Ieri ha incontrato il presidente Michele Emiliano, insieme ad altri tre consiglieri regionali pugliesi del Movimento 5 Stelle. A mancare era solo Antonella Laricchia, che di questo dialogo proprio non vuol sentir parlare, mentre lei, Rosa Barone, potrebbe presto entrare in giunta con il centrosinistra. Emiliano si è tenuto per sé la delega al Welfare, in attesa che i 5Stelle – tra liti interne e voti online – facciano il loro corso. Sul tavolo di ieri però, giura la Barone, niente poltrone: “Solo temi e cronoprogramma”. Per il resto si vedrà, nonostante lei si senta “pronta” per quella che definisce “una bellissima sfida”.
Rosa Barone, che cosa vi siete detti con Emiliano?
È stato un confronto sulle cose da fare, sugli impegni. Non è un discorso finalizzato a un assessorato o alla vicepresidenza del Consiglio (già assegnata al grillino Cristian Casili, ndr) , stiamo cercando di fare qualcosa di buono sui temi. Emiliano si è dimostrato disponibile ad ascoltarci.
Si tratta di impegnare la giunta su alcune vostre battaglie?
Oggi (ieri, ndr) siamo riusciti a far allargare il contributo straordinario Covid alle famiglie con persone disabili. Ma poi c’è la sanità, c’è Taranto, ci sono progetti più ampi su cui ci possiamo trovare. Sull’Ilva, per esempio, ci è sembrato che Emiliano condivida la necessità di una riconversione, più che di una riapertura dei vecchi forni.
Lei è pronta a entrare in giunta?
Senza il via libera su Rousseau nessuno di noi sarà coinvolto in giunta. Per me sarebbe una bellissima sfida, anche perché nessun 5Stelle è mai stato assessore in Puglia e dunque sarebbe un’occasione per portare le nostre istanze. Ma lo farò soltanto con il coinvolgimento di tutto il Movimento e quindi con l’approvazione dei nostri iscritti: se riterranno che questo percorso non vada fatto, non mi sognerò di proseguire da sola.
E quando si voterà?
Questo lo decideranno i vertici nazionale, potrebbe essere tra 10 giorni come tra qualche settimana. Ma nel frattempo vedremo ancora Emiliano per discutere di programmi.
Lei si esporrà, dando indicazioni di voto?
Non credo ci sia bisogno di forzare il voto degli iscritti.
In molti, nel M5S, da Di Battista a Laricchia, sostengono che allearsi con Emiliano sarebbe un tradimento. Di Battista ha paragonato Crimi a Forlani per questo.
Non rinneghiamo il passato né il nostro atteggiamento nei confronti di Emiliano negli anni. Tutti i pareri sono legittimi e ogni grande cambiamento inevitabilmente provoca scossoni. Ma non parlerei di tradimento, perché stiamo mettendo al centro i temi e perché bisogna considerare il contesto: negli ultimi 4 o 5 anni è cambiato il Movimento ed è cambiato il mondo. Se fossimo ancora al governo con la Lega sarebbe impossibile dialogare con Emiliano, ma adesso c’è il governo Conte2, c’è l’intesa col Pd, c’è l’emergenza sanitaria e c’è un Movimento che, a livello nazionale, ci ha subito appoggiato in questa direzione. In questo momento storico è un’opportunità e la rimettiamo agli iscritti pugliesi.
Vi state coordinando con i vertici nazionali del M5S?
Sì, fin da subito. Vito Crimi ci ha sostenuto e ha coinvolto anche i parlamentari. Non ci saremmo mai mossi senza un confronto coi portavoce nazionali.
Se Rousseau desse il via libera, Laricchia dovrebbe lasciare il M5S?
Sarebbe una sua scelta personale, in ogni caso legittima.
Le ha dato fastidio assistere a una campagna elettorale così ostile a ogni intesa col Pd?
Come ho detto, non rinnego nulla. Diciamo però che ci si è concentrati un po’ troppo sugli attacchi a Emiliano, più che a contrastare Raffaele Fitto. E i cittadini non ci hanno premiato.