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Davigo, che gioia leggerlo sul “Fatto”

Buongiorno, sono un vostro appassionato lettore dalla fondazione… non so come esprimere la mia gratitudine per avere l’onore di leggere pezzi a firma Piercamillo Davigo. Grazie.

Daniele Moretti

 

Renzi la smetta di giocare col destino del Paese

Gentile Direttore, condivido il suo sogno e quello del dott. Padellaro. Incurante della pandemia, degli oltre 70.000 morti, preoccupato solo di soddisfare il proprio ego, Renzi ha già decretato la fine del governo e annunciato di andare a nascondersi su Marte nel caso dovesse cambiare idea. Ma questo senatore di Scandicci non ne ha combinate già abbastanza? Dopo la pugnalata a Letta, dopo essere salito a Palazzo Chigi senza prima essere eletto, dopo aver mentito giurando, perso il referendum, di lasciare la politica per sempre, ora, roso dall’invidia nei confronti di Conte, gioca con il destino del Paese. Per colpa di un irresponsabile saremo l’unica nazione europea ad aprire una crisi in piena pandemia. Una follia, oltre che un insulto ai morti.

Mario Ambrogi

 

L’informazione libera crea dipendenza

La prima volta me lo fece conoscere un mio amico. Mi disse: “Provalo ti piacerà!”. Non ne avevo mai fatto uso. Mi piacque subito, forse troppo. Da allora non ne posso più fare a meno: la mattina vado coi soldi in mano nel solito posto e mi sento bene solo quando lo stringo fra le mani. A volte l’hanno finito; allora corro da un altro un po’ più fuori mano e lì lo trovo. Da qualche tempo ritaglio alcuni pezzi, quelli che mi fanno stare bene e li metto da parte. “Di questi tempi, non si sa mai”. Mi devo preoccupare? Grazie a tutti i “fornitori” di notizie del Fatto Quotidiano che, in barba ai proibizionisti di verità, ci permettono di capire un po’ meglio questo Paese.

Sandro Tossicini

 

Caro Sandro, l’avevo detto io che il “Fatto” dà dipendenza, ma anche indipendenza.

M. Trav.

 

Papa, ecologisti, giovani: i veri inascoltati

Draghi capo del governo sarebbe un perfetto Gattopardo. Garanzia che non cambi nulla e la spartizione delle risorse consegnata ai “giusti”: quelli che non si occupano di giustizia sociale, di redistribuzione della ricchezza, di crisi ambientale, di futuro dei giovani. Il cambiamento radicale che invocano Fridays for future, Extinction Rebellion, il Papa – uniche “visioni” concrete di futuro – resterà così opportunità colpevolmente non colta.

Melquiades

 

Saggi e miti consigli per gli esponenti di Iv

Da cittadina ed elettrice sono in diritto di esprimere qualche osservazione agli eletti renziani: 1) Si riceve fiducia dagli elettori sulla base di un contesto politico cui si appartiene e di programmi che ci si impegna a realizzare. 2) Entrare a far parte di un governo presuppone la responsabilità di scegliere la squadra in cui si vuol giocare, rispettando i ruoli. 3) Essere parte di un governo significa partecipare, condividere, discutere e confrontarsi. 4) Se si è in minoranza… si accetta il parere della maggioranza. 5) Se si fa parte del governo, non ci può lamentare come bambini capricciosi di essere lasciati all’oscuro. 6) Il comportamento di Renzi è offensivo verso i cittadini: ha tradito la fiducia dei suoi elettori (Pd), non dimostra coerenza né argomenti per l’interesse del Paese: sta solo creando disagio e offende la nostra intelligenza. 7) I transfughi di Iv, in parte, sono consapevoli di questo disagio e di questa incoerenza. A loro spetta una grande responsabilità: dimostrare che Iv non è il “partito del capo”. Tra l’altro, cortesia e onestà vorrebbero che si ricordasse quanto la guida di Conte ha contribuito al Recovery Fund, superando il Mes. O volete lasciare il merito a Salvini, Meloni e B.?

