Proseguiamo l’esplorazione degli argomenti divertenti (metalogismi). Velocemente, perché sono in ritardo per la mia lezione di kung fu.
ARGOMENTI QUASI-LOGICI
IDENTIFICAZIONI E SOSTITUZIONI
La reciprocità. Un giovane, sorpreso dal padre a letto con la nonna, si giustificò dicendo: “Tu vai a letto con mia madre, io vado a letto con la tua”. (Ierocle, ripreso poi da Sterne)
NAPOLEONE: Andrò nella tua stanza dopo cena. SONIA: E io andrò nella tua. (Woody Allen)
NAPOLEONE: Chiamami Napoleone. SONIA: Bene. Anche tu puoi chiamarmi Napoleone. (Woody Allen)
La reciprocità assurda. SONIA: Facciamolo per i nostri figli. BORIS: Noi non abbiamo figli. SONIA: Allora per i nostri genitori. BORIS: Neanche loro hanno figli. (Woody Allen)
Il cambiamento del punto di vista operato dall’argomento di reciprocità, in cui realtà e apparenza si scambiano di posto a turno, fa assumere al discorso il ritmo piacevole di un balletto intellettuale:
NAPOLEONE: Questo è un onore per me.
BORIS: No, è un onore più grande per me.
NAPOLEONE: No, è un onore più grande per me.
BORIS: No, è un onore più grande per me.
NAPOLEONE: No, è un onore più grande per me!
BORIS: Bè, forse hai ragione, forse è un onore più grande per te.
NAPOLEONE: Lei dev’essere la sorella di Don Francisco.
SONIA: No, lei dev’essere la sorella di Don Francisco.
NAPOLEONE: No, lei dev’essere la sorella di Don Francisco.
SONIA: No, lei dev’essere la sorella di Don Francisco.
BORIS: No, è un onore più grande per me.
NAPOLEONE: I nostri ospiti spagnoli hanno il senso dell’umorismo.
BORIS: Lei è una spiritosona.
SONIA: No, tu sei uno spiritosone.
BORIS: No, tu sei la sorella di Don Francisco. (Woody Allen)
La definizione al contrario. Piccione: volatile preferito dalle statue.
La definizione inventata. Affcot: il tipo di scoreggia di cui speri la gente parlerà dopo. (Douglas Adams)
La tautologia apparente. Un reazionario è in pace solo quando è in guerra.
L’antitesi apparente. Una volta avevo l’abitudine di bere fino all’ultimo goccio; adesso invece non lascio indietro più niente. (Rabelais)
La somma ingannevole. Un salumiere vantava il suo paté metà cavallo e metà allodola, giurando d’averci messo un cavallo e un’allodola.
La transitività. Il tonto ai novelli sposi: “Cento di questi giorni!” (Ierocle, V sec. a. C.)
L’interpretazione. “Lavoro in tv”. “Cosa fai?”. “Imitazioni, pubblicità, presento programmi…”. “Sei quello che va a prendere il caffè, giusto?”. “Giusto”.
IL TUTTO E LE PARTI
La divisione arbitraria. “Le vacanze? Meravigliose. In un mese è piovuto solo due volte”. “Solo due?”. “Sì. Una volta otto giorni, l’altra tre settimane”.
La divisione pseudo-esperta. SONIA: Dammi un bacio. BORIS: Quale? SONIA: Il numero otto. BORIS: Il numero otto? Sono due numeri quattro. È facile. (Woody Allen)
L’equivalenza apparente. Un tale in partenza per un viaggio dice all’amico: “Per favore, va’ a comprarmi due schiavetti di 15 anni”. L’amico: “Va bene. Se non li trovo, te ne compro uno di 30”. (Ierocle)
Un bambino si lamenta che la sorella è una maleducata perché ha preso la fetta di torta più grande. La mamma: “Tu cosa avresti fatto al posto suo?” Il bambino: “Avrei preso la fetta più piccola!” La sorella: “E non è quella che hai avuto?”
La doppia equivalenza apparente. Protagora si accorda con un allievo: gli darà lezioni di retorica, e lui lo pagherà quando vincerà la sua prima causa. L’allievo segue le lezioni, ma poi non assume alcun processo e quindi non paga il maestro. Protagora decide di costringerlo facendogli causa. “Così” gli spiega “se vinco la causa, mi paghi la penale; e se la vinci tu, essendo la tua prima causa, mi paghi le lezioni.” L’allievo: “Ti sbagli. Se vinco la causa, mi paghi la penale. Se perdo, non pago le lezioni.”
Il contrario apparente. LA MAMMA: “Se dei ragazzi cattivi ti mettono le mani addosso, urla e scappa”. LA FIGLIA: “E se me le mettono addosso dei ragazzi buoni?”.
L’unificazione assurda. NAPOLEONE: Sei sola? SONIA: Naturalmente. NAPOLEONE: Mi è parso di sentire delle voci. SONIA: Stavo pregando. NAPOLEONE: Erano due voci! SONIA: Facevo entrambe le parti. (Woody Allen)
I PESI E LE MISURE
Il paragone squalificante. BORIS: E adesso, se vuoi scusarmi, sono morto. SONIA: Com’è? BORIS: Com’è? Hai presente il pollo da Tretsky? SONIA: Sì. BORIS: È peggio. (Woody Allen)
Il paragone preso alla lettera. NAPOLEONE: Mi chiedo se sarai più difficile da conquistare della Russia. SONIA: Bè, peso di meno. (Woody Allen)
La pesatura alternativa. “Perché Fontana viene pagato così tanto per governare la Lombardia?” “Bè, perché un lavoro è molto più difficile quando non si sa come farlo”.
“Il Papa guida la Chiesa cattolica.” “Eh, cosa non farebbe per i soldi, quello…”
La probabilità. Non ho mai avuto la fortuna di perdere un aereo che poi è precipitato.
ARGOMENTI DI SUCCESSIONE/COESISTENZA
Questi argomenti colgono legami fra gli elementi: del tipo causa/effetto quelli di successione, del tipo atto/persona quelli di coesistenza. Ne sono un esempio vari tipi di paradosso:
Un intelligentone, volendo vedere se fosse bello quando dormiva, si guardava nello specchio a occhi chiusi. (Ierocle)
SANCIO PANZA: “Vorrei non essere così contento come sembro”. (Cervantes)
I LEGAMI DI SUCCESSIONE
Il ragionamento per assenza di indizio. “Mia moglie non riusciva a dormire per paura dei ladri. Sentiva di continuo dei rumori inesistenti. L’ho convinta che non possono essere i ladri, perché i ladri non fanno rumore.” “Adesso è tranquilla?” “No, ha più paura di prima perché non sente alcun rumore”.
Il fatto trasformato in indizio. Una donna in barca con il marito sul lago di Lochness. Dalle acque spunta il mostro. La moglie: “Caro, devi smettere di bere”
(23. Continua)