“Ho lanciato un petizione online ma nessuno mi fila, tutti struzzi”
Buongiorno Selvaggia, io sono una stronza, di quelle a cui la vita ha tolto le inibizioni e i filtri. Io sono una pseudovegetariana, mangio le uova della mia gallina, prima ero latto-ovo-vegetariana, ma sono una coerente in tutto, non come quelli che si “autoclassificano” tali, solo perché hanno tolto la carne dal loro menù. Io sono anche una canara, ho quattro cani, due levrieri salvati: uno dal mondo delle corse ed un altro dalla realtà di morte e violenza della Spagna che, ogni anno, ne conta più di 50mila trucidati. Gli altri due cani li ho comprati in allevamento, da allevatori seri, quelli che li tengono sui loro divani e che prima di darti il cane ti studiano bene e lo abbracciano prima di consegnartelo. Io sono una che crede a quello in cui crede, per davvero. Io sono una che usa i social per fare denuncia, non per mettere il proprio ritratto ritoccato o la foto del dolce che ho preparato. Io sono una che, come successo, se vede una lite in un parcheggio e un uomo assalire la sua compagna, non si gira dall’altra parte, ma interviene… però non dimentico che quando successe a me, da ragazza, aggredita in macchina, tutti si girarono dall’altra parte perché il mio aggressore indossava una divisa. Io sono una che ama gli animali, ama questo pianeta, si sente in sintonia con la natura e, allo stesso tempo, lontanissima dalla società occidentale in cui vive, ma anche da quella orientale che mangia ogni sorta di essere vivente del pianeta, e lo sfrutta fino allo sfinimento. Io sono una che non trova pace, che vorrebbe cambiare le cose, ma si rende conto che agli altri non importa cambiare le cose. Vedo continuamente scene di violenza su animali, vedo continuamente persone che si indignano, ma tutto rimane lì, limitato all’emoticon con una faccetta arrabbiata.
Sull’onda dei miei sentimenti e dell’esigenza di darmi dare fare, mi sono concentrata su un argomento che tutti conosciamo: la caccia. L’ultimo referendum fu fatto nel 1997 e sebbene sia stato una plebiscito a favore dell’abolizione della caccia, non raggiunse il quorum. Ai tempi, tutti i partiti “invitarono” il proprio elettorato ad “andare al mare”. Ho deciso quindi di aprire una petizione per richiedere un nuovo referendum per l’abolizione della caccia, l’ho pubblicato sul mio profilo, tieni conto che di 400 “amici” su Facebook, 300 non li conosco personalmente, ma siamo accomunati dall’avere salvato un levriero dal mondo della caccia. L’ho pubblicato su un gruppo che si chiama “i difensori della natura” con quasi 20mila iscritti. Due persone hanno firmato la mia petizione. Lo so che non si cambia nulla, che una petizione deve diventare virale per ottenere attenzione, ma in tutto ci sono due, ripeto, due persone su 20.300 che si sono proclamate contro la caccia. Questo era per sottolineare quanto il nostro mondo viva di faccine arrabbiate, commenti velenosi, senza mai impegnarsi davvero: meglio giudicare senza fare nulla; o piangere sulla foto del gattino bagnato senza buttarsi nel fiume per riprenderlo; restare scioccati da come uccidono i cani in Cina per mangiarli, ma se poi il vicino tiene il proprio alla catena o sul balcone troppo a lungo nessuno lo denuncia. Io mi sono stancata. Io questo mondo non lo salvo, io non salvo l’umanità, presa solo dai propri interessi, dall’ignoranza, dal credersi immortale e superiore a qualsiasi forma di vita diversa su questo pianeta. Tutti credono di essere nel giusto e nessuno si sporca le mani.
Quando decisi di intraprendere la strada per diventare vegetariana mi iscrissi ad un gruppo di vegetariani. Premetto che per me è stata una scelta puramente etica e, visto che sono una “precisini” che non vuole mai tornare indietro, ho deciso di iniziare a piccoli passi, togliendo prima la carne e i suoi derivati. Non essendo un’esperta, mi sono affacciata su uno di questi “gruppi vegan” dicendo di avere iniziato in questo modo: non hai idea come sono stata aggredita, tanto che ne sono immediatamente uscita. Io non mi sento meglio di alcun carnivoro o peggio di alcun vegano, mi sento una persona normale, particolarmente sensibile per il mondo animale, con una grande empatia che mi fa vedere negli occhi di un animale la stessa sofferenza che trovo negli uomini. Vorrei fare qualcosa che non riguarda il mio ego, ma la reale possibilità di aiutare la natura, che è l’unica parte di questo mondo alla quale mi sento profondamente legata, ma capisco che sono sola.
Credo di essere una persona umana, e questa è l’unica cosa di cui io mi faccio un vanto! E sono umana fuori da internet, perché io i cani li aiuto davvero, non condivido solo il video del bassottino che gioca col gatto o del labrador, così simpatico, che si fa la doccia in giardino con lo spruzzino per annaffiare le piante. Grazie, scusa per lo sfogo. So bene che le tue battaglie sono lontane dalle mie, ma a volte sento più amica una come te, battagliera e fiera che cammina su questa Terra, di tutte le persone che mi circondano.
Noemi
Cara Noemi, ti capisco su tutto, tranne che su un passaggio: in che modo firmare online una petizione per avere un nuovo referendum sulla caccia, sarebbe passare dal virtuale al reale? Il punto, casomai, è: quanti poi, in caso di referendum, andrebbero a firmare con una biro?
Selvaggia Lucarelli