IL COMICO IN MUSICA COMICA
Come tutte le gag, anche quelle in musica sono parodie (Qc #67); riguardano la partitura e/o l’esecuzione; e possono essere innocenti (sono mero intrattenimento) oppure ostili (criticano altra musica). Le gag comiche giocano e basta: ne sono esempi il “Duetto dei gatti” di Rossini, dove il canto imita i miagolii (bit.ly/3ukBWgW); e Cab Calloway che canta “Minnie the Moocher” coinvolgendo il pubblico in un gioco vorticoso di risposte imitative (bit.ly/3u8KOq9). Le gag spiritose esprimono idee polemiche: “Il cavaliere della rosa” di Richard Strauss sbeffeggia alcuni cliché della musica del XVII secolo (bit.ly/34i0iNx). Le gag umoristiche sono ciniche: Ruben & the Jets, l’album di Frank Zappa, fa il verso al romantico doo-wop (bit.ly/ 3AIzLVP). Spiritosi e umoristici sono gli “Embrioni secchi” con cui Erik Satie sfotte Debussy, Chopin e Beethoven (bit.ly/3Hf6JPT). Mentre le gag comiche generano un divertimento immediato, in quanto facilmente comprensibili, le citazioni melodiche, armoniche e stilistiche delle parodie musicali spiritose o umoristiche richiedono cultura per poter essere comprese e apprezzate: sono metalinguaggio (Stefani, 1977). Le citazioni musicali, ovviamente, non sempre sono una gag: i jazzisti, per esempio, se ne servono come omaggio ai maestri. Lo stesso fa l’Ave Maria di Gounod con il Preludio n. 1 in do maggiore di Bach (bit.ly/35DFbpF). Si usano citazioni anche per evocare un’epoca o un’atmosfera (Stravinskij, Bartók e Copland riutilizzano melodie folk, gli EELST pescano da tutto il retaggio pop); per commentare uno stile o un autore: è il modo di Kurt Weill, il cui Mahagonny fu una berta spaccablocchi contro l’opera ottocentesca (bit.ly/3od1sRE); e per comporre con materiali pre-esistenti, come fanno i rapper. I materiali musicali diventano gag quando operazioni metaboliche di aggiunzione, sottrazione, sostituzione, permutazione (Qc # 46) ne trasformano i pattern (melodici, armonici, ritmici, timbrici, di orchestrazione, di esecuzione, di registrazione) rendendoli non pertinenti al contesto (Qc # 67) e alla sua sceneggiatura (frame, Qc #50): è il motivo per cui ogni novità musicale, come ogni novità artistica, ha sempre qualcosa della gag (Qc # 86).
La gag in musica può agire sul piano del contenuto (il bersaglio è un brano noto) e/o su quello dell’espressione (il bersaglio è un sound, un cliché, un modo di cantare suonare arrangiare &c.). Prato (1991) distingue cinque livelli di complessità crescente, dalla gag puramente musicale a quella ibridata con altri codici (verbali, teatrali): Livello sintattico. La gag agisce sulle regole stabilite della composizione musicale, cioè sulle attese indotte dal sistema tonale: cantare fuori chiave (alla Cathy Berberian), sbagliare apposta una nota (bit.ly/341MeYE, a 0.43″), rifare in minore un noto motivo in maggiore (bit.ly/3Gdu7My), convertire una canzone triste in un samba allegro (bit.ly/ 35Kc2Jt, a 5′ 33″), &c. Negli anni 10 del secolo scorso, Marinetti proponeva di “eseguire una sinfonia di Beethoven a rovescio, cominciando dall’ultima nota”.
Livello intertestuale. La gag parodia i materiali musicali:
a) rinviando a un contenuto noto: Frank Zappa imita la voce di Bob Dylan in Flakes (bit.ly/3IMthbe a 1’23”); Beethoven fa la caricatura del Leporello di Notte e giorno faticar (bit.ly/3ALlYhb) nella Variazione Diabelli n.12 (bit.ly/3oddFFT); i Flying Lizards perculano James Brown con la loro versione di Sex Machine (bit.ly/ 3IJV0cy); Erik Satie compone la Sonatine bureaucratique (bit.ly/3g7CcYH) facendo il verso alla celeberrima Sonatina di Clementi (bit.ly/3IQ83Jz); la Temple City Kazoo Orchestra rifà coi kazoo Whole Lotta Love dei Led Zeppelin (bit.ly/ 3o7R7Gn);
b) rinviando a un’espressione nota (modalità esecutiva, stile, genere &c.): la Anachronic Jazz Band riarrangia Giant Steps di Coltrane nello stile tradizionale di King Oliver (bit.ly/3ud4t8r); Ann Bancroft e Mel Brooks cantano Sweet Georgia Brown in polacco nel film Essere o non essere (bit.ly/3INJeOh); Gefilte Joe & the Fish traducono Walk on the Wild Side in yiddish (Walk on the Kosher Side: bit.ly/3rdSRQE); Celentano inventa un grammelot inglese in Prinsencolinensinaiciusol; gli EELST usano la tradizione del prog in Plafone (bit.ly/3GdPTj9);
c) giustapponendo mondi musicali diversi: in Restless Night, la Incredible String Band contrasta un arrangiamento cool jazz con melismi mediorientali (bit.ly/34nStFW); i Dead Kennedys interrompono il punk hardcore di Chemical Warfare con un valzer viennese suonato alla chitarra elettrica (bit.ly/3odfBhD); Spike Jones esegue una versione da banda circense della suite da Lo schiaccianoci di Ciaikovskij (bit.ly/32KnvaT); Berio arrangia in stile barocco i Beatles (bit.ly/3KYIsQH). C’è anche la gag involontaria del kitsch alla James Last: arrangiare melodie pop come fossero sinfonie di Mahler (bit.ly/3GeO7hC). All’estremo opposto, l’anti-kitsch di Third Reich’n’Roll dei Residents, un lungo collage di motivi di successo (da Land of 1000 Dances a Hey Jude, da Light My Fire a Sunshine of Your Love), miniaturizzati a pochi secondi l’uno (bit.ly/ 3Gej4CH).
Livello extra-testuale. L’aggiunzione al brano di elementi extra-musicali: urla, risate, gemiti orgasmici, sussurri, lallazioni, rumori. Due esempi pop sono Revolution 9 (bit.ly/32MGlOA) e Je T’aime… Moi non plus (bit.ly/ 3AHZygI); ma anche la musica colta vi ricorre, come fa Berio con la voce femminile registrata in Visage (bit.ly/ 3rfCtiB).
Livello verbale. È quello dei testi di opere buffe, operette, musical e canzoni comico/satiriche (Qc #58). La lista sarebbe infinita. Mi limito a Leo Chiosso, paroliere per Buscaglione, Lelio Luttazzi (Legata ad uno scoglio), Gaber (Torpedo Blu), e co-autore della Canzonissima di Dario Fo.
Livello teatrale. I testi comici e satirici vengono infine interpretati in modo divertente: esagerazioni mimiche e gestuali, difetti di pronuncia, aberrazioni stilistiche. Ogni elenco è incompleto e fa torto agli esclusi. Fra i nostri: Petrolini (bit.ly/3scgZSJ), Rascel (bit.ly/3oiemh6), Buscaglione (bit.ly/3gjE5RS), Carosone (bit.ly/34sixjB), il Quartetto Cetra (bit.ly/ 3s6ti2Y), Fo e Jannacci (bit.ly/35XpBW5), Cochi & Renato (bit.ly/3Lu6mDZ), Gaber (bit.ly/3JdUeEP), Teocoli (bit.ly/3B4BzIK), Proietti (bit.ly/35PMTNr), gli Squallor (bit.ly/3rkYr3J), gli Skiantos (bit.ly/3HnLgEI), gli EELST (bit.ly/3sciSPj), Corrado Guzzanti (bit.ly/ 3APDP6G), Checco Zalone (bit.ly/34suSnC). Qui Victor Borge sabota il frame del concerto (Qc #50) agendo su ognuno dei 5 livelli (vbit.ly/3GhGKpM); lo stesso fa PDQ Bach trattando l’esecuzione della 5ª di Beethoven come un evento sportivo (bit.ly/341MeYE). Lascio il finale al Beethoven di John Belushi che diventa Ray Charles: bit.ly/3IJuno6.
93. Continua