Prima la trattativa durata settimane con il governatore Pd, Michele Emiliano, poi il via libera dal capo politico Vito Crimi. E ieri, a due mesi dal voto, l’accordo storico si è concretizzato nella prima seduta del nuovo consiglio regionale: in Puglia per la prima volta il M5S è vicinissimo a governare una regione, per di più con una maggioranza giallorosa come quella che sostiene Giuseppe Conte a Roma. Adesso solo il voto degli iscritti pugliesi su Rousseau potrebbe “far ritornare il M5S5 all’opposizione” come spiega – dando per già fatto l’ingresso in giunta – la consigliera grillina Rosa Barone, in pole position per diventare assessore al Welfare.
Ma tant’è, l’accordo è stato annunciato dai capogruppo Filippo Caracciolo (Pd) e Grazia Di Bari (M5S) in apertura del primo consiglio regionale e si è concretizzato nel primo atto della legislatura: l’elezione a scrutinio segreto del presidente del consiglio regionale e dei due vicepresidenti. A guidare l’assemblea regionale sarà la dem Loredana Capone (assessore per 11 anni) con l’astensione dei voti grillini ma la vera novità è stata l’elezione del vicepresidente M5S Cristian Casili, favorevole alla trattativa con Emiliano e votato dal Pd. L’accordo era stato raggiunto dopo le trattative tra i quattro consiglieri pentastellati (la quinta è l’ex candidata Antonella Laricchia, contraria all’accordo) con il governatore sui temi – dalla decarbonizzazione dell’ex Ilva al Reddito di cittadinanza – e poi grazie all’intervento di Crimi che martedì ha parlato con Emiliano e poi ha dato l’ok ai consiglieri regionali.
E così il governatore ieri ha parlato di “seduta storica” perché “come avvenuto al governo nazionale può corrispondere per la prima volta nella storia d’Italia in una regione una collaborazione tra il centrosinistra e il M5S”. Ma l’accordo politico raggiunto tra Pd e M5S ha provocato uno psicodramma interno al gruppo grillino perché dopo l’annuncio della convergenza sul nome di Casili ha preso la parola la consigliera Laricchia, vicina ad Alessandro Di Battista che si è sempre opposta all’ingresso in giunta: “State sbagliando – ha detto rivolgendosi ai suoi colleghi – entrare oggi nella maggioranza è un tradimento della volontà elettorale dei cittadini”. Poi ha concluso, tra le lacrime: “Oggi restituirei i voti ai 200mila pugliesi che ci hanno dato fiducia”. Laricchia adesso potrebbe anche lasciare il M5S. Poi arriva la stilettata della senatrice pugliese Barbara Lezzi: “Ci svendiamo, va di moda l’incoerenza”.
Dopo la seduta di ieri, fonti del M5S fanno sapere che per il momento si tratta di una “collaborazione su temi e programmi per dare risposte ai cittadini”, mentre la consigliera Barone spiega che “è l’inizio di un percorso: abbiamo accettato la sfida di Emiliano perché il M5S ha la stessa visione”. Ora l’ultima parola spetterà a Rousseau, ma la giunta giallorosa è a un passo.