È sembrata l’intesa più audace (possono esistere due Papi?) e più gentile (possono convivