Rai: un crimine chiudere le orchestre sinfoniche
Concordo pienamente con il fondo di Vittorio Emiliani concernente il cosiddetto “Servizio pubblico” della RAI. Per quanto mi riguarda, ribadisco la mia netta condanna della la decisione – dissennata e criminale – di chiudere le orchestre sinfoniche di Napoli, Roma e Milano. E tutto questo da parte di un’azienda che ha anche l’impudenza di autodefinirsi un organismo che diffonde cultura.
Renato Badalì
Silvio è sostenuto da cortigiani profittatori
Gli imprenditori, i cortigiani, i servitori e i più ferventi leccaculisti mediatici dell’italica penisola, in compatta e armonica formazione bellica, hanno dato inizio alla più ardita campagna preparatoria per la conquista del Quirinale da parte del “più amato dagli italiani”. I fatti (prove orali e documentali di crimini incredibili, leggi ad personam, ricusazioni, istanze di remissione e legittimi impedimenti, ma anche condanne definitive) pare contino poco o niente. In una democrazia pro-forma pare conti assai di più saper approfittare dell’ignoranza atavica (coniugata alla pavidità, al misero micro-edonismo, e alle numerose altre miserevolezze dell’animo umano) delle masse che da secoli sono ormai avvezze a barcamenarsi tra gli angusti antri dell’impotenza.
Fernando Santantonio
Nelle amministrazioni si annida la vera camorra
Ho letto con attenzione l’articolo del dottor Padellaro sul problema della burocrazia in Italia. Pur concordando in parte con la sua analisi sull’effetto deleterio dell’operato di TAR, Consiglio di Stato etc., credo (per esperienza diretta quarantennale a Napoli e in diversi comuni della Campania) che la vera “camorra” non sia quella che spara, rapina, spaccia, ma quella annidata nelle amministrazioni comunali locali, dove piccoli Ras fanno il bello e il cattivo tempo, rallentando il lavoro, cosa che gli riesce benissimo, senza fare avanzare una pratica per mesi, fino a quando un “amico” consiglia di rivolgersi a quel sottobosco di “affiliati” professionisti, dal geometra al geologo, passando per l’architetto, l’avvocato e così via, e miracolosamente la pratica si riavvia, fa uno scatto sorprendente e supera il traguardo. Credo che una soluzione sarebbe l’allargamento della procedura silenzio/assenso entro trenta giorni (con sanzioni per l’impiegato inadempiente) a tutte le pratiche ordinarie minori velocizzerebbe le procedure, costringendo nel frattempo i nullafacenti ad attivarsi per rispettare i tempi previsti. Vi faccio i complimenti perché Il Fatto è l’ultimo baluardo di un giornalismo non asservito dopo la trasformazione di Repubblica in un foglio Renzi/Leghista (all’insaputa di molti dei suoi giornalisti).
Salvatore Griffo
Il Caimano perseguita i giudici (e gli italiani)
Credevo di non dover più sentir parlare di questo signore che ha preso in giro e ha rovinato l’Italia, nella sua morale e sensibilità. Invece, i soliti opportunisti, tentano di riesumarlo o fanno finta di niente. Mi riferisco alla nuova vicenda del nastro della registrazione del defunto giudice Franco. I soliti fenomeni gridano alla persecuzione giudiziaria. Secondo me dovrebbero essere i giudici a gridare alla persecuzione berlusconiana. È un dato di fatto che, sotto la guida e regia di Berlusconi, i giudici sono stati defraudati, e con loro noi Italiani, della possibilità di agire con leggi giuste, per punire i reati e, soprattutto, per evitare ai ricchi e potenti di fare il proprio comodo, soprattutto nel non contribuire al sostentamento del Paese (evadendo le tasse).
Paolo Benassi
La burocrazia (quella buona) serve allo Stato
Con la B maiuscola bisogna chiamarla, quella grande iattura dei tempi moderni; per lo più italiana, per distinguerla subito dalla “razionalità formale” emergente, quella celebrata nei suoi aspetti positivi da Max Weber. Fa bene Antonio Padellaro quando paragona la burocrazia a un clero insensibile e sordo. Un ceto da Ancien Régime, una cappa asfissiante. E in tempi di Stati Generali riesumati non è poco… Non si può non ricordare che l’emergere di regole, regolamenti, trattati, codici e relativi preposti e operatori che li applicano e li fanno osservare ha costellato il tanto altre volte invocato garantismo. Anche il lettore meno avveduto può notare come l’affermazione della borghesia, dello stato liberale e delle democrazie parlamentari sia stata accompagnata di pari passo dal crescere degli apparati. Si può forse immaginare un Welfare, moderno ed efficiente senza burocrazia? Detto questo, detto che non c’è democrazia efficiente, giustizia efficiente o accesso alle risorse efficiente senza apparati. Ma occorre vista buona e volontà di ferro per fare i tagli chirurgici mirati ed efficaci che tutti sanno ci vorrebbero. E magari aiutandosi leggendo Marx, Max Weber e Gramsci – ma soprattutto con la partecipazione civile e la buona informazione.
Rosario Salati
Nel lessico del Covid, il distanziamento è fisico
Non è corretto a mio parere scrivere o parlare in merito al Covid di “distanziamento sociale” ma la dizione corretta dovrebbe essere “distanziamento fisico”. L’uso inappropriato di certe parole potrebbe poi tradursi in fatti inaccettabili nella vita quotidiana.
Manoela Rubino