La dichiarazione è storica, nel bene e nel male. Israele ha sospeso l’annessione della Cisgiordania in seguito all’accordo con il principe ereditario e ministro della Difesa di Abu Dhabi, Mohammed bin Zayed, per normalizzare le relazioni con gli Emirati Arabi Uniti. Secondo l’accordo, Israele ha accettato di evitare l’applicazione della sovranità alle aree della Cisgiordania che annunciò di voler annettere lo scorso 1° luglio, hanno affermato alti funzionari della Casa Bianca. L’annessione fu posticipata in seguito alle polemiche e alle campagne online di molte associazioni di ebrei della diaspora come Jlink (rete ebraica internazionale progressista) e alla lettera appello dell’ex presidente della Knesset Avraham Burg che raccolse le firme di centinaia di legislatori in tutto l’Occidente.
Mbz, come viene chiamato lo sceicco a capo degli Emirati Arabi, da mesi si è allontanato dall’ex alleato Mohammed bin Salman (Mbs), principe ereditario saudita, per condurre una politica uguale ma rivale rispetto a quella di Ryad, approfittando della perdita di credibilità di Mbs per l’omicidio Khasoggi, il tentativo di far uccidere l’ex capo dei servizi segreti fuggito in Canada e per l’andamento fallimentare e tragico del conflitto yemenita dove i due ex alleati hanno iniziato a distanziarsi, addirittura combattendosi. Il leader emiratino si è infilato nel vacuum lasciato dall’Arabia Saudita nella spinosissima questione dell’annessione, dato che inizialmente il piano di pace del Secolo messo a punto l’anno scorso dall’amministrazione Trump e il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva come “complice” e garante proprio Mbs che aveva stabilito un rapporto di fiducia con il genero-consigliere di Trump, l’ebreo ortodosso Jared Kushner.
Il giovane marito di Ivanka Trump ha contribuito anche in questo caso al raggiungimento dell’accordo con il nuovo dominus del Golfo. Il 13 agosto 2020 entrerà dunque nei libri di storia perché dopo Egitto e Cisgiordania, anche gli Emirati Arabi Uniti sono diventati paesi arabi amici di Israele. Questo accordo, di cui ancora non si conoscono i contenuti in modo esaustivo, arriva, non a caso, in un momento molto difficile per Netanyahu, contestato in patria da settimane anche da coloro che lo avevano votato e ora ne chiedono le dimissioni e la celebrazione del processo posticipato in cui è imputato per corruzione e altri reati. Bibi ha più volte esultato nel corso della giornata di ieri attraverso Twitter definendo la giornata “storica”. Nella serata ha poi tenuto un discorso a reti unificate.
Intanto è già stato confermato che Delegazioni di Israele ed Emirati Arabi Uniti si incontreranno nelle prossime settimane per firmare accordi bilaterali riguardo gli investimenti, il turismo, i voli diretti, la sicurezza, le telecomunicazioni e altre questioni, secondo una nota congiunta dei tre Paesi. “Questa storica svolta diplomatica farà avanzare la pace nella regione del Medio Oriente ed è una testimonianza dell’audace diplomazia e visione dei tre leader e del coraggio degli Emirati e di Israele nel tracciare un nuovo percorso che sbloccherà il grande potenziale nella regione”, dice la dichiarazione.
L’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti negli Stati Uniti, Yousef Al Otaiba, ha rilasciato una dichiarazione definendo l’accordo “una vittoria per la diplomazia e per la regione. Questa decisione arresta immediatamente l’annessione e il potenziale di escalation violenta. Mantiene la fattibilità di una soluzione a due stati come avallata dalla Lega araba e dalla comunità internazionale”. Ma i palestinesi, sia Fatah che Hamas, per una volta unite nel dissenso, ritengono la decisione di Abu Dhabi “una pugnalata nella schiena”
Una fonte politica israeliana ha detto al quotidiano Haaretz che l’annessione è ancora sul tavolo e che Israele è impegnata in essa. “L’amministrazione Trump ha chiesto di posticipare temporaneamente l’annessione al fine di ottenere l’inizio di questo storico accordo di pace con gli Emirati”. Uno dei più noti membri del Comitato esecutivo dell’Olp, Hanan Ashrawi, ha condannato l’accordo e i suoi termini su Twitter. “Israele è stata ricompensata per non aver dichiarato apertamente ciò che ha fatto alla Palestina illegalmente e con insistenza dall’inizio dell’occupazione. Gli Emirati Arabi Uniti sono usciti allo scoperto sui loro rapporti segreti e la normalizzazione con Israele. Per favore, non farci un favore. Non siamo la foglia di fico di nessuno!”