Mettiamo che all’inizio di settembre il governo avesse proceduto a un lockdown preventivo di un paio di settimane per interrompere sul nascere la famosa seconda ondata che tutti i virologi (a parte gli imbonitori da talk) sostenevano essere inevitabile. Alt, fermi tutti, le parole che avete appena letto sono del tutto insensate poiché adottare una misura del genere in Italia, ancorché preveggente, sarebbe stato del tutto impossibile. E ciò malgrado fossimo alla fine di un’estate spensierata (e abbastanza irresponsabile), e benché l’idea di togliere l’acqua dove il Covid-19 si andava rapidamente riproducendo fosse stata presa in considerazione da scienziati del calibro dell’immunologo Anthony Fauci. No, non si sarebbe potuto fare e perfino il solo parlarne sarebbe stato pericoloso per il semplice motivo che la formuletta secondo la quale il governo decide in base alle valutazioni del Comitato tecnico scientifico è rassicurante, ma abbastanza ipocrita. Il governo ascolta certamente il Cts, ma poi decide soprattutto sulla base di valutazioni (non diremo convenienze) politiche. Ai primi di settembre non si era forse alla vigilia di un fondamentale round elettorale, con la Toscana e la Puglia in bilico tra centrosinistra e Salvini&Meloni? Onestamente, soltanto un governo suicida avrebbe potuto seguire i consigli di Fauci, e non aggiungiamo altro. Infatti, qui da noi (ma non solo da noi) anche l’opposizione ha con il virus un rapporto squisitamente politico. Secondo la regola “non importa se faccia bene agli italiani, l’importante è che faccia male al governo Conte”.
Tanto è vero che il lockdown del 9 marzo il premier lo decise in quasi totale solitudine, e in forza di quei decreti “liberticidi” che permettono di prendere decisioni rapide proprio perché sommamente rapido è l’evolversi del morbo. Vengono i brividi se pensiamo a cosa sarebbe successo se il presidente del Consiglio avesse aperto un “confronto” in Parlamento con questa destra urlante sulle scelte da fare mentre i decessi si moltiplicavano. Dopodiché, nessuna meraviglia se di fronte all’ipotesi di un lockdown natalizio avanzata dal professor Crisanti, La Verità spari il titolo: “Ci vogliono rubare il Natale”. Nessuno nega (e lo abbiamo scritto) che sarebbe una misura choc, ma la domanda giusta non dovrebbe essere: vista la situazione, fermarci a Natale sarebbe utile o inutile? Altro esempio: circola l’ipotesi di lockdown limitati ai soggetti più a rischio causa età avanzata, sopra i 70 anni per intenderci. Poiché chi scrive di anni ne ha 74, la mia risposta è: se funziona ok (titolo de La Verità: “Ci vogliono rubare i vecchi”). Intanto, mentre i contagi salgono in modo esponenziale c’è chi si balocca con i principi della democrazia liberale, conculcati dalla dittatura sanitaria del pessimo Conte. Ma cari amici liberali, un liberale vivo non è meglio di un liberale morto?