Eleonora Amatucci

 

Sono stufo di vedere Minzolini in tv

Seguivo volentieri Luisella Costamagna perché mi piaceva molto quando collaborava con Santoro e quando, di tanto in tanto, scriveva o scrive ancora sul nostro quotidiano, che compro dalla prima copia. Ora in poco tempo ha invitato tre volte il signor Minzolini che, a mio avviso, non dovrebbe più mettere piede in nessun canale della Rai. È molto presente anche alla trasmissione L’aria che tira di La7. Tale individuo si permette ancora di dare giudizi e pareri…

Carlo Acciari

 

Conte, nazisti e logge: non sono d’accordo

La sua iniziativa, egregio dottor Travaglio, è semplicemente schifosa. Io ho votato Pd e ora voto Italia Viva perché Renzi, nonostante le puttanate che scrive lei, resta il miglior politico in Italia, pur con i suoi errori. Si sta comportando come un nazista, pur di difendere quella nullità di Conte: stessa loggia massonica?

Stefano Dottori

 

Ma certo, con Conte ci vediamo sempre in loggia col grembiulino e il compasso. Mi saluti il miglior politico in Italia. Anzi, nell’universo.

M. Trav.

 

Ieri, nel commento di Massimo Fini in queste pagine, la ragione “inditta” di papa Francesco è diventata “indotta”. Ce ne scusiamo con l’interessato e con i lettori.

FQ

Le Mucche canterine, le spese per fidanzate e i botti su Instagram

E per la serie “Amore com’è breve un anno senza di te”, la posta della settimana.

Caro Daniele, sono uno degli 800 soldati italiani ancora impegnati nell’assurda guerra in Afghanistan che costa all’Italia 6,3 miliardi l’anno. Potresti essere così gentile da mandarmi una trascrizione dei discorsi parlamentari di D’Alema sulla missione di pace? No, perché in questo momento sono fermo sopra una di quelle nuove mine che esplodono quando non ci sei più sopra. Sono qui da tre giorni e vorrei solo farmi un’ultima bella risata prima di scendere da questa trappola (Giorgio Pinna, Iglesias). Te la invio subito. E ci allego le frasi dette da Di Maio nel 2018, quando non era ancora ministro degli Esteri (“Noi del Movimento 5 Stelle pensiamo che il contingente italiano non debba più restare in Afghanistan. Questa missione espone i nostri soldati a rischi inutili”) e nel 2020, una volta diventato ministro degli Esteri (In Afghanistan è un “momento delicatissimo” in cui gli Stati Uniti stanno facendo un “grande sforzo” nei negoziati con i talebani e, in questo contesto, “non bisogna alterare questo clima di discussione” ritirando i soldati italiani. “In questo momento la cosa che dobbiamo fare è assicurare con la nostra presenza in atto che i negoziati arrivino a conclusione”). Mi dispiace davvero che non ci sia nessuno a riprendere la scena quando salterai per aria in brandelli, Giorgio. Su Instagram faresti un sacco di like.

Mi piace scopare e mi sono spesso fatto una domanda: che differenza c’è fra rimorchiare ragazze e pagare delle prostitute? Così due anni fa ho fatto un esperimento. Per sei mesi ho dragato pub e discoteche in cerca di ragazze da rimorchiare, e per altri sei mesi ho pagato delle prostitute. Ecco i risultati: nel periodo in cui ho dato appuntamento a normali ragazze di tutti i giorni, ho speso 4.700 euro in cene al ristorante, 1.000 euro in divertimenti, cinema, concerti, teatro, 800 euro in benzina, 800 euro in fiori e 500 euro in spese varie per un totale di 7.800 euro, ma ho scopato solo 6 volte in tutto, con una spesa media di 1.300 euro a scopata. Con le prostitute è andata meglio. Ho speso 3.000 euro pagando direttamente e ho scopato 60 volte, per una spesa media di 50 euro a scopata. Visti questi risultati, tu come li spenderesti i tuoi soldi quando finirà la pandemia, se fossi al mio posto? (Mario Arena, Reggio Calabria). Io i miei soldi li spendo tutti in videogiochi. Se usati con moderazione, i videogiochi possono essere un modo fantastico di sprecare la propria vita.

