Non è un’assemblea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità come le 72 precedenti quella che si è aperta ieri, rigorosamente in videoconferenza, dalla casa madre di Ginevra. L’obiettivo è lanciare un’indagine ufficiale sulle origini del Covid-19 e come si è diffuso nel mondo. L’Onu punta ad approvare la risoluzione europea-australiana che chiede di avviare “il più presto possibile un processo di valutazione” per analizzare la risposta sanitaria internazionale e le misure adottate dall’Organizzazione per arginare la pandemia. Come previsto, il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus – ex politico etiope accusato da più parti di aver coperto il comportamento ondivago della Cina nell’ammettere la pandemia a causa del suo enorme peso nell’economia dell’Etiopia – ha tentato di posticipare l’inchiesta.
Ghebreyesus ha affermato: “Inchiesta sì, ma al momento opportuno quando sarà superata l’emergenza”. È l’Australia, molto più dell’Unione europea, però a sollecitare con veemenza e senza tentennamenti l’avvio di un’inchiesta indipendente di fronte al colosso cinese che invece pretende sia seguita dall’Oms.
Intanto il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, continua a traccheggiare e a sottolineare la situazione ancora sconosciuta e pericolosa in cui l’umanità sta vivendo dall’inizio dell’anno: “Un virus microscopico ci ha messo in ginocchio e ancora non sappiamo cosa fare”. Per quanto riguarda l’indagine, anche Guterres è perplesso quanto il capo dell’Oms: “Non è il momento di un’indagine. Non abbiamo mai visto tanta unità tra i Paesi contro il coronavirus. In molti hanno ignorato le raccomandazioni dell’Oms. Quando ci saremo lasciati alle spalle il Covid, allora sì dovremo andare a fondo delle origini e delle responsabilità”.
Non la pensa così Scott Morrison, il premier australiano capofila di fatto di 122 nazioni che sono d’accordo con lui sulla necessità di un’indagine sotto l’egida della comunità internazionale e non dell’Oms. Da settimane Morrison si dice granitico nell’intenzione di “perseguire quello che è una azione molto ragionevole. L’emergenza ha determinato il blocco dell’economia globale. Sembrerebbe del tutto ragionevole e sensato che il mondo chieda di avere una valutazione indipendente di come tutto ciò è accaduto, in modo da poter imparare le lezioni e impedire che accada di nuovo”.
La Cina vede l’inchiesta come una caccia alle streghe politica, orchestrata dagli Stati Uniti e progettata per umiliare Pechino. “Pechino si è comportata in maniera aperta, trasparente e responsabile nella lotta contro il Covid-19”, ha ribadito nel suo intervento il presidente cinese, Xi Jinping. La Cina “considera una propria responsabilità la sicurezza sanitaria globale”. Il leader è d’accordo con Guterres: “Ci vorrà un’indagine esaustiva basata su scienza ed eseguita con professionalità, ma solo quando l’emergenza sarà sotto controllo”.
Il panorama vede finora 122 nazioni (su 194) a favore di una indagine indipendente su come si è propagato il covid-19. Francia e Gran Bretagna, per questione economico-commerciali sono sulla stessa posizione dei due leader dell’Onu, ossia combattere il virus e non cercare di dare la colpa a qualcuno. Gli Stati Uniti invece sono solidamente al fianco di Canberra e non è una sorpresa la loro voglia di farla pagare alla Cina, non solo per la pandemia: “Nel fornire le informazioni sulla pandemia, l’Oms deve cambiare e diventare più trasparente”, ha detto il ministro americano della Sanità, Alex Azar, che guida la delegazione degli Stati Uniti dopo aver affermato il sostegno degli Usa a “un’inchiesta indipendente sull’operato” dell’agenzia della Sanità delle Nazioni Unite.”
Il progetto di risoluzione verrà presentato oggi, ma per essere approvato necessita del sostegno di due terzi dei 194 membri dell’Assemblea. Secondo l’agenzia Reuters, che ne ha visto la bozza in anteprima, nel testo non si menziona la Cina o Wuhan. E Taiwan, nemica numero uno del Dragone, dopo essere stata esclusa dall’Assemblea, ha accusato Pechino di bullismo. Alla faccia dell’unità mondiale contro il Covid-19.