori, dunque in notevole anticipo sulla scadenza di quello attuale. Rinviato al Cts il tema spinoso della chiusura delle scuole per vaccinare i docenti, come chiedono quasi tutti i governatori. Intanto oggi il Cts si pronuncerà sul protocollo del ministro Dario Franceschini, che chiede di riaprire cinema, musei e teatri dal 27 marzo: gli esperti ribadiranno che dipenderà dall’andamento della curva dei contagi.
Reduci dal ridimensionamento della Corte costituzionale, secondo cui spetta allo Stato, non alle Regioni, determinare le misure di contrasto della pandemia, i governatori con Stefano Bonaccini parlano di “prime risposte positive” del governo. Ma intanto la variante inglese produce restrizioni sempre più numerose. Da sabato scatterà la zona arancione scuro appunto per Bologna e tutta la sua provincia. Questa decisione comporta, tra le altre, dal 1° marzo, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, con didattica a distanza per 15 giorni, ad eccezione della scuola dell’infanzia e dei nidi. Sempre da sabato nelle Marche scatterà la didattica a distanza al 100% nelle superiori fino al 6 marzo. Stop alle lezioni in presenza anche per i ragazzi delle classi seconde e terze medie delle province di Ancona e Macerata. Da sabato anche le provincia di Pistoia e Siena saranno zone rosse. Nel Lazio nuove zone rosse nei Comuni di Colleferro, Carpineto Romano e Torrice (Fr). Scuole chiuse per Covid a Ventimiglia e Sanremo dal 24 febbraio al 5 marzo: il 6 riapriranno e comincerà il Festival.
Tutto questo mentre ieri i nuovi casi sono stati 19.886 su 353.704 (13mila più di ieri) con altri 308 morti. Le terapie intensive continuano a riempirsi ormai da giorni e sono già otto le regioni oltre la soglia critica del 30%, preludio di tempi difficili. La Lombardia, al solito, è la regione messa peggio con 51.473 tamponi effettuati, ieri si sono registrati 4.243 nuovi positivi, con la città metropolitana di Milano che torna a essere la più colpita con 1.072 casi, 409 dei quali nel Comune di Milano. E, infatti, ora è proprio la capitale del Nord a preoccupare. Si teme che la variante inglese possa dilagare nelle scuole, come già a Brescia.