BOCCIATI
Serena un cavolo.
Brutto guaio per Serena Grandi. Le sono stati comminati due anni e due mesi di reclusione per il fallimento del ristorante “La locanda di Miranda”, aperto a Borgo San Giuliano di Rimini nel 2013: linguette agli scampi e agnolotti in brodo, menu locale con incursioni nei sapori napoletani e romani. Il tribunale di Rimini l’ha riconosciuta colpevole del reato di bancarotta con distrazione di beni strumentali della società “Donna Serena” e di irregolarità sui libri contabili. Il ristorante, chiamato come la protagonista del film di Tinto Brass, “Miranda”, aveva chiuso senza pagare i dipendenti dopo un paio d’anni di attività. Imperdibile l’intervista a Repubblica della Grandi (“Mi hanno portato via anche lo stendino”): “Il ristorante è andato bene per due anni, poi – guarda caso – quando è iniziata a circolare la voce che ‘La grande bellezza’ di Paolo Sorrentino, dove ho un piccolo ruolo ma impegnativo e importante, era candidato agli Oscar, la gente ha smesso di venire a cena da noi. Sarebbe stato il mio addio al cinema, è diventato l’addio al ristorante (…). Non si possono nemmeno raccontare le cattiverie che mi sono state inflitte”. La grande miseria.
Dalla parte sbagliata.
Nella casa del Grande Fratello un tizio (di professione influencer, dicunt) ha insultato Lorella Cuccarini: ”Ultimamente la Cuccarini mi sta proprio sul cazzo. Una stronza! Si è espressa contro i diritti gay 150mila volte. Voglio dire, non c’è un etero che abbia mai ballato La notte vola”. E quindi? Al di là della risibile logica, non si fosse trattato della suppostamente sovranista Lorella Cuccarini, gli attestati di solidarietà avrebbero riempito siti e social per giorni. Naturalmente non è stato così: il pensiero unico giustifica i mezzi (e pure gli insulti). Soprattutto nell’insopportabile tv del chiacchiericcio e delle contumelie.
La Gallina Bianca.
Ennesimo scontro in diretta tra Mauro Corona e Bianca Berlinguer a #Cartabianca. Lo scrittore stavolta ha esagerato, alzando la voce e rivolgendosi alla conduttrice così: “Se mi vuole qui tutta la stagione, mi fa dire le cose. Altrimenti la mando in malora e me ne vado. Da stasera la trasmissione se la conduce da sola, gallina. Stia zitta, gallina!”. La giornalista ha replicato: “Non si permetta di dirmi gallina”. Lui poi ha chiesto scusa via radio, intervenendo alla nuova trasmissione di Daria Bignardi. “Mi sono accorto la notte stessa di aver esagerato, di essermi espresso da maleducato, cafone e rozzo… però chiamarla subito poteva sembrare una cosa di comodo per cui ho lasciato un po’ sedimentare. È stato un istinto, non trovo scuse, non era il caso di reagire in quel modo, soprattutto in televisione. Sono nervoso perché da 40 giorni non tocco una goccia d’alcol. Chiedo scusa alle persone che hanno sentito e soprattutto a Bianca Berlinguer non perché ho paura di ritorsioni, ma perché la mia coscienza mi ha detto: sei un cretino e un maleducato”. Come dargli torto? Stavolta però l’incidente potrebbe avere conseguenze per il galletto Corona…
PROMOSSI
Bentornato Mauri.
Dopo mesi di palinsesti strazianti, finalmente è tornato “Fratelli di Crozza” sul canale Nove ogni venerdì. Con nuovi personaggi memorabili (su tutti: Mattia Binotto, “team principal” della Ferrari, protagonista di una stagione disastrosa, il nostro Zangrillo nazionale, la ministra Azzolina) e alcune conferme che sono una garanzia: Vincenzo De Luca, Flavio Briatore, Vittorio Feltri, Luca Zaia (anche se ogni tanto a Crozza scappa via l’accento veneto). È sempre uno dei migliori programmi della tv italiana, se non il migliore, e il merito è anche di una squadra di autori di prima classe (Andrea Zalone, Vittorio Grattarola, Alessandro Robecchi, Alessandro Giugliano, Francesco Freyrie, Claudio Fois, Gaspare Grammatico). Un solo neo: l’assenza di pubblico. Che in un programma comico si sente (letteralmente) moltissimo. Si può provvedere?