L’occasione di toglierci “Pinocchietto” dai piedi
Sul Fatto leggo che, sondaggi alla mano, se si andasse al voto adesso Italia Viva (viva?) e con lei Pinocchietto Renzi “scomparirebbero”… Ora, capisco tutto: i problemi di votare durante il Covid, maggioranze improbabili, il forse mancato arrivo dei 209 miliardi dall’Europa, però un’occasione così vogliamo veramente perdercela?
Walther Casadei
L’opposizione urla, ma è priva di proposte
Vi chiedo cortesemente di liberarmi la mente, a oggi sento tutta l’opposizione – con dentro Renzi – che chiede nuovi governi, rimpasti o elezioni, ci sta tutto però mi dovrebbero spiegare cosa vogliono perché fino a oggi non si è capito. Blaterano come galline in un pollaio, ma non sento un discorso costruttivo, dopo che loro stessi hanno distrutto il tutto in Italia, in primis la sanità.
Pier Paolo C.
Dal film “I soliti ignoti” alla hit di Don Backy
Con riferimento a quanto chiede nella posta la lettrice Mariarosaria Napolitano, e alla risposta sulla citazione “l’hanno rimasto solo”, mi piace completare con un’altra situazione storiografica, visto che mi occupo da sempre di canzone d’autore e in particolare di Tenco. La canzone “ho rimasto solo”, proprio per quel cosiddetto errore sintattico, divenne un tormentone nei jukebox degli anni 60, e fu uno dei grandi successi agli inizi di carriera di Don Backy, allora autore cult e solidale di Adriano Celentano nel Clan.
Mario Dentone
Il sogno di Padellaro mi ha sciolto ogni dubbio
Volevo aggiungermi alle migliaia di sognatori che si identificano con Padellaro. Dopo 6 anni di Renzi e crisi di nervi davanti alla tv tutte le volte che il suo volto si palesa, ho capito finalmente quale è la giusta maniera per definire un tale elemento, è un modo di dire inglese che è perfetto: Renzi “is a pain in the ass”. Questo dolore profondo deve essere estirpato!
Francesca Della Pietra
Due ringraziamenti al nostro “Fatto”
Vi ringrazio due volte, il primo grazie per i servizi circostanziati, documentati, chiari e doverosi sulla Lega e sulle malefatte di questi signori che si considerano esperti, competenti e responsabili. Mentre viene fuori tutto il marcio e il malaffare che questi figuri portano avanti da oltre 20 anni, sono dei veri corsari, furbi imprenditori con i soldi degli altri. Siete i soli a parlarne; i giornali dei padroni tacciono, perché sanno che se questo governo va avanti loro non possono fare i loro loschi affari. Inorridisco al solo pensiero di vedere alla guida del nostro paese il signor Salvini, esperto del nulla, mettere le mani sulla macchina dello Stato e cuccarsi i 209 miliardi di euro di fondi destinati all’Italia. Il secondo grazie, per la chiarezza e dovizia di particolari sul mondo di Italia Viva, che non sembra un partito, ma una banda di speculatori e prenditori all’arrembaggio.
Rosario Ruffolo
La probabile piroetta dello “statista” rignanese
Ancora oggi si resta increduli nel pensare in quale grave crisi si dibatteva il Pd attorno agli anni 2005–10. Giusto per partorire un personaggio come lo statista di Rignano. Dopo B., l’Italia di tutto aveva bisogno tranne che del bullo molesto. Ma ciò che oggi temiamo è che, in caso di voto anticipato, egli con una piroetta di cui è maestro, si unisca ai compari di FI o a qualche anfratto del centrodestra, per riuscire ad essere rieletto, a dispetto del suo 2% di Iv. Raggirando ancora i gonzi che finora gli hanno retto la coda.
Diego Tummarello
Riscopriamo la comunità tramite il servizio civile
Il “senso civico”, che ogni nazione dovrebbe perseguire come obiettivo primario, non nasce solo dalle aule scolastiche, ma deve essere visibile nella società reale attraverso la partecipazione personale. Invece di pensare a reintrodurre il servizio militare, non sarebbe male completare la formazione dei cittadini inquadrandoli per 6 mesi in un servizio civile. Già il solo fatto di mettere di fronte ai problemi sociali giovani e meno giovani, donne e uomini di tutte le classi sociali è un miracolo che trasforma la società e la fa diventare una comunità.
Paolo De Gregorio
Gli anti-premier stanno rosicando come non mai
Caro Marco, alla fine del tuo pezzo “Maalox Day” chiedi ai lettori quanto gli anti Conte, da zero a cento, rosicano. Non è difficile rispondere: per me di sicuro più di cento. Non se ne può più: di fronte a un uomo come il premier Conte, di certo la persona più dignitosa e paziente che abbia avuto l’Italia in questi anni, il suono dei denti che rosicano è per me diventato una dolce e riposante melodia.
Luciano Giovannini