Caro “Fatto”, è sempre più urgente una riforma fiscale solida, duratura, di facile comprensione e in grado dove possibile di ridurre le diseguaglianze tra contribuenti. Da addetto ai lavori ho messo giù qualche punto.
1. La politica smetta di chiamare riforme quegli accorgimenti dettati per tamponare l’emergenza. È necessario tornare allo spirito nazionale del 1910 e del 1973, anni in cui furono scritte grandi riforme tributarie.
2. Basta con l’involgarimento dei termini fiscali. “Rottamazione”, “Saldo&Stralcio”, “Pace fiscale”. Il fisco dovrebbe essere (è) una cosa seria.
3. Nel 2017 ero in una riunione importante in un Comune intorno a Milano. Tema dell’incontro la riscossione coattiva delle cartelle esattoriali di verbali Cds (infrazione al codice della strada). Sul finire domando al comandante della Polizia locale: “Come ci comportiamo con i casi sociali (nullatenenti)?”. Risposta illuminante: “Le multe vanno pagate da tutti, ricchi e poveri. Non è come la Tassa rifiuti, il canone di locazione o la Refezione scolastica. Se uno è nullatenente, a maggior ragione quando guida deve rispettare le leggi”.
5. L’Ader (Agenzia entrate e riscossione) approfitti di questa pausa per studiare tutte le cartelle di pagamento. Qualora corrispondano a contribuenti-morosi, che percepiscono il Reddito di cittadinanza o comunque redditi ridotti come le pensioni minime, considerare la possibilità di stralciare ed eliminare del tutto tali crediti di spettanza dell’Erario. Attenzione, però. Solo se si tratta di tasse e imposte relative a immobili non di proprietà o a società/esercizi veramente in difficoltà. Naturalmente, con indagini parallele della Guardia di Finanza.
6. Obbligare tutti gli amministratori condominiali a tenere un registro aggiornato non solo dei proprietari di immobili, ma anche degli inquilini. Questo accorgimento ridurrebbe di molto i costi per le uscite a vuoto da parte di messi e ufficiali giudiziari.
7. Chiedo al governo di pensare anche a noi, Ufficiali giudiziari di riscossione in forza all’Ader o ai concessionari privati, inserendo nei prossimi decreti una norma che preveda nelle uscite la scorta di carabinieri o polizia locale, e un protocollo di sicurezza.
8. L’abrogazione immediata del famigerato articolo 1, comma 793, della Legge 160/2019 (bilancio 2020), che ha abolito il concorso pubblico per l’abilitazione alle funzioni dell’Ufficiale di riscossione.
Stefano Masino Ufficiale di Riscossione