Vaticano Mistero di Instagram: il Papa mette “mi piace” alla foto di una modella seminuda
Annunciamo il mistero dell’Instagram di Papa Francesco. Da più di una settima si cerca di fare luce sullo scandalo del sacro cuoricino: chi è stato a mettere “mi piace” a una modella brasiliana col sedere di fuori dall’account ufficiale del pontefice? L’ipotesi più suggestiva – purtroppo improbabile – è che sia stato Francesco in persona. Bergoglio è un progressista, un innovatore dei costumi ecclesiastici. Ci piace immaginarlo mentre “scrolla” selvaggiamente il suo feed di Instagram e piazza qualche “like” tattico alle foto delle ragazze avvenenti. Più probabile che sia stato un social media manager guardone e distratto, anche se non è esclusa la possibilità che fosse addirittura un hacker. Fatto sta che in Vaticano si brancola ancora nel buio. A marzo Francesco festeggerà i suoi primi 5 anni su Instagram. Si era presentato così: “Inizio un nuovo cammino, in Instagram, per percorrere con voi la via della misericordia e della tenerezza di Dio”. Ma le strade del Signore, come noto, sono infinite.
Lazio Si tatua Anna Frank con la maglietta della Roma Ora rischia: la Digos indaga per istigazione all’odio razziale
C’è solo una cosa peggiore di un imbecille: un imbecille operoso. L’ultima manifestazione della stupidità assoluta è il video di un tifoso della Lazio – si presume – che mostra la sua impresa: si è tatuato il disegno di Anna Frank con la maglia della Roma. Per comprendere la demenza diabolica del gesto, bisogna descriverne il contesto: i gruppi parafascisti delle tifoserie della Capitale si scherniscono da anni con la parola “ebreo”, come se fosse un insulto. Pochi anni fa fecero scandalo gli adesivi incollati dai laziali allo stadio Olimpico, con la Frank – appunto – in divisa giallorossa. Stavolta un idiota è riuscito a fare di più, come racconta Repubblica Roma: si è tatuato il volto della ragazzina vittima del nazismo in versione romanista, ha fatto un video per celebrare la prodezza e l’ha fatto girare in qualche chat per vantarsene. La clip è finita tra le mani della Digos, che ora indaga per risalire all’identità del beota. Rischia di essere incriminato per istigazione all’odio razziale.
Modena Da Novi a Carpi per bersi un mojito: “In quel bar è più buono”. Lo fermano i carabinieri: 533 euro di multa
Non è la prima volta che un uomo dalle discutibili capacità di giudizio si compromette nel nome di un mojito. Il precedente illustre del Papeete Beach lo conoscete tutti, qui parliamo invece di un fatto molto più modesto. Lo racconta la Gazzetta di Modena: “Una pattuglia dei carabinieri di Carpi ha fermato un 50enne residente a Novi che, a bordo della propria auto, aveva raggiunto il centro di Carpi, violando così il divieto di mobilità. L’uomo ha cercato di giustificarsi sostenendo di aver raggiunto il comune carpigiano perché nei bar del centro venivano somministrati drink alcolici di migliore qualità. La ‘giustificazione’ non è tuttavia risultata soddisfacente e all’uomo è stata comminata la sanzione di 400 euro, aumentata di un terzo perché contestata a bordo di un’auto”. Il nostro eroe si è fatto 20 chilometri in macchina durante la pandemia per andarsi a bere un mojito dal suo barista di fiducia. Costo della spedizione (esclusa benzina): 533 euro. È pronto per guidare la Lega.
Milano Va a comprare la cocaina travestito da donna ma lo ferma la polizia: ora è indagato per spaccio
Modalità Carnevale di Rio: un milanese è andato dalla sua spacciatrice a comprare cocaina vestito da donna. Una bella parrucca lunga, occhiali da sole e mascherina. Per non farsi riconoscere, per solidarietà femminile o forse solo perché gli piace travestirsi. Quale che sia il motivo, non è andata bene: la polizia era appostata all’interno del palazzo e ha fermato entrambi, come scrive Repubblica Milano. La dealer è stata arrestata, il consumatore in parrucca è indagato in stato di libertà. Il cambio di genere non ha portato fortuna al 30enne milanese, che cercava la massima riservatezza e invece è entrato a gamba tesa nelle notizie di cronaca locale. “A lui è stato trovato addosso un ‘pezzo’ intero di cocaina, ancora da lavorare, dal peso di 20 grammi, appena comperato: l’ipotesi è che sia un rivenditore”. A casa della spacciatrice invece i poliziotti hanno scovato 70 grammi di hashish e altri 87,5 grammi di cocaina.
