Caro Fini, se fosse primo ministro la sosterrei
È un piacere leggere gli editoriali di Massimo Fini. Grazie anche a Marco Travaglio per avere così insistito per averlo nel team del Fatto. Con riferimento al suo commento “Rivoluzione”, nel caso si presentasse come candidato premier avrebbe di sicuro il mio sostegno e penso che saremmo in tanti.
Otello March
Il mio grazie alle firme del “Fatto Quotidiano”
Voglio ringraziare Tommaso Montanari per il bellissimo articolo di ieri e, con lui, Daniela Ranieri e Massimo Fini e tutto il Fatto per quella che ormai si potrebbe definire “controinformazione” visto il dilagare unanime dell’agiografia dei giornaloni nei confronti del “divino Draghi”.
Guido Moressa
A quando la battuta ironica al neo premier?
Quanto tempo passerà prima che qualcuno dica “A’ Draghi facce ride”?
Giancarlo Buccella
Renzi voleva la crisi di governo già da un anno
Seguo da frustrato l’evolversi del disfacimento del governo Conte e la creazione del Draghi. Penso che il Pio Uomo già da un anno meditava il tutto, frenato dalla pandemia. I mandanti: i soliti nomi. In ballo ci sono i 209 miliardi, ma anche il rischio che M5S e Pd si rafforzassero grazie alla popolarità di Conte.
Paolo Toniolo
Il Pd dimostra debolezza con questa ammucchiata
Siamo passati dall’Armir in ritirata all’armata Brancaleone. Draghi si sta rovinando la sua reputazione nel mettere assieme il Pd con un pregiudicato e uno squilibrato. Sarà ricordato per aver legittimato un incesto vomitevole. Povero Pd, mollusco senza vertebre e senza futuro.
Nonno Pietro
L’esecutivo precedente non piaceva ai media
Durante le ultime fasi del governo Conte, sui media era tutto un apparire di categorie che si lamentavano per i vari lockdown, ritardi nei ristori, impossibilità di andare avanti così. Oggi che c’è Draghi e non sappiamo ancora quale sarà il suo programma di governo, pare che il disagio sociale ed economico sia sparito. Com’è possibile?
Alessandro Guglielmotti
Conte, tanto amato quanto odiato
Secondo i sondaggi, Conte è il più popolare dei politici. Gli elettori sono molto più intelligenti di tanti “signori” della politica e dell’informazione: riconoscono a Conte di aver gestito al meglio, data la situazione, la pandemia da Covid–19. L’informazione italiana è nelle mani di padroni che tengono al guinzaglio direttori e giornalisti, i quali, tranne qualche rara, lodevole eccezione – ad esempio, voi del Fatto – appartengono alla specie dei “Franza o Spagna…”: leccapiedi buoni per ogni occasione.
Giuseppe De Bernardis
Con Gentiloni le peggiori politiche sui migranti
Non sono convinto che il Pd e la Lega, sul carro di Draghi, litigheranno sui temi dell’immigrazione. Mi ricordo che nel governo Gentiloni, l’allora ministro dell’Interno del Pd non brillò per politiche di sinistra sui profughi in fuga dal continente africano.
Flavio
Non capisco se lo spot di Sanremo sia adeguato
Su Rai1, la pubblicità del Festival di Sanremo con la faccia di Matteo Renzi: mi Chiedo se è possibile in una tv di Stato. E questo a prescindere da Matteo Renzi.
Salvatore Lolicato
È partita l’Operazione Simpatia.
M. Trav.
La riforma del Titolo V andrebbe cancellata
Visti i disastri causati dalla regionalizzazione della Sanità, non potrebbe essere il momento adatto per cancellare la riforma dell’articolo V del 1999?
Salvatore Griffo
Con il Pd e la Lega in maggioranza, la vedo dura.
M. Trav.
Ho 76 anni, il tempo mi scivola via: non li voto più
Caro Cannavò, nel 2018 ho votato il Movimento e le mie aspettative, dopo una vita condotta “con disciplina ed onore”, erano tante, ma, a questo punto, le pur pregevoli leggi realizzate grazie ai 5Stelle e da lei ricordate nel suo articolo dell’11 u.s., mi sembrano poca cosa.
Troppi compromessi, troppi arretramenti, a cominciare dalla vergognosa mancata revoca ad Atlantia (forse 42 morti non erano sufficienti), pur dopo l’emanazione della leggina ad hoc che esonerava Conte & C. dalla possibilità di essere accusati di danno erariale.
Il fatto è che, con buona pace di Travaglio, troppe volte nella mia vita mi sono turato il naso, per ritrovarmi ora in questo sfacelo d’Italia, ad alto tasso di illegalità, corrotta, iniqua e pervasa da mostruose disuguaglianze, dove “neanche si prova a spezzare quella catena di trasmissione e scarico delle responsabilità che nell’ordine (sociale) italiano, suol essere, in rapporto alla vita di colui che vi si trova inceppato, infinita” (Sciascia 1987 !).
Ho 76 anni e il tempo mi scivola via come la sabbia nel pugno; no, non li voterò più.
Natale Ghinassi