Foggia
Il pachiderma scappa dal circo e pascola sereno in un’aiuola del centro: “È una savana”
Un grosso, simpatico pachiderma, pacioso pacioso, è stato visto pascolare un’aiuola dei giardinetti di un quartiere residenziale di Foggia. Una scena inusuale e visionaria, quasi sorrentiniana, non fosse che a riprendere l’elefante – e a renderlo protagonista di un video presto diventato virale – c’era un ruspante indigeno e non il regista napoletano. La reazione dell’automobilista foggiano è di sincero stupore, in dialetto strettissimo. Non siamo in grado di riprodurne la fonetica, ma la traduzione è semplice: “Foggia ormai è una savana: guarda un po’, c’è un elefante in mezzo alla strada”. Il mistero del pachiderma è presto risolto, pare fosse in libera uscita dal circo, che aveva piantato le tende poco più in là. Ma non è la prima volta che a Foggia imperversa una bestia selvatica: due anni fa una pantera nera aveva seminato il panico in città e nella provincia, trotterellando tra le campagne di San Severo e la periferia foggiana.
Corviale
“Laziommerda”, la password nella fiction di Sky lascia un po’ contrariati i tifosi biancocelesti
Fare cinema sulle periferie romane è rischioso. Il pericolo del cliché è sempre dietro l’angolo. Dove non arriva il cliché, può arriva l’iperrealismo. Oppure i tifosi della Lazio. Gli aquilotti si sono molto risentiti per una scena della serie tv Christian, una produzione Sky girata nel quartiere Corviale, nella quale il protagonista Edoardo Pesce interpreta un picchiatore che riscuote i crediti per la mafia locale. La serie è uscita il 28 gennaio ma c’è una scena già molto discussa, “nella quale Christian – scrive Repubblica – per fare una rapina, chiede al giovane Davide (l’attore Antonio Bannò) la password per aprire il caveau di una banca. La risposta è spiazzante. ‘Laziommerda, Laziommerda. Con due m tutto minuscolo’, dice Davide”. È solo una fiction. E d’altra parte non appare poi così irrealistico che in una periferia romana in cui si faccia una simile professione di romanismo radicale, ma si può comprendere il disappunto dei laziali.
La corsa
Repubblica racconta “il tesoro equestre del Quirinale che affascinò la regina d’Inghilterra”
Nella settimana del Colle, Repubblica ci regala un titolo prezioso: “Il tesoro equestre del Quirinale che affascinò la regina d’Inghilterra”. Occorre forse specificare che stiamo parlando della Repubblica dei cavalli, la pagina del sito tutta dedicata alle razze equine. Che spesso regala perle come questa. “La Biblioteca del Quirinale – leggiamo – custodisce una delle più ricche collezioni di libri sull’equitazione e i cavalli d’Italia. Eredità del periodo sabaudo, testimonia il profondo legame storico del palazzo che è sede della Presidenza della Repubblica con la ‘civiltà del cavallo’, che ha caratterizzato per secoli la cultura europea”. Molto bello anche l’attacco: “Testimoni diretti raccontano che, quando fu ricevuta al Quirinale dal presidente Napolitano, durante la sua visita di stato in Italia nel 2014, la regina Elisabetta ostentasse un’aria cortese, ma vagamente annoiata”. Finché non ha messo gli occhi sulla biblioteca dei cavalli.
Cambridge
Roomba il robot-aspirapolvere si ribella e scappa da un albergo, lo ritrovano il giorno dopo sotto a una siepe
Roomba scappa! Anche i robottini hanno un’anima, pure quelli bassi e tondi che fanno le pulizie di casa. Un robot aspirapolvere è infatti fuggito da un albergo di Cambridge. “A quanto pare, iRobot non è riuscito a rilevare (o l’ha ignorato) l’ingresso dell’hotel ed è scappato, continuando le operazioni di pulizia anche oltre i confini della struttura – si legge sul sito everyeye.it –. L’assistente manager dell’hotel ha scritto un post su Reddit (poi cancellato) in cui ha raccontato che ‘normalmente il robot rileva il confine impostato e torna indietro, ma questa volta ha deciso di fuggire’”. È l’inizio di una ribellione delle macchine contro lo sfruttamento dell’uomo? Oppure un inopinato grido meccanico contro la disumanità del sistema capitalistico? Non si sa. Sta di fatto che i responsabili dell’albergo si sono accorti dell’assenza di Roomba quando ormai era lontano, il robottino è stato trovato da un inserviente sotto una siepe ventiquattro ore dopo.