I capi in pelle si restringono se vengono bagnati, giusto? Perfetto. Perché allora le mucche non si restringono quando piove? Hanno forse difficoltà a piegare le ginocchia quando la pelle si è asciugata? È per questo che stanno tutto il giorno in piedi nei campi a far la figura delle stupide? Ho letto che hanno quattro stomaci. Non saranno rettiliani sotto mentite spoglie? (Danila Da Rold, Vittorio Veneto). Impossibile. Al mondo c’è un solo rettiliano ed è Jeff Bezos. Nessun umano, infatti, potrebbe arricchirsi così tanto in così breve tempo, soprattutto durante una misteriosa pandemia. E guarda caso il suo concorrente più temibile, Jack Ma, il padrone di Alibaba, è sparito da mesi e non se ne sa più nulla. Capisci come funziona? Altro che mucche. A parte che non sono affatto stupide. Lo sapevi che cantano benissimo? Ti sembrano muggiti perché le senti a 33 giri. Se le accelerassi a 45, sentiresti “Mmmmmmmmuuuuuuai love you baaaby/ and if it’s quite all right/ I need you baaaby/ to warm a lonely night…”.

Cercate anche voi una guida spirituale? Scrivetemi (lettere@ilfattoquotidiano.it)

 

Occhio a tutti i Trump: pure a quelli d’Italia

Non sfotterò Matteo Salvini, quello delle photo opportunity con Donald Trump (che domandava: ma questo chi è?), quello che indossava la mascherina con il logo Trump (fino a quando non è stato battuto da Joe Biden), quello che oggi scarica l’ex amico eversore (come è sempre stato) dicendo “è una follia”. Né rinfaccerò a Giorgia Meloni la sbandata per il guru sovranista Steve Bannon, uno poi accusato di frode e diventato impresentabile perfino per l’inquilino della Casa Bianca (che infatti lo cacciò). E neppure infierirò sulle vedove del presidente “sciagura” (Paul Auster), come Maria Giovanna Maglie in gramaglie, come il mesto Daniele Capezzone, perché la coerenza richiede di sbagliare oggi come si sbagliava quattro anni fa. E mi auguro che adesso non venga in mente a qualcuno di moderare Rete 4, forse l’ultima emittente orgogliosamente trumpiana. Questi sono i miei sentimenti dopo aver visto l’altra notte le sembianze dei sovversivi di Capitol Hill, una massa di esaltati certo, ma anche gli avamposti di un’America la cui disperazione è stata vigliaccamente usata e abusata da quel signore con la chioma arancione. Fu proprio Bannon a ricostruire la genealogia della crisi che ha spinto masse di operai bianchi tra le braccia di Trump. Quando hanno mandato Lehman Brothers in bancarotta, la corruzione della finanza e poi “le banche che hanno guardato da un’altra parte, gli studi legali che hanno guardato da un’altra parte, le società di revisione che hanno guardato da un’altra parte, i media finanziari che hanno distolto lo sguardo”. Questo ha acceso un fiammifero, e Trump è stato l’esplosione. Tutti hanno guardato da un’altra parte e probabilmente starebbero (staremmo) ancora guardando da un’altra parte se non fosse emersa dagli scantinati della società quella moltitudine di facce qualunque, guidate da uno sciamano a torso nudo con un peloso copricapo vichingo, con al seguito un tizio abbigliato da Batman. Tra uno sventolio di bandiere a stelle e strisce ornate con i simboli complottisti di QAnon. Agricoltori senza terra, meccanici senza officine, famiglie senza sussidi, biker con armi automatiche, che per una volta nella vita si sono presi la loro rivincita violando lo studio di Nancy Pelosi, mettendo i piedi sulla scrivania. Sapendo che, prima o poi, verranno a prenderli, uno per uno. Ecco, vorrei che Salvini, Meloni, la Maglie, insieme allo show permanente del Covid governo ladro continuassero a funzionare come promemoria. A ricordarci che i sovversivi se ne sono andati, ma che continuando a guardare da un’altra parte quel Trump, o un altro Trump, potrebbe presto ritornare e sarebbe molto, molto peggio.

“Strage di Viareggio, la Cassazione condanni il sistema Moretti: ha causato altre tragedie”

Oggi è il giorno della sentenza, momento che abbiamo atteso undici anni e mezzo. La strage di Viareggio, il 29 giugno 2009, ha stravolto le nostre vite. Se mi guardo indietro vedo una battaglia estenuante, che non ci ha permesso di ricominciare. Spesso dopo un dramma terribile una persona prova a ricostruire dalle macerie. Io non ho avuto questa opportunità. E come me, tanti di noi. Quando abbiamo scelto di intraprendere il percorso giudiziario, ci siamo fatti carico di andare fino in fondo, di accertare la verità. È una responsabilità presa di fronte ai nostri cari e a tutto il Paese. Spesso le parti civili prendono risarcimenti che poi non consentono loro di partecipare al processo. Questo noi non lo abbiamo accettato, consapevoli che avremmo dovuto sacrificare qualcosa di noi. Nella speranza di evitare che una tragedia simile si ripetesse.

La mia esistenza, da allora, è cambiata totalmente. Ho perso mia moglie Stefania, e due dei miei tre figli, Lorenzo e Luca. Ho avuto danni permanenti, il corpo ustionato al 90%. Sono passato attraverso anni di interventi, sono in riabilitazione perpetua. Esco di sera o all’alba, perché non posso espormi alla luce del sole. Non è stata meno dura la ricostruzione psicologica che ho dovuto affrontare.

Due gradi di giudizio hanno confermato che la rottura dell’assile che ha causato il deragliamento del treno merci numero 50325 è avvenuta per mancanza di manutenzione. Pur avendo i mezzi per intervenire, ci sono persone che non lo hanno fatto. Così hanno ammazzato 32 persone. L’udienza di oggi è uno spartiacque. L’Italia può cominciare una pagina nuova o conservare le connivenze con manager che risanano i bilanci, ma a scapito di sicurezza. Dopo Viareggio ci sono stati altri incidenti , altre stragi: Andria e Corato, Pioltello, Lodi. Il sistema è sempre lo stesso, ed è stato creato dall’ex amministratore delegato Mauro Moretti. Anche per questo la nostra battaglia proseguirà.

Molti mi chiedono dove si trova la forza di andare avanti. Mio figlio Leonardo è sopravvissuto e la sua educazione per me è la priorità. È una scelta che ho fatto in ospedale, pensando alla parte di famiglia che non c’era più. A Leonardo, che ha 19 anni e inizia l’università, spero di aver trasmesso un esempio di civiltà e coerenza. Vorrei lasciargli gli strumenti per capire il mondo e la speranza per cambiarlo.

Sopravvissuto alla strage del 29 giugno 2009 e presidente dell’ associazione “Il mondo che vorrei”

Briatore, in vendita per sette milioni il suo mega yacht

Lo yacht di Flavio Briatore va all’asta. Il Force Blue, sequestrato nel 2010 nell’ambito di un’inchiesta per evasione fiscale, è stato messo all’asta dalla Corte d’appello di Genova il 27 gennaio. Ovvero, sottolineano i legali di Briatore, due settimane prima dell’udienza di Cassazione sulla confisca definitiva, fissata il 21 febbraio. La spiegazione della decisione è legata alle spese di mantenimento: sono talmente alte che rischiano di sorpassare il valore del bene. La base di partenza per le offerte sarà di 7 milioni di euro. La barca era stata sequestrata dalla Guarda di Finanza a La Spezia. La contestazione è di 3,6 milioni di euro di Iva evasa. Lo yacht era schermato da una società di chartering fittizia. Briatore, al momento del blitz era a bordo insieme all’ex compagna Elisabetta Gregoraci e al figlio. Condannato a 18 mesi, è stato prescritto. Fra il primo e il secondo grado i suoi commercialisti sono stati indagati per aver tentato di corrompere il direttore dell’Agenzia delle Entrate, che avrebbe dovuto favorire l’annullamento della confisca.

