Tanta solidarietà a voi per le cause in corso
Penso, come già sto leggendo, che siamo in tanti disposti a un sostegno, anche economico, contro le cause civili intentate al Fatto, per continuare a leggervi, a pensare oltre il “pensiero unico”!
Manuela Pierozzi
Mi unisco volentieri a quanti sono disposti a sostenere economicamente il Fatto Quotidiano.
Luciano Gualtieri
Mi unisco ai vari lettori che le hanno già espresso la volontà di un sostegno economico, per fronteggiare la necessità di concorrere alle spese necessarie per affrontare le cause a lei intentate. Qualora decidiate di aprire una sottoscrizione, vi parteciperò secondo le mie possibilità economiche. Abbiamo bisogno de il Fatto Quotidiano, unica voce libera in mezzo a tante mercenarie che blaterano a comando dei soliti prenditori. Mai mollare!
Massimo Fabbrini
Egregio direttore, sto per farle una proposta megagalattica. Qualcuno si è offerto di fare una colletta per sostenervi nelle cause intentate contro di voi. Perché invece di giocare in difesa, non passare all’attacco? Proponga una colletta per denunciare qualche amministratore della cosa pubblica, penso ne vedremo delle belle.
Vito
Caro Direttore, secondo me le varie cause per diffamazione contro il Fatto sono delle “querele intimidatorie”, con il chiaro obiettivo di intimidire il direttore e giornalisti e frenare la libera informazione. Negli Usa circa 30 Stati hanno leggi contro le querele Slapp (acronimo per “cause strategiche contro la partecipazione pubblica”), che cercano di zittire le critiche… specialmente della stampa. Propongo al Fatto di fare una petizione per chiedere al Parlamento di approvare al più presto il disegno di legge (del M5S) che, nel caso in cui il querelante perde la causa, dovrebbe prevedere un risarcimento a favore del querelato. Se, anche dopo l’eventuale approvazione della legge, le querele dovessero comunque continuare… il Fatto avrebbe una fonte di reddito assicurata!
Claudio Trevisan
È grottesco negare i danni della pandemia
Allorché m’imbatto in tesi complottistiche sull’attuale pandemia, mi vien fatto di dire con Catullo: “Res est ridicula et nimis iocosa”. Che vi sia chi ne trae o si adopera per trarne vantaggio è assolutamente normale, da sempre, in circostanze avverse per i più, vi sono i fortunati e i furbi. Spingersi oltre è, a mio parere, grottesco.
Giampiero Bonazzi
Un dipinto per augurarvi successo (qua sotto)
Egregio dottor Marco Travaglio, ho tratto da un mio dipinto l’unito cartoncino con il quale, in concomitanza con le imminenti feste di fine anno, desideriamo augurare a lei e alla redazione tutta del Fatto Quotidiano serenità, salute e il raggiungimento di traguardi sempre più prestigiosi, in difesa della verità e dell’onestà dell’informazione giornalistica. Penso che l’immagine sia evocativa del periodo che stiamo attraversando, con il buio a rappresentare le nostre paure e incertezze, squarciato però dalla speranza luminosa della nascita del Salvatore, per chi crede, ma anche dalla presenza dei Magi, simbolo di scienza e conoscenza. Ho un sogno: che questo cartoncino possa diventare un allegato del vostro giornale. Rinnovo gli auguri miei e del gruppo di via Pallanza in Udine.
Emanuele Sansolini
Juve-Napoli, una falla nella giustizia sportiva
Buonasera Direttore, era già assurdo che sul vostro giornale comparissero articoli che avevano l’unico scopo di scrivere falsità sulla sentenza del giudice sportivo per la partita Juventus-Napoli non disputata. Sparare contro la Juventus sembra essere uno sport che riempie di orgoglio. Ora vedo che anche lei si perde nelle stesse falsità. Il Napoli è l’unica società che non ha voluto partecipare a una partita di Serie A a causa di casi di Covid tra i propri giocatori. Dice infatti la sentenza: “non si è trovata nell’impossibilità oggettiva di disputare il predetto incontro avendo invece indirizzato in modo volontario e preordinato la propria condotta nei giorni antecedenti all’incontro nel senso di non disputare lo stesso con palese violazione dei fondamentali principi sui quali si basa l’ordinamento sportivo ovvero la lealtà la correttezza e la probità”. Nelle motivazioni della Corte d’Appello: “il fine ultimo dell’ordinamento sportivo è quello di valorizzare il merito sportivo, la lealtà, la probità e il sano agonismo”. Tale principio non risulta essere stato rispettato nel caso di specie. La mancata disputa dell’incontro Juventus-Napoli in calendario per il 4.10.2020 non è dipesa da una causa di forza maggiore o addirittura dal factum principis come invocato dalla società S.S.C. Napoli, bensì da una scelta volontaria, se non addirittura preordinata della società.
Gino Cabassi
Caro Gino, da juventino voglio vedere la mia squadra vincere sul campo, possibilmente alla presenza della squadra avversaria. Non a tavolino perché l’altra è bloccata dall’Asl causa Covid. E non con giocatori promossi a “italiani” con esami truccati.
M. Trav.