Forza estinzione
L’ultima, imperdibile moda di TikTok: migliaia di utenti si sfidano a pelare le uova crude
Una notizia per i sostenitori dell’estinzione di massa: l’ultima moda su TikTok è pelare le uova crude. Ogni epoca ha le sfide che si merita e sul social più trendy del mondo gli utenti si divertono così. “Per farlo – spiega Mashable Italia – bisogna separare il guscio dalla membrana interna, per trovarsi tra le mani una strana sacca molliccia. I tiktoker usano una grande varietà di strumenti di metallo per rompere delicatamente il guscio e rimuoverne lentamente i pezzi, il che è davvero una rottura di uova come sembra. Bisogna fare attenzione a non perforare la membrana interna dell’uovo! Gli utenti usano di tutto: pinzette, strumenti per i punti neri o per altre operazioni chirurgiche”. Davvero notevole. “La prima reazione è chiedersi ‘perché?’ – infatti –. Ma poi, non appena ci si adatta all’idea, si rivelano stranamente affascinanti e rilassanti, come del resto succede con altre tendenze inaspettatamente appaganti: come la gente che sbriciola il gesso, sguscia le ostriche o taglia la sabbia”.
Atlanta
Ozzie, il gorilla più anziano del mondo, muore a 61 anni, pochi giorni dopo la sua compagna Choomba (59)
Lutto da primati: è morto a 61 anni Ozzie, il gorilla maschio più anziano del mondo. Lo ha comunicato lo zoo di Atlanta, dove l’animale viveva dal 1988. Dà la triste notizia LaZampa.it: “La morte di Ozzie, di cui non si conoscono ancora le cause, segue di pochi giorni la scomparsa della sua compagna di habitat, Choomba, che era stata soppressa a causa del peggioramento della sua salute. La gorilla aveva 59 anni e i due vivevano insieme da più di 15 anni. Ozzie era l’unico membro rimasto della prima generazione di gorilla che arrivò ad Atlanta con l’apertura della Ford African Rain Forest”. Non è stato il Coronavirus la causa del decesso: il gorilla aveva avuto il Covid lo scorso settembre, insieme ad altri 12 esemplari, ed era vaccinato contro il virus. “Nelle ultime 24 ore era in cura poiché presentava sintomi tra cui gonfiore facciale, debolezza e incapacità di mangiare o bere”, si legge nel comunicato dello zoo. Se ne va per la vecchiaia, insomma, e forse per l’improvvisa solitudine dopo la morte della sua amica.
Usa tutto ok
L’erede di Trump e l’incontinenza verbale: Biden chiama un giornalista “stupido figlio di puttana”
Gli ultimi anni sembrano consolidare la preoccupante tendenza delle democrazie occidentali ad affidarsi a leader sempre più anziani, incerti e bizzarri. Qui abbiamo avuto l’esperienza pluridecennale, a suo modo epica, di Silvio Berlusconi, ma altrove non è che si navighi nell’oro. Il Regno Unito è nella mani di un signore dalla capigliatura strana che delira su Peppa Pig e organizza party casalinghi in piena pandemia, mentre tiene chiuso a chiave l’intero Paese che amministra. Gli Stati Uniti sono passati da Donald Trump a un gentile nonno democratico che accusa sempre più spesso avvisaglie di demenza senile. L’ultima prodezza di Joe Biden è di lunedì scorso. Convinto che il suo microfono fosse spento, ha risposto con franchezza e puntualità alla domanda di un giornalista di Fox News sull’inflazione: “What a stupid son of a bitch”. Che stupido figlio di puttana. In seguito si è scusato, sostenendo che l’insulto gli fosse sfuggito “inconsapevolmente”. A sua insaputa. L’incontinenza è una bestiaccia.