LA GRAMMATICA NARRATIVA
Come abbiamo visto, il teatro è un’arte semantica: consiste nella trama, nei personaggi e nell’azione. A questo livello astratto, ogni narrazione partecipa degli stessi princìpi strutturali. Greimas (1966) distingue l’intreccio (il plot, cioè le unità narrative secondo l’ordine dato dal testo) e la fabula (la story, cioè le unità narrative secondo i nessi cronologici e causali). La grammatica narrativa studia la fabula. Prendiamo dimestichezza con i suoi termini: indicano luoghi dove la risata è possibile.
Attante. L’attante è una funzione narrativa. “John scopa” è un enunciato a un attante; “John scopa Marilyn” è un enunciato a due attanti; “John permette a Robert di scoparsi Marilyn” è un enunciato a tre attanti.
Enunciati narrativi. Una fabula è composta da enunciati narrativi, ciascuno dei quali riguarda la funzione di un attante. Gli enunciati narrativi sono una serie orientata: ogni enunciato è necessario per passare a quello successivo.
Gli enunciati narrativi sono di due tipi: 1) quelli descrittivi sono trasformativi (descrivono un’azione o un evento: “Tippit uccide Kennedy”) oppure di stato (descrivono uno stato di cose: “Johnson è il nuovo presidente”); 2) quelli modali, invece, applicano un predicato modale (dovere, volere, potere, sapere, fare, essere) a un altro predicato (“La Cia fa uccidere Tippit da Oswald”).
Sintagmi narrativi. Sono le sequenze di enunciati narrativi. Strutturano tutte le storie che ci appassionano (letteratura, cinema, teatro, fumetti, videogiochi). Greimas identificò due tipi principali di sintagmi narrativi: 1) il contratto: il destinatario riceve un oggetto modale (deve o vuole fare una cosa) e diventa il soggetto del Programma Narrativo (PN): congiungersi con l’oggetto di valore; per completare il PN, il destinatario dovrà portare a termine diversi PN secondari (PN d’uso); 2) la prova: per realizzare il PN, il soggetto si scontra con un opponente.
Le prove sono di tre tipi: qualificante (il soggetto acquisisce/non acquisisce il sapere e il potere necessari ad affrontare la prova successiva: Mickey addestra Rocky, Yoda addestra Luke, Miyagi addestra Daniel); decisiva (lo scontro fra il soggetto e l’opponente, dove uno dei due vince l’attribuzione dell’oggetto di valore); glorificante (il soggetto vittorioso viene premiato, l’oppositore punito). Nell’immaginario umano, questo schema narrativo ha un ruolo fondamentale: lo conferma la sua ampia applicazione (è la struttura di Rocky, Star Wars, Karate Kid, Matrix, Una poltrona per due, The Blues Brothers, Luci della città e di tanti altri film di successo); e lo si ritrova, non a caso, nella vicenda del capro espiatorio.
Schema narrativo. A volte, un racconto inizia dalla prova qualificante (competenza) e il contratto è dato come implicito; oppure inizia dalla prova decisiva (performanza), per esempio un supereroe in combattimento; oppure indugia sulle due prove iniziali, senza arrivare mai alla performanza e alla prova glorificante (sanzione), come ne Il deserto dei Tartari. Le opere pittoriche hanno spesso come tema uno dei quattro momenti dello schema. Per esempio, ogni Annunciazione ritrae un contratto: l’angelo annuncia a Maria il messaggio di Dio (il destinante). Ogni Discesa dello Spirito Santo illustra la competenza ricevuta dagli apostoli: parlare tutte le lingue per la performanza di diffondere il Cristianesimo. Anche ogni quadro di battaglia mostra una performanza. Ogni Cacciata dal paradiso terrestre illustra la sanzione (negativa) in seguito alla performanza (mangiare il frutto dell’albero del bene e del male) che era stata proibita (contratto) da Dio, il destinante.
Il contratto. Le figure possibili della manipolazione contrattuale (far fare) che innesca le storie sono quattro: la promessa (“se fai come dico, io…”); la minaccia (“se non fai come dico, io…”); la seduzione (“tu che sei così bravo…”); la provocazione (“scommetto che non sei capace di…”).
Percorso narrativo del Soggetto. All’inizio del racconto, il Soggetto deve o vuole congiungersi con l’Oggetto. Per esempio, Luke Skywalker (S) riceve la planimetria della Morte Nera e deve consegnarla a Obi-Wan Kenobi (O). Si tratta di uno dei tanti PN d’uso del primo episodio storico (episodio IV cronologico) della saga di Star Wars, dove il PN primario è distruggere la Morte Nera. Durante il racconto, il Soggetto acquisisce il poter fare e il saper fare necessari (per esempio, Luke riceve alcuni rudimenti di filosofia Jedi da Obi-Wan Kenobi). Al termine, il Soggetto si congiunge con l’Oggetto: Luke, fidandosi della Forza, distrugge la Morte Nera.
Le coppie di attanti. Greimas individua otto attanti: quattro positivi (Soggetto, Oggetto, Destinante, Destinatario) e i quattro negativi corrispondenti (Anti-soggetto, Oggetto negativo, Anti-destinante, Anti-destinatario).
Il ruolo attanziale è il tratto dialettico specifico di un attante. Per esempio, l’Aiutante è colui che aiuta il Soggetto a realizzare il PN, l’Opponente ostacola il Soggetto nella realizzazione del PN, l’Anti-soggetto ha un PN opposto a quello del Soggetto, l’Anti-aiutante ha un PN opposto a quello dell’Aiutante. Uno stesso personaggio può svolgere diversi ruoli attanziali. Per esempio, Dart Fener è l’Opponente di Luke Skywalker, l’Anti-aiutante di Obi-Wan e l’Anti-destinante della Principessa Leia. Un Soggetto può anche essere destinante di se stesso, oppure (come nel caso di Amleto, che riceve dal fantasma del padre-Destinante il compito di vendicarlo) essere il proprio Anti-soggetto (Amleto vuole vendicare il padre, ma esita, roso da mille dubbi).
Strutture discorsive. Nella struttura grammaticale agiscono gli attanti, entità sintattiche; in quella discorsiva agiscono i personaggi, entità semantiche. A un attante possono corrispondere vari personaggi (per esempio, Obi-Wan, Ian Solo, Chewbecca, C-3PO e R2-D2 sono un unico attante: l’Aiutante di Luke Skywalker). A un personaggio possono corrispondere vari attanti: sia diacronicamente (per esempio un personaggio che all’inizio è Aiutante può diventare Anti-soggetto, come il traditore Cypher in Matrix), sia sincronicamente (per esempio, il personaggio di Amleto è sia Soggetto che Anti-soggetto durante i conflitti interiori). Interessante, eh?
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