Non esistono “governatori” di Regione: sono presidenti
Lettrice del nostro quotidiano dalle prime edizioni, in precedenza fan di Montanelli (di cui conservo tutte le pubblicazioni e i suoi editoriali), oggi vi rivolgo un ordine, non una preghiera: piantatela di chiamare governatori i presidenti di Regione. Sono presidenti eletti dal popolo: nella nostra legislatura la figura del governatore non esiste. Grazie, buon lavoro e bravi con Sono le Venti.
Alda Cologni
Cara Alda, ha ragione.
M. Trav.
Scarcerazioni dei boss: chi ha subito pressioni?
Gentile direttore, non le ho mai scritto, ma leggo il suo quotidiano da quando è nato: complimenti a lei e a tutti i suoi collaboratori! Volevo chiederle a proposito delle scarcerazione dei boss: non l’ha mai sfiorata il pensiero che le pressioni o altro possano averle avute i giudici?
Luigi Cugurra
Caro Luigi, temo che certi giudici “democratici” e “garantisti” non abbiano neppure bisogno di pressioni.
M. Trav.
I musei non dimentichino i lavoratori precari
Con riferimento alla lettera pubblicata martedì, desidero far sapere al giovane storico dell’arte quale è realmente il mio pensiero, perché quanto ha letto su “un giornale” (quale? quando?) ha fatto seguire a lui e al prof. Montanari ragionamenti che non vorrei sembrassero collegati al mio pensiero. Se da anni mi faccio carico di un lavoro pesantissimo, senza orari, pieno di rischi e responsabilità è principalmente per sviluppare occupazione dignitosamente retribuita per le nuove generazioni che hanno ostinatamente insistito a voler studiare il nostro patrimonio culturale per lo sviluppo culturale del Paese. Lo testimoniano tantissimi miei articoli e interviste: mi spiace che non li abbia letti e che si sia spaventato per “un giornale”. Detto questo, le preoccupazioni in un epoca come la nostra sono comprensibili. Desidero comunque che i lettori de Il Fatto non ricevano, per accostamenti che non hanno nulla a che fare con il mio pensiero, una immagine distorta dell’impegno della direzione generale musei e del sottoscritto.
Antonio Lampis, Dg Musei
Sono convinto che il direttore generale non si risparmi: mi pare il minimo, visto che il suo stipendio lordo annuo si aggira intorno ai 150 mila euro, e che i musei che dirige si reggono su un diffuso schiavismo di precari ora ridotti alla fame. Non so a quale sua dichiarazione si riferisse il giovane collega che ci ha scritto. Io ne trovo una di dieci giorni fa in cui, alla domanda “Riguardo ai custodi: si potrebbe pensare di assumere dei giovani nei posti che mancano?”, lei risponde: “È costosissimo e i musei senza gli incassi non possono vivere. Nell’immediato dobbiamo agire (se arrivano i rinforzi europei e regionali) su sistemi di sicurezza, allestimenti e pagamenti”. Che in effetti, tradotto suona: “Un dissuasore costa meno di un custode”.
Tom. Mont.
Territori a statuto speciale: troppe libertà (o capricci)?
Il Trentino con la scusa di Regione a statuto speciale, si mette in contrasto con le decisioni del governo nazionale. Forse sarebbe ora che questi Statuti speciali fossero eliminati… A me pare una vergogna, basti pensare che il Trentino, con poco più di un milione di abitanti, ha ben 70 consiglieri regionali, 20 in più del Lazio e della Campania, che di abitanti ne hanno quasi 6 milioni. Se calcoliamo che ogni consigliere regionale, con tutti gli annessi e connessi, costa alla popolazione quasi 15 mila euro al mese… a voi trarre le somme.
Antonio Fiengo
Droplet, lockdown, green: l’inglese è il neo-latinorum
Per evitare il droplet facciamo il lockdown, utilizziamo lo smart working e realizziamo il green deal. Non è ora di piantarla con questo latinorum del XXI secolo e di chiamare le cose col loro nome?
Fabio Tomei
Il nostro Paese inquinato da misogini e ignoranti
Mio zio mi ha mandato due foto di Silvia Romano, prima volontaria e poi a Ciampino con l’abito somalo, con la scritta: “Vuoi una vacanza che ti cambi la vita? Sei stanca degli occidentali e di una vita lontana dalla religione fondamentalista? Parti anche tu con Farnesina Viaggi a costo zero! Paga tutto Pantalone!”… Sono nipote di un leghista, che è il motivo per cui non ho più Facebook: mi vergognavo di mostrare la mia parentela con lui e le sue scempiaggini… Ora abito in Germania, da 10 anni, e sono una “fottutissima sporca immigrata” anche io! Eppure mio zio non è solo: c’è un marasma di gente che la pensa così. Sono magari quelli che vanno in chiesa, salvo poi cornificare la moglie. Non mi interessa se lo fanno, ma l’ipocrisia che c’è dietro. Sgranate il rosario e poi pisciate sull’immigrato: da vomitare. Io dico a questi misogini e ignoranti che inquinano il Paese: “Ma ’ndè in mona!”. Saluti da Mannheim!
Ludovica
“Repubblica” sa di fare il gioco di Salvini?
Mi è capitato più volte di sentire il “capitano” Salvini citare tutto soddisfatto Repubblica per rafforzare le sue dichiarazioni. Lui lo sa che sono cambiate alcune cose e quindi citarla ora come giornale di sinistra non ha senso? E coloro che hanno dato questa nuova linea al giornale son contenti di rafforzare le idee di Salvini?
Orlando Murray