Giura di avere “la coscienza pulita” e teme che dietro al caso dei finanziamenti per le Europee ci siano i suoi “avversari interni al Movimento”. L’eurodeputato Stelle, Dino Giarrusso deve difendersi dall’accusa di aver preso soldi da persone legate alla società Bdl Lobbyng, circa 10 mila euro in due bonifici che supererebbero il limite consentito per le donazioni stabilito dal vademecum M5S per le Europee 2019. Ieri poi un articolo di Repubblica ha raccontato di un appalto finanziato dal Cnr alla Irmb, azienda che ha finanziato Giarrusso, nel periodo in cui lui era nello staff del sottosegretario all’Istruzione Lorenzo Fioramonti.
Dino Giarrusso, lei sapeva di quell’appalto?
È una insinuazione vergognosa e infame, di cui Repubblica risponderà in tribunale. Da segretario particolare di Fioramonti mi occupavo solo di comunicazione e concorsi. A cinque giorni dal mio insediamento, il Cnr, ente autonomo, valuta un finanziamento ottenuto nel 2016 – quando facevo la Iena – da una società di Piero Di Lorenzo. Ero appena arrivato al Miur, facevo tutt’altro e non sapevo nemmeno dell’esistenza né di Di Lorenzo né della sua azienda. Né avevo idea di ciò che faceva il Cnr, per il quale non ho mai lavorato. È una fake news vergognosa che qualifica chi l’ha prodotta.
Però lei poi ha ricevuto soldi da lobbisti legati a quella azienda.
No, è falso, non ho mai preso soldi dalle lobby. Ho avuto contributi da due persone fisiche, mai da società di lobby. Una delle due, Ezia Ferrucci, non la conoscevo, ho deciso di accettare il suo aiuto dopo aver verificato che aveva già finanziato il M5S nel 2018.
È normale verificare il rapporto tra i politici e i propri finanziatori.
Certo. Ma io non ho mai avuto più alcun contatto con questa persona. Non mi ha mai cercato, non ho neanche il suo numero. Si è creato un caso che non esiste.
Nel vostro regolamento c’era scritto di non accettare più di 3 mila euro.
Ho rispettato Statuto e Codice Etico. Nel vademecum, che non è un atto normativo, c’è una contraddizione: prima scrive che non si possono ricevere finanziamenti superiori ai 3 mila euro, poi che è obbligatorio rendicontare i finanziamenti oltre i 3 mila euro. È stata una mia leggerezza non chiederne conto.
Restituirà i soldi?
Sono disponibilissimo a riparare in ogni modo. Al momento però non c’è nessuna istruttoria aperta dai probiviri nei miei confronti.
Ci saranno conseguenze sul suo coinvolgimento nella segreteria M5S?
Ho la coscienza pulita e trovo incredibile anche solo pensare che un caso fondato sul nulla possa avere conseguenze. Sarebbe un affronto vergognoso alle migliaia di attivisti che hanno fiducia in me.
La ritiene una manovra dei suoi avversari?
Non voglio crederlo, ma mi addolora il clima di accuse, insulti e divisioni. Quattro miei colleghi a Bruxelles (vicini a Di Battista e in uscita dal M5S, ndr) hanno violato ripetutamente lo Statuto, ma sono sempre stato zitto per amore del M5S. È assurdo che proprio loro chiedano la mia espulsione. Certe schifezze fanno venire cattivi pensieri.