Egregio direttore, ho letto la lettera delle Iene su un mistero di cui anche il Fatto si occupa da anni: il presunto “suicidio” del dirigente di Mps David Rossi. E confesso di non aver capito perché la Procura di Genova ha chiesto di archiviare l’inchiesta per abuso d’ufficio a carico di ignoti sui festini omosessuali a cui partecipavano banchieri, manager, politici, magistrati, forze dell’ordine e altri vip di Siena e che avrebbero condizionato le indagini (o le non indagini) se è vero quel che scrive l’inviato delle Iene, e cioè che “dagli atti emerge con forza che lo scenario di ‘festini’ esiste” e che il testimone “gigolò” di quelle feste ha “ricordato i volti di alcuni dei partecipanti” e “trovato riscontri anche fuori dall’inchiesta giornalistica” da “più testimoni, sconosciuti tra loro” con “racconti sovrapponibili”. Eppure, cito sempre dalla lettera, “i pm non sanno se credergli”. Nemmeno a Genova si vuole la verità?
Luca De Siani
Caro Luca, che quei festini ci siano stati è più che probabile, ma che abbiano influenzato le indagini pare smentito dagli atti. Purtroppo molti dei testimoni delle “Iene”, dinanzi ai pm di Genova, hanno detto il contrario di ciò che avevano detto in tv e raramente le loro parole hanno trovato riscontro, anzi spesso sono state smentite dai fatti. La segretaria dei vertici Mps – si legge nella richiesta di archiviazione – ha fatto alle “Iene” “affermazioni destituite di fondamento”. Le critiche delle “Iene” alla seconda indagine senese sono state ritenute “prive di pregio” perché essa è risultata “ampia e scrupolosa” su tutti gli “aspetti investigativi trascurati dalla prima indagine e che le persone offese (la famiglia Rossi, ndr) avevano ripetutamente sollecitato”. E “nessun accertamento ha consentito di dimostrare” che le indagini dei pm senesi “siano state in qualche modo condizionate dai ‘festini’”, anzi questa è definita una “tesi suggestiva e azzardata”. Uno dei “testimoni” delle “Iene” sui party ha addirittura ammesso di aver inviato al giornalista documenti via e-mail “modificando la data” dei festini. Un altro che in tv aveva riconosciuto l’ex banchiere Mussari ha detto di averlo fatto perché “frastornato”, perché “prima e anche dopo l’intervista Monteleone mi mandava delle fotografie, cinque o dieci alla volta” e oggi “non ho la certezza che si trattasse di una persona presente ai festini”. Due testimoni delle “Iene” vengono giudicati dai pm di “scarsa valenza probatoria” e un terzo “intrinsecamente assai poco attendibile” e in parte “smentito”. Ciò naturalmente non significa che i pm siano stati irreprensibili (degli eventuali magistrati habitué dei festini si occuperà per gli aspetti disciplinari delle “inopportune frequentazioni” il Csm, a cui i pm hanno trasmesso gli atti, grazie anche all’attenzione tenuta viva dalle “Iene” e da altre testate), né che David Rossi si sia suicidato. Insomma, bisogna indagare ancora. Ma bisogna farlo con serietà, con accuratezza e possibilmente con testimoni più seri e attendibili di quelli visti finora in tv.
Marco Travaglio