Alla fine, l’annosa discussione tra gli imprenditori dell’ombrellone su quanto è ragionevole aumentare le tariffe per rifarsi dei costi di sanificazione sembra essersi congelata davanti alle troppe ripercussioni economiche. Così da oggi, con il “liberi tutti” che dà l’avvio anche alla stagione balneare, solo nel 20% degli stabilimenti si troveranno prezzi più alti rispetto a quelli dell’anno scorso. Si pagherà di più sul Tirreno e lungo la costa ligure: prezzi simili all’estate 2019 sull’Adriatico e sullo Ionio.
A fare i conti per i primi bagnanti è l’Istituto ricerche sul consumo ambiente e formazione (Ircaf) su una quarantina di stabilimenti (dalle calette agli scogli fino ai lunghi arenili). Secondo l’indagine realizzata, in un sabato o domenica di giugno chi volesse prendere due lettini e un ombrellone in quarta fila sborserà 20,93 euro, contro 20,5 euro dello scorso anno. Certo, poi a luglio si vedrà.
Per ora la sfida è riuscire a sistemare gli ombrelloni rispettando le nuove norme (12 metri quadrati per ogni ombrellone e 1,5 metri di distanza per lettini e sdraio singole) e non spaventare i clienti con prezzi troppo alti. Soprattutto gli stranieri che hanno a portata di traghetto le più economiche Croazia o Grecia.
La forbice dei prezzi resta la classica Nord contro Sud. Per i bagni che si trovano sul mare Adriatico e Ionio la spesa media si attesta a 17,95 euro per il giornaliero e 93,9 per il settimanale, vale a dire il 35% in meno di quanto si spenderà per il giornaliero in uno stabilimento sul mare Tirreno e Ligure (dove si paga24,21 euro) e il 58% in meno per il settimanale (149,11 euro).
E poi ci sono gli inevitabili distinguo. A Praia Mare (Calabria), Vieste (Puglia) e Grado (Friuli) per un giornaliero si paga 10 euro; prezzi contenuti (12 euro) anche a Rodi Gargano (Puglia), Gabicce Mare (Marche), Alcamo (Sicilia) e Policoro (Basilicata). Lo scettro della spiaggia più cara lo ottiene la Versilia (Toscana), con un esborso giornaliero di ben 40 euro, seguito da Sabaudia (Lazio) a 36 euro, Milano Marittima (Emilia-Romagna) e Fregene (Lazio) con 35 euro.
“Abbiamo rilevato anche la spesa media settimanale che nel 2020 – spiega il presidente dell’Ircaf Mauro Zanini – si attesta a 120 euro a fronte dei 117,18 euro pagati la scorsa estate. Quasi tutti gli stabilimenti che hanno aumentato i prezzi avevano tariffe medie fra le più basse. E il loro rincaro medio per il giornaliero si attesta a 2,64 euro e 12,28 euro per il settimanale”.
Siamo all’inizio della bassa stagione e sarà importante capire come andrà nelle prossime settimane tra la preoccupazione sul possibile calo della domanda e l’aiuto che potrà arrivare dal bonus vacanze da 500 euro a famiglia per i pagamenti legati ai servizi offerti in Italia dalle imprese turistico ricettive. Per ora prevalgono le polemiche sulle modalità di funzionamento e sui troppi ostacoli tecnici e burocratici che rischiano di impedirne l’applicazione.