Dai Moralia apocrifi di Plutarco. Dionigi, tiranno di Siracusa, aveva ambizioni letterarie. Un giorno ordinò a Filossene di correggergli una poesia; e siccome le correzioni gli parvero troppe, condannò Filossene ai lavori forzati in una cava di pietra. Un mese dopo, Filossene tornò in libertà. Dionigi lo invitò a pranzo, e gli sottopose un’altra poesia da correggere. Filossene la lesse, poi disse alle guardie: “Riportatemi alla cava.”
Dai racconti apocrifi di Rafael Cansinos Assens. Una bella ragazza lavorava come operaia in una ditta che esportava in tutto il mondo uva di Malaga. Un giorno scrisse sul retro di una sua foto un messaggio d’amore, e la collocò in una di quelle cassette, fra due grappoli d’uva. Una settimana dopo, un miliardario americano trovò la foto, s’innamorò della ragazza, e la sposò. Un giornale li intervistò. Lei disse: “Se in quella cassetta d’uva non avessi messo la foto, farei ancora l’operaia. Ho forzato il destino”. Lui disse: “Stavo riposando a bordo piscina, quando mi arriva quella cassetta di uva, un regalo aziendale. Non si deve forzare il destino”.
Dalle Fiabe apocrife di Cao Xueqin. Un contadino aveva un bel cavallo purosangue, che un giorno scappò dal recinto. Tutti i vicini dissero al contadino: “Che disgrazia! Un così bel cavallo!”. E il contadino: “Sarà una disgrazia o una fortuna?”. Il giorno dopo, il cavallo tornò a casa con una cavalla purosangue. E tutti i vicini dissero al contadino: “Che fortuna! Avere una cavalla così bella!”. E il contadino: “Sarà una fortuna o una disgrazia?”. Quel pomeriggio, il figlio salì sulla cavalla, che lo disarcionò, fratturandogli una gamba. E tutti i vicini dissero al contadino: “Che disgrazia! Che disgrazia!”. E il contadino: “Sarà una disgrazia o una fortuna?”. Il mattino dopo, un editto imperiale proclamava la guerra e ordinava la mobilitazione generale. Ma il figlio del contadino, avendo la gamba rotta, restò a casa. E tutti i vicini dissero al contadino: “Che fortuna! Che fortuna!”. E il contadino: “Sarà una fortuna o una disgrazia?”. E poiché tutti i ragazzi erano in guerra, il figlio del contadino sposò la più bella ragazza del paese. E tutti i vicini dissero al contadino: “Che fortuna! Che fortuna!”. E il contadino:…
Dalla Biografia di Shakespeare apocrifa di Nicholas Rowe. Un creditore si reca da Shakespeare per riscuotere un debito. Shakespeare si affaccia alla finestra e gli dice di andarsene, o scenderà e gli taglierà il naso. E la moglie, dal letto: “Ma cosa te ne fai, William, del suo naso?”.
Dai Racconti dei Chassidim apocrifi di Martin Buber. Nella lingua semitica, il termine anistarod significa mistero, inspiegabile. Negli Anni 40, viveva a New York un rabbino che era fuggito dalla Romania durante un pogrom. Una notte, gli apparve in sogno un vecchio rabbino, che gli indicava il luogo preciso dove aveva messo in salvo i rotoli della Torah prima della distruzione della sinagoga; e il sogno era così convincente che il rabbino di New York, alla fine della guerra, prese il primo piroscafo per l’Europa, si diresse a colpo sicuro in un villaggio sulle colline subcarpatiche, e cercò il luogo e la persona che il sogno gli aveva indicato. Non trovò un bel nulla. Anistarod.