Davigo, bocciato il ricorso contro decadenza dal Csm

Se Piercamillo Davigo potrà ritornare al Csm, che ha dovuto lasciare in ottobre quando ha concluso con il pensionamento la carriera di magistrato, dovrà deciderlo un giudice ordinario. L’ha stabilito il Consiglio di Stato, al quale Davigo aveva fatto ricorso dopo la decisione del Tar Lazio, che aveva ritenuto inammissibile il suo ricorso contro la delibera con cui il Csm, a causa del pensionamento, aveva interrotto il suo mandato da Consigliere. Il Csm aveva stabilito che, non essendo più un magistrato in attività, Davigo non avrebbe potuto proseguire il suo mandato né come togato né come laico. La Quinta sezione di Palazzo Spada ha confermato la decisione del Tar ritenendo che l’appello “non è fondato e va respinto”. Il Tar non si era espresso nel merito ma aveva sostenuto la propria incompetenza: nelle controversie sugli incarichi elettivi – sostiene il Tar – il giudice amministrativo può intervenire soltanto sulla regolarità delle operazioni di voto e non ineleggibilità e decadenza. Queste ultime riguardano invece il giudice ordinario.

Dopo i Rider con l’Ugl, tocca agli shopper: la Cisl (senza iscritti) sigla l’intesa capestro

Indennità per lavoratrici in maternità? Concessa, ma solo se hanno effettuato almeno 500 consegne di spese a domicilio nei mesi precedenti. Tutte retribuite “a cottimo”. Dopo i rider, arriva il secondo contratto collettivo della gig economy: quello degli shopper. Pure questo, come per il food delivery, piace alle azienda perché mette nero su bianco l’inquadramento degli addetti come autonomi, massimo co.co.co., e consacra le paghe in base alle consegne effettuate; niente assunzione o stipendi orari.

Il sindacato che ha accettato tali condizioni è la Fisascat, sigla del commercio Cisl, mentre per le imprese c’era Assogrocery, di cui fa parte Everli, titolare di Supermercato24. Marchio diventato popolare nel lockdown di primavera, con il boom di ordini di spesa a domicilio. Allora nacque la questione dei diritti degli shopper, che operano in condizioni simili ai rider, e una trattativa con Nidil Cgil, Felsa Cisl e UilTemp. Le sigle rifiutarono la proposta ricevuta e il tavolo saltò. Tre giorni fa è spuntata questa intesa con la sola Fisascat, con esito simile a quello dei fattorini. Questo nuovo contratto cristallizza il meccanismo finora adoperato da Supermercato24 e introduce qualche tutela in più rispetto al testo condiviso per i rider dall’Assodelivery e Ugl. L’accordo Assogrocery-Fisascat Cisl, infatti, aggiunge protezioni per malattia e gravidanza, che però scatteranno solo in certi casi. Le donne in gravidanza potranno ricevere, nei giorni di assenza, un pagamento pari alla media degli ultimi cinque mesi, ma – come detto – solo a patto che abbiano effettuato almeno 500 consegne. La protezione è solo per le lavoratrici che abbiano prima maturato una certa assiduità. Meccanismo simile per la malattia: si può sospendere la collaborazione e allungare il contratto per massimo 60 giorni a patto di aver completato almeno 500 incarichi nei 12 mesi precedenti. Retribuzioni solo in caso di ricoveri e prognosi superiore a 15 giorni. L’obiettivo è evitare di retribuire shopper che decidano di avere figli (o si ammalino) poco dopo aver preso servizio. In questi giorni, gli shopper hanno ricevuto da Everli la comunicazione dell’accordo. “Ci auguriamo che respingano questo tentativo maldestro”, dice la Nidil Cgil. Deliverance Milano tuona: “Fisascat vende gli shopper a Everli”. La sigla Cisl si difende ammettendo di non avere shopper tra gli iscritti, ma di aver invitato 4 di loro a partecipare alle trattative che sono state “reali e serrate”.

