Iniziamo la pubblicazione di una parte del dibattito in Assemblea costituente che riguardò il numero dei parlamentari. Dibattito complesso che doveva fare i conti con una forma di governo e di Stato non ancora definite. Ma un dibattito la cui qualità può essere utile per affrontare il referendum guardando ai contenuti e non allo scontro politico.
Seduta del 4 Settembre ’46
CONTI, relatore Il Parlamento, quando sarà sgravato da tante competenze diventerà finalmente quell’alto consesso legislativo al quale accederanno i migliori del Paese e quindi si eleverà di tono.
Questo porta anche ad accennare alla necessità di ridurre al massimo il numero dei membri della prima e della seconda Camera. Tra tutte e due le Camere si dovrebbe arrivare a una cifra che equivalga a quella della Camera attuale (556, ndr). Cinque o seicento deputati e senatori in tutto…
La Camera dei deputati avrebbe il carattere di un organo rappresentativo della Nazione nella sua unità, cioè come collettività dei cittadini (…) Sarebbe composta di 400 membri e nominata per quattro anni (…) Il numero complessivo dei membri del Senato potrebbe essere fissato a 300.
Seduta del 13 settembre ’46
PRESIDENTE Apre la discussione sulla proposta concernente l’elezione di un deputato per ogni 150mila abitanti
NOBILE (PCI) si dichiara favorevole a una norma per la quale il numero dei deputati dovrebbe essere dirotto a circa 300. Ricorda in proposito l’interessante osservazione di uno statista inglese, il quale sosteneva che un’assemblea legislativa composta di 5 o 600 persone è troppo numerosa per essere un’assemblea e troppo poco numerosa per essere un comizio e che pertanto il numero giusto dei componenti un’assemblea legislativa dovrebbe essere di circa 250 persone.
CAPPI (DC) propone un emendamento così concepito: “Sarà eletto un deputato ogni 100.000 abitanti”. La sua proposta di accrescere il numero dei deputati trova giustificazione in due considerazioni: anzitutto dare una congrua rappresentanza regionale; in secondo luogo utilizzare con maggiore ampiezza le capacità.
CONTI invita i presenti a considerare che il numero dei componenti della Camera dei deputati dovrà essere commisurato alla struttura che dovrà assumere il corpo legislativo e alle funzioni che l’Assemblea dovrà svolgere. Si richiama a quanto giustamente ha osservato l’onorevole Lussu che, cioè, la nuova Camera dei deputati, se veramente si vuol dare al Paese la possibilità di un sano sviluppo legislativo, dovrà essere un consesso destinato alla trattazione dei più alti e ardui problemi (…) Pensa che, se si riuscirà a creare un’Assemblea di alta preparazione e competenza, sarà reso veramente un grande servigio al Paese. Ora le assemblee che rispondono meglio a quelle elevate funzioni cui sono chiamate, sono appunto quelle composte di un numero ridotto di elementi (…) Trecento deputati è un numero più che sufficiente.
Seduta 18 settembre 1946
PRESIDENTE ricorda che la Sottocommissione deve determinare il numero dei componenti della prima Camera. Secondo il progetto dell’onorevole Conti, dovrebbe essere eletto un deputato ogni 150.000 abitanti. La nuova Camera dei deputati, quindi, calcolata la popolazione del Paese in 45.000.000 di abitanti, verrebbe a essere composta di circa 300 membri. Ma si è accennato all’opportunità di elevare il numero a 400 o 450.
CAPPI ricorda che aveva proposto un deputato ogni 100.000 abitanti. Ne risulterebbe una Camera di 420-450 membri.
FUSCHINI (DC) Un deputato non riuscirà mai a soddisfare le necessità di una massa di 150.000 abitanti. Sarebbe quindi più opportuno fissare un deputato per non più di 80.000 abitanti, come è stato finora tradizionale nel nostro Paese.
La ROCCA (PCI) crede necessario fissare nella nuova Costituzione il numero dei deputati (…)
La tradizione, anche se a volte è una vis inertiae, non sempre deve essere trascurata. Il popolo italiano è avvezzo ad avere 500 e più deputati. Inoltre non è opportuno in regime democratico diminuire questo numero perché a tutti deve esser dato il modo di far sentire la loro voce. (…) In ogni modo non crede sia opportuno fissare una proporzione fra numero di abitanti e numero dei deputati: sarebbe meglio stabilire soltanto che la Camera bassa debba essere costituita da un numero di membri non minore di 500.
(1/continua)