In questi giorni sono stati molti i tentativi di descrivere il “presidente eletto” Joe Biden, i suoi valori. Se è vero che nei momenti di sofferenza si vede il vero carattere di una persona, allora il discorso che Biden tenne il 30 agosto 2018 alla veglia funebre del senatore repubblicano John McCain, vale più di mille ritratti. Ecco alcuni passaggi.
“ll mio nome è Joe Biden. Sono un democratico. E ho voluto bene a John McCain. Ero un giovane senatore degli Stati Uniti. Sono stato eletto quando avevo 29 anni. È arrivato un ragazzo un paio d’anni dopo, un ragazzo che conoscevo, che ammiravo da lontano, che era stato prigioniero di guerra, che aveva sopportato un dolore e una sofferenza enormi. E ha dimostrato di avere un codice morale, il codice McCain. John divenne l’ufficiale di collegamento della Marina nel Senato degli Stati Uniti. Per qualche motivo sin dall’inizio ci siamo trovati d’accordo. Eravamo entrambi pieni di sogni e ambizioni e un desiderio travolgente di rendere prezioso il tempo da impiegare nel nostro ruolo. Per pensare a come potevamo migliorare le cose per il Paese che amavamo tanto. Ho portato John con me o John mi ha portato con lui. Siamo stati in Cina, Giappone, Russia, Germania, Francia, Inghilterra, Turchia, in tutto il mondo. E ci sedevamo su quell’aereo fino a tarda notte, quando tutti gli altri dormivano, e parlavamo. Parlavamo di famiglia, di politica, di relazioni internazionali, di futuro, il futuro dell’America. Veniva a casa mia e da qui è nata una grande amicizia che trascendeva le differenze politiche che avevamo o quelle sviluppate in seguito perché, soprattutto, avevamo capito la stessa cosa. Tutta la politica è personale. È tutta una questione di fiducia. La verità è che il codice di John era senza età, è senza età. Non si trattava di politica con John. Potevi essere in disaccordo sulla sostanza, ma i valori di fondo animavano tutto ciò che John faceva. La storia di John è una storia americana. Non è un’iperbole. Non sopportava l’abuso di potere, ovunque lo vedesse, in qualunque forma, in qualunque modo. Amava i valori fondamentali, l’equità, l’onestà, la dignità, il rispetto, il non dare all’odio un porto sicuro, non lasciare nessuno indietro e capire che gli americani facevano parte di qualcosa di molto più grande di noi. Entrambi amavamo il Senato. Ci siamo lamentati entrambi, vedendolo cambiare. Durante i lunghi dibattiti degli anni 80 e ‘90, mi sedevo accanto a John, accanto al suo posto, o veniva lui dalla parte democratica. Non sto scherzando. Ci sedevamo lì e parlavamo. Tutto ciò che facciamo oggi invece è attaccare le opposizioni, le loro motivazioni, non la sostanza delle loro argomentazioni. Una volta abbiamo ricevuto due prestigiosi premi per la nostra dignità e rispetto che ci siamo dimostrati l’un l’altro. Ha parlato per primo e, mentre scendeva dal palco e io salivo, ha detto, ‘Joe, non prenderla sul personale, ma non voglio sentire cosa diavolo hai da dire’, e se n’è andato. Credo che John credesse in noi. Penso che credesse nel popolo americano”.