Nessuno dei candidati ha superato il 50% dei voti e in Calabria, nei due capoluoghi di provincia, si andrà al secondo turno. Sarà ballottaggio, infatti, sia a Crotone che a Reggio. Le procedure di spoglio vanno a rilento e in tarda serata ancora manca il dato ufficiale. Tuttavia non c’è dubbio sul fatto che si tornerà alle urne tra due settimane. Nella città di Pitagora, dove il Pd non ha presentato la lista, si prospetta uno scontro tra il centrodestra che ha sostenuto la candidatura di Antonio Manica (41,78% dei voti) e il candidato civico Vincenzo Voce (36,18%). Il centrosinistra, orfano dei simboli dei partiti nazionali, si è fermato invece a poco più del 17%.
Con ancora una sessantina di sezioni da scrutinare, l’unica cosa certa a Reggio Calabria è il ballottaggio tra il centrosinistra, che al Comune ha riproposto l’uscente Giuseppe Falcomatà del Pd, e il centrodestra che ha candidato l’ex dirigente generale della città metropolitana Antonino Minicuci, scelto dalla Lega.
Rispetto al 61% del 2014, Falcomatà ha perso 25 punti percentuali ma con il 36,16% dei voti è comunque primo. Con le urne ancora aperte, Minicuci si è fermato al 34,14% dei voti. Terza e fuori dai giochi con il 13,57% è arrivata l’ex assessore comunale Angela Marcianò. Le liste che l’hanno sostenuta hanno preso la metà dei suoi voti e questo sembra far pensare che l’ex componente della direzione nazionale del Pd (nominata da Renzi ma oggi appoggiata dalla Fiamma Tricolore) abbia goduto del voto disgiunto. Soprattutto di quello proveniente dal centrodestra che ha mal digerito l’imposizione di Minicuci da parte di Salvini. Più staccati, invece, gli altri sette candidati compreso quello Movimento cinque stelle, Fabio Foti, fermo al 2,41% che rischia di restare fuori dal Consiglio comunale.
“Mi pare del tutto evidente che si arriverà a un ballottaggio. Queste erano le indicazioni dei sondaggi”. È stato il commento di Falcomatà secondo cui “nei prossimi 15 giorni, città dovrà scegliere Reggio Calabria oppure la Lega nord. Questa è la partita. Noi siamo aperti a tutti. Non ci sono più le coalizioni, ma c’è la città”.