Ragusa Una capra vede la sua immagine riflessa e sfonda a testate la vetrina di un supermercato
Immaginate la seguente notizia come fosse un servizio di Superquark natura decantato da Piero Angela. Il testo invece è una meravigliosa agenzia dell’Ansa: “Una capra vendendo la propria immagine riflessa sui vetri stamane ha sfondato le vetrate di un supermercato lungo la strada provinciale che collega Vittoria a Santa Croce Camerina (Ragusa, ndr). L’animale, probabilmente allontanatosi da un gregge, a più riprese, ha colpito i vetri sulla facciata laterale del supermercato. L’episodio si è verificato intorno alle 6: è scattato l’allarme ed il responsabile del supermercato si è recato nel punto vendita di via Salvo D’Acquisto. Alla vista dei vetri divelti, ha pensato alla possibilità di un furto. Poi ha visto poco distante l’animale che si allontanava dall’ampio parcheggio del supermercato e si è reso conto che probabilmente era accaduto qualcosa di diverso. Sono intervenuti i vigili del fuoco, i vigili urbani e la Polizia”.
Francia La radio Rfi pubblica (per errore) i necrologi di Pele, la Regina Elisabetta, Eastwood, Raul Castro e altri
Piovono coccodrilli. La radio francese Rfi ha pubblicato sul suo sito, tutti insieme, i necrologi per le morti di Pelè, della Regina Elisabetta, di Jimmy Carter, Clint Eastwood, Ali Khamenei, Alain Delon, Raul Castro e tanti altri ancora. Personaggi molto famosi e altrettanto vivi, almeno per adesso, sperando che finisca in fretta il 2020. Si è trattato ovviamente di un errore tecnico: i coccodrilli sono articoli “freddi” – è il caso di dirlo – pronti per essere pubblicati quando scompare un personaggio importante. È molto opportuno che restino nei cassetti delle redazioni e che siano tirati fuori solo al momento fatale: non un secondo prima. Invece nella sede di Rfi qualcuno deve aver pigiato il tasto sbagliato. Con un micidiale effetto macabro e comico insieme. “RFI si scusa per la pubblicazione involontaria di diversi necrologi sul proprio sito – hanno scritto i francesi su Twitter –. I nostri team tecnici sono mobilitati per correggere questo grave bug”. Nel frattempo a un sacco di persone sono fischiate le orecchie, per non dire altro.
Russia Due piloti di linea sotto indagine per aver cambiato tragitto di viaggio in modo da disegnare un pene sul radar
Due piloti di una compagnia aerea russa sono finiti sotto indagine perché avrebbero deviato il proprio tragitto in modo da disegnare sui radar il profilo di un pene stilizzato. Proprio così: hanno disegnato un pisello in cielo. La forma inequivocabile del pene si mostra nel suo splendore osservando la scia dei loro viaggi sui monitor usati per tracciare i voli. I due eroi sono piloti della Pobeda Airlines e ha quanto pare la traiettoria fallica avrebbe un preciso significato politico: volevano mandare un messaggio di solidarietà a Artem Dzyuba, il capitano della nazionale di calcio della Russia, escluso dalle convocazioni dopo uno spiacevole scandaletto personale. Dzyuba ha visto accrescere rapidamente la sua fama a causa di un video diventato virale nel quale l’attaccante russo si masturba di fronte alla telecamera. L’allenatore della Russia Stanislav Cherchesov l’ha escluso dalle convocazioni per evitare “eccessi di tensione” (ha detto proprio così). I piloti della Pobeda invece non gli hanno fatto mancare la propria vicinanza.