Morti Covid, cosa dicono i dati: in Italia +93 mila decessi sul 2019

In attesa di conoscere i dati ufficiali, si può ipotizzare che in Italia il 2020 dovrebbe essersi concluso con un numero complessivo di decessi di quasi 730 mila persone, un valore mai così elevato dalla fine della Seconda guerra mondiale. È questo l’infausto bilancio causato dal Sars-Cov2, nonostante qualcuno si ostini ancora a minimizzare la gravità della situazione.

Al 31 dicembre, l’osservatorio epidemiologico contava 74.159 morti per Covid (o con Covid), consegnando all’Italia la triste condizione di essere tra i primi nel pianeta per numero di morti rispetto alla popolazione. Secondo i dati raccolti dalla Johns Hopkins University, nel 2020 la pandemia ha causato più di 1,8 milioni di decessi in tutto il mondo, ma la realtà va ben oltre le evidenze epidemiologiche e solo dopo che saranno disponibili le risultanze anagrafiche si avrà un quadro più preciso.

Al momento è possibile effettuare una stima preliminare, utilizzando come termine di confronto il 2019, un anno che non presenta particolari anomalie nelle statistiche sui defunti. In Italia, il bilancio demografico è ancora fermo ad agosto, ma l’Istat ha aggiornato i dati della mortalità fino al 31 ottobre. Se nei primi due mesi del 2020 i decessi si erano ridotti di quasi 9 mila unità, a partire da marzo – con la prima ondata del contagio – si è avuta una brusca inversione di tendenza. Alla fine di ottobre si contavano quasi 58 mila morti in più, di cui 48 mila al nord (27 mila nella sola Lombardia, 6 mila ciascuno in Piemonte ed Emilia-Romagna, 3.500 in Veneto). Alla stessa data, i numeri diffusi dalla Protezione civile ne segnalavano 38.618, circa 19 mila in meno, con oltre la metà della differenza imputabile alla sola Lombardia. La situazione è peggiorata negli ultimi due mesi, in cui i decessi dichiarati per Covid in Italia sono stati 35 mila, più di 500 al giorno. A fine anno dovrebbero quindi essersi verificati circa 93 mila decessi in più.

Nei Paesi a noi vicini, la situazione è assai simile. Anche in Inghilterra e Galles il 2020 ha fatto registrare oltre 90 mila morti in più, con quasi 20 mila che sfuggono alle statistiche della pandemia. In Spagna, dove viene diffuso un bollettino settimanale dei decessi totali che copre l’intero anno, il maggior numero di persone scomparse è di 72.400, 20 mila in più di quelli accertati per Covid. In Francia, ai 31 mila maggiori decessi rilevati fino a ottobre dall’istituto di statistica, ne vanno sommati quasi altrettanti per gli ultimi due mesi, arrivando a circa 60 mila morti in più. Un po’ meno pesante il bilancio per la Germania, che potrebbe chiudere con 35 mila decessi aggiuntivi, di cui la metà solo a dicembre.

Gli Stati Uniti, che al 31 dicembre registravano 345 mila persone decedute a causa del Covid, il maggior numero in assoluto nel mondo, nel 2020 si sono avuti 3,28 milioni di morti, 422 mila in più dell’anno precedente, ben oltre il dato pandemico. Anche in Russia, secondo The Moscow Times, il maggior numero di morti quest’anno potrebbe arrivare a 160 mila, mentre le statistiche sanitarie indicano appena 56 mila decessi per il Covid.

Rapportando il maggior numero di decessi alla popolazione residente, in Italia e Spagna sono 1,5 in più per milione di abitanti; in Inghilterra e Galles 1,4; negli Stati Uniti 1,3; in Russia 1,1; in Francia 0,9 e in Germania 0,4. Se questa è la situazione tra i Paesi più sviluppati, il bilancio delle vittime della pandemia va certamente oltre le cifre ufficiali in India (150 mila morti), Brasile (196 mila morti) e più in generale in America Latina, dove all’elevato numero di popolazione si accompagna una vasta estensione territoriale e condizioni igienico-sanitarie spesso carenti, che non consentono cure adeguate, specie nelle zone rurali e più lontane dai centri abitati. Ci vorrà del tempo, se mai sarà possibile, per sapere quante vite umane si sono perse direttamente o indirettamente a causa di questa pandemia.

All’inizio del 2021, con oltre 500 mila nuovi casi al giorno nel mondo, l’emergenza sanitaria è tutt’altro che rientrata, ma nei prossimi mesi si dovrebbero iniziare a vedere gli effetti della vaccinazione di massa. Purtroppo, nonostante l’appello di Papa Francesco a promuovere la cooperazione e non la concorrenza, il vaccino non sarà disponibile per tutti, lasciando indietro i più vulnerabili e bisognosi del pianeta, che ancora una volta pagheranno il prezzo più salato.

“Biovitae, il Led che uccide il virus” Ma lo studio non è stato pubblicato

“Nasce Biovitae, la prima lampadina battericida efficace su tutti i batteri e sul coronavirus al 99,8%. I test scientifici lo dimostrano: Biovitae è una luce bianca senza UV, quindi sicura, che mentre illumina sanifica da virus e batteri”. È lo spot passato su La7 a Natale. Che la lampada Biovitae uccida il Coronavirus, lo sostiene, per ora, l’azienda Nextsense di Salerno proprietaria del brevetto, non ancora la comunità scientifica: per parlare di scoperta serve almeno il filtro degli esperti delle riviste scientifiche a cui gli studi vengono sottoposti. Si pubblicano se validi, si rifiutano se non convincenti.

Il primo esperimento dell’effetto di Biovitae al Policlinico militare Celio si è concluso 6 mesi fa, ma il risultato non è ancora stato sottoposto alle riviste. Tra gli autori, il colonnello Florigio Lista, a capo del dipartimento scientifico del Celio che ha isolato la variante britannica del SarsCov2, la virologa Paola Stefanelli dell’Iss e Gianni Rezza del ministero della Salute. Una luce visibile in grado di sanificare ospedali, scuole, ristoranti, cinema, mezzi pubblici da batteri, virus e SarsCov2 sarebbe una scoperta da Nobel. Secondo Repubblica, “alcuni licei hanno già deciso di utilizzarla”. Ed esistono già accordi con Fincantieri per le navi da crociera. “Stiamo per inviare i risultati alle riviste” sostiene Carmelo Cartiere, ingegnere informatico che insieme a Rosario Valles, ex chirurgo dell’Umberto I di Napoli, ha messo a punto Biovitae. Ma allora perché sono già pubblicizzati in tv? “Dal primo test non è chiaro come Biovitae possa inattivare il virus”, spiega Mara Biasin, virologa al Sacco di Milano. È noto da un secolo che i raggi UV possono uccidere microrganismi in pochi secondi, e ci sono molti studi in corso sul SarsCov2 – anche al Sacco – e questa sarebbe la prima volta in cui si prova che la luce visibile non UV possa avere la stessa efficienza. Biovitae combina tre lunghezze d’onda di luce, un mix che secondo Cartiere, “crea un picco che espone il virus alla massima dose di energia”, letale se esposto per un’ora a 25 cm dal Led a una determinata potenza. Ma se messa al centro di una stanza di 20 mq, come nello spot, servirebbe una potenza pari al faro di uno stadio. Il sito Biovitae spiega invece che non serve, perché “gli aerosol viaggiano verso l’alto a causa della bassa inerzia e dei movimenti termo-convettivi intorno agli esseri umani. I patogeni vengono spinti vicino alla fonte di luce Biovitae e sottoposti a una dose letale”.

Un concetto con cui non concordano quattro esperti contattati dal Fatto per esaminare i dati. “Per essere sanificata, l’aria deve essere spinta verso una sorgente in grado di sanificarla. Non ci va da sola – spiegano –. Gli effetti della luce visibile sui microrganismi è studiata da un decennio. Non sono mai emersi benefici chiari – spiega Grandjean Nicolas, direttore del Laboratorio per i Semiconduttori avanzati per Fotonica ed Elettronica al Politecnico Epfl di Losanna, che ha letto il rapporto del Celio –. Questa tecnologia non si differenzia da un Led bianco standard, non c’è niente di speciale. C’è solo un Led aggiuntivo del viola e più luce blu, che potrebbe essere dannosa per gli occhi, ad alta potenza”. Andrea Bianco dell’Inaf, autore con Mara Biasin del primo studio al mondo degli effetti degli UV sul SarsCov2 spiega che “non è molto diverso dal display dei cellulari.” Rosario Valles, uno dei due inventori, ha rinunciato a una carriera ospedaliera per dedicarsi alla ricerca, dice Cartiere. Per svolgerla dove? Con un capitale sociale di 10 mila euro, un solo dipendente part-time, Nextsense ha un capitale sociale di 10 mila euro e nessun laboratorio: “Studiamo a casa. Poi commissioniamo gli esperimenti, ma è stato il Celio a cercarci. La pubblicazione arriverà presto”, assicurano.

I primi “furbastri” del vaccino: parenti e dirigenti saltano la fila

Trenta dosi a Scicli (Ragusa) e sei in provincia di Modena. Qualche caso a Bologna e a Latina. Tutti vaccini iniettati a persone che non erano in lista: parenti, figli anche minorenni, dirigenti. Pazienti e operatori sanitari che avrebbero diritto ma non adesso. Il caso più eclatante, complici i social network, è quello del centro unico vaccinale di Baggiovara nel Modenese. Al termine della giornata di martedì gli operatori si ritrovano con una decina di dosi in più del siero anti-Covid Pfizer-Biontech. Sono dosi già ricomposte e la loro durata è di sole sei ore: non possono essere utilizzate il giorno successivo. In questo centro ci sono dieci postazioni che operano contemporaneamente e cercano di coordinarsi fiala per fiala. Quando la prima postazione apre una fiala di vaccino, dalla quale si possono ricavare sei dosi, sarà la settima postazione ad aprirne un’altra e così via, di sei in sei. La metà di quei vaccini “avanzati” viene inoculata su medici, infermieri e operatori sanitari all’interno della struttura di Baggiovara ma altre sei dosi non trovano un braccio disponibile.

A quel punto un volontario che stava prestando servizio al centro vaccinale, ha contattato le figlie, di cui una minorenne, per eseguire l’iniezione. Poi ha pubblicato le foto sui propri social scatenando decine di reazioni inviperite. “Anche se è comprensibile la volontà di non sprecare nemmeno una dose di quel vaccino che con così tanta fatica ci siamo conquistati, una situazione del genere non è accettabile. Da segnalazioni che abbiamo ricevuto in questi giorni, sembra che anche in altri centri vaccinali della nostra regione, Bologna in primis, il caso delle dosi in eccesso a fine giornata non sia un evento sporadico”, sottolinea la consigliera regionale del M5S, Silvia Piccinini. La scorsa settimana al Rizzoli sarebbero rimaste alcune fiale, inoculate però a personale sanitario del nosocomio già in lista ma non per quel giorno. Per la grillina “serve un servizio di pre-alert che avvisi le persone in lista di tenersi pronte anche a fare il vaccino prima del previsto”. Un’idea inserita dall’Ausl di Modena nella relazione per le azioni di miglioramento da intraprendere per evitare il ripetersi di vaccinazioni a caso. L’Ausl ha aperto un’istruttoria, mentre i Nas di Parma stanno svolgendo accertamenti. Diverso il caso siciliano, dove sono avanzate 30 dosi perché le persone in lista non si sono presentate.

Il “reclutamento” scattato con il passaparola ha fatto sì che venissero vaccinati anche pazienti non appartenenti alle categorie previste. Una volta appresa la notizia, decine di persone si sono recate presso l’Rsa dell’Ospedale di Scicli protestando per la scarsa trasparenza sulla somministrazione del vaccino. Anche a Latina non tutto sarebbe filato dritto, almeno secondo Fratelli d’Italia: “All’ospedale Goretti ci sarebbero dirigenti della Asl con mansioni da ufficio già sottoposti a vaccino, mentre medici e infermieri operativi nei reparti sono ancora in attesa”.