Complimenti a Palombi per l’intuito e le risate
Ho letto “Grazia, Graziella e Mario Draghi” di Marco Palombi: volevo ringraziarlo per tre motivi. Primo, i suoi commenti sono sempre di grande intelligenza. Secondo, scrive in modo chiarissimo. Terzo, mi fa spanciare dalle risate. Grazie, Marco.
Franco Montanari
Pronto ad appoggiare Tomaso Montanari
Ho letto della citazione per danni da parte di alcuni figuri fiorentini a scapito di Tomaso Montanari, che apprezzo per la sua preparazione e capacità divulgativa. Sono d’accordo con l’amico lettore Marco Bernardini, che si dice pronto a partecipare ad un eventuale sostegno economico, quando e se ce ne fosse bisogno.
Salvatoreantonio Aulizio
Un supporto al “Fatto” in vista della causa Eni
Metto a vostra disposizione la tredicesima della mia pensione in caso di sentenza avversa al Fatto nel contenzioso Eni-Descalzi.
Tommaso Basile
Grazie di cuore, caro Tommaso, ma speriamo tutti che non ce ne sia bisogno.
M. Trav.
Serve più rispetto per l’agricoltura
Mentre leggevo un articolo sulle epiche lotte contadine che stanno percorrendo l’India in queste settimane, mi è stato segnalato il suo articolo “La vispa Teresa”. Diciamo che sono tornata in Italia. Mi soffermo sull’intenzione di scherno contenuta in poche sue parole: “braccia rubate all’agricoltura”, riferite alla ministra delle Politiche agricole e forestali Teresa Bellanova. Facendo ricorso con intento offensivo a quell’idiotissima e banalissima espressione, dimostra di non sapere nulla di questa attività – che dovrebbe rispettare in ogni caso visto che le dà da mangiare, letteralmente, come a tutti noi. Ma sappia anche che è uno dei lavori più faticosi e difficili. L’agri–cultura richiede intelligenza, forza, spirito di sacrificio. Il tutto in cambio di un reddito spesso risicato, anche quando non si è braccianti. Lo so per certo: sono nata e cresciuta sulle colline del Monferrato, ho sempre abitato in aree rurali, ho frequentato contadini del Sud del mondo. Ah ma aspetti… forse mi sono confusa? Probabilmente Lei è convinto che non occorrano affatto teste e corpi umani per produrre cibo. In effetti, certa tecnocrazia immagina una produzione alimentare affidata solo a grandi macchinari e ogm. Se questa è la sua visione, in effetti le “braccia in agricoltura” sono un accessorio inutile e risibile. Insomma, si devono attaccare le idee e le azioni e le intenzioni, non l’origine, il mestiere o l’aspetto delle persone.
Marinella Correggia
Cara Marinella, temo di non essermi spiegato. Ho tale rispetto per l’agricoltura da sognare che se ne occupi un ministro migliore e che la signora in questione le venga al più presto restituita, visto che eccelle molto più in quell’attività che nel ruolo di ministro.
M. Trav.
Ci scrivono le “Iene” sul caso Rossi-Mps
Gentile Direttore, a più di sette anni dal misterioso volo da una finestra della banca Mps del manager David Rossi, la famiglia chiede ancora sia fatta Verità e Giustizia e vorrei sottoporre al quotidiano, che più di tutti ha seguito il caso, un curioso paradosso che si ripete nel tempo: chiunque provi a denunciare le anomalie intorno a questa morte passa dei guai. Così Davide Vecchi, che su queste pagine ha provato a far luce sulle tante ombre di questa storia, ha subìto un processo insieme alla vedova di David che, secondo il Giudice che li ha assolti, non si sarebbe nemmeno dovuto celebrare.
Gli unici indagati al momento, in questa storia, sono Le Iene e un ex Sindaco di Siena, dopo la querela di otto magistrati che si sono sentiti diffamati dall’ipotesi, formulata da Pierluigi Piccini in un’intervista rubata, in cui si interrogava sulle ragioni di così tante lacune nelle due inchieste sulla morte di David Rossi.
Dopo più di tre anni non si sono ancora concluse le indagini. Invece è già stata chiesta l’archiviazione di quelle per l’abuso d’ufficio rimasto a carico di ignoti. Eppure dagli atti emerge con forza che lo scenario di “festini” esiste e avrebbe coinvolto, per citare l’ex comandante di una stazione dei Carabinieri del senese, che ha rivelato alla famiglia di David Rossi le difficoltà vissute nel tentativo di indagare questo mondo fino al suo trasferimento per “incompatibilità ambientale”.
Infine il testimone che, con grande coraggio, ha raccontato a Le Iene la sua esperienza di gigolò a quelle feste, ricordando i volti di alcuni dei suoi partecipanti, ha trovato riscontri anche fuori dall’inchiesta giornalistica. Più testimoni, sconosciuti tra loro, hanno messo nelle mani dei magistrati racconti sovrapponibili.
Purtroppo, come evidenziato dai legali della famiglia l’altroieri davanti al Gip Franca Borzone, che si è riservato di decidere, siamo di fronte all’ultimo paradosso: i pm non sanno se credere a un testimone, che da quando ha parlato non ha ricevuto alcuna querela, ma ha subìto numerose minacce con il fine di farlo ritrattare. È solo uno dei numerosi tentativi di inquinare le prove di un caso che rimane aperto.
Antonino Monteleone Inviato “Le Iene”