“Conto di tornare qui l’anno prossimo come presidente del Consiglio, con ruoli di governo, se gli italiani vorranno, per prendere per mano questa terra e questo Paese”. Matteo Salvini nel luglio scorso, dal quartier generale del Papeete di Milano Marittima del suo amico europarlamentare Massimo Casanova, annunciava il suo ritorno. Intanto l’estate è abbondantemente trascorsa, il leader della Lega non è diventato premier e nel frattempo, lo scorso 30 settembre, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ravenna, su richiesta della Procura, ha disposto un sequestro preventivo per equivalente da oltre 500 mila euro sulle società che gestiscono Papeete e Villa Papeete di Milano Marittima, i luoghi dove il leader leghista passa le estati.
La legale rappresentante delle due società, Rossella Casanova – sorella di Massimo (estraneo all’inchiesta) – è indagata per dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. In sostanza, secondo le accuse, in qualità di legale rappresentante delle due società, avrebbe tratto vantaggio da fatture emesse da una società, la Mib Service Srl, che non corrispondevano a reali prestazioni, evadendo così l’Iva. È scritto nel capo di imputazione: Rossella Casanova “al fine di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto” dal 2013 al 2016, indicava nelle dichiarazioni di quegli anni “elementi passivi fittizi, previa annotazione nelle scritture contabili obbligatorie delle fatture emesse dalla società Mib Service Srl, (…) relative a operazioni in tutto o in parte oggettivamente inesistenti, rappresentando che l’attività posta in essere dalla Mib Service Srl è riconducibile a una illecita somministrazione di manodopera dissimulata da fittizi contratti di appalti di servizi”. La Mib Service Srl è una società ravennate specializzata in consulenze nel settore ristorazione e intrattenimento ed è proprio da una verifica fiscale su di essa, a dicembre 2017, che parte l’indagine. Nel decreto di sequestro preventivo la Mib Service viene definita una “cartiera”, “una società di servizi che forniva solo prestazioni illecite, senza alcun tipo di rischio d’impresa, salvo l’eventualità di essere scoperta nei suoi reali intenti”. Come ricostruito dal Gip nel decreto di sequestro, la Mib, dal 2013 al 2016, “dopo aver formalmente sottoscritto il contratto di appalto di servizi con i clienti, assumeva direttamente i dipendenti già impiegati nell’impresa”. “In particolare – scrive il gip – per la quasi totalità dei contratti stipulati con i committenti, in concomitanza con l’annualità di stipula del contratto, le parti facevano transitare i dipendenti (…) dalla società committente alla ‘appaltatrice’, impiegandoli con il ruolo di direttori degli appalti o di semplici lavoratori nello stesso locale della committente”.
Da qui a cascata c’è stato anche l’accertamento su alcune società clienti, come la Villa Papeete Srl e la Papeete Srl. Si tratta di due società le cui quote sono detenute da Rossella Casanova, che ne è rappresentante legale, e dal fratello Massimo, l’europarlamentare leghista (estraneo all’indagine).
Durante le verifiche, la Finanza cerca di capire se queste ma anche altre società avessero “effettivamente utilizzato delle fatture emesse dalla Mib” dal 2013 al 2016. “Dal 2013 al 2017 – scrive il gip nel decreto di sequestro – le società sottoposte a verifica hanno registrato e utilizzato a fini fiscali le fatture passive emesse dalla Mib Service Srl, attestanti il sostenimento di spese relative all’esecuzione di appalti di servizi, da ritenersi simulati, realizzando notevoli risparmi di imposta”. Secondo la Finanza, per gli anni di imposta 2013-2017, l’Iva evasa dalla Villa Papeete srl ammonta a circa 152 mila euro, per la Papeete Srl si tratta di poco più di 373 mila euro. In totale più di 500 mila euro, cifra del sequestro preventivo disposto dal Tribunale di Ravenna.
Contro il decreto, l’avvocato Ermanno Cicognani, legale di Rossella Casanova, ha già presentato ricorso al Tribunale del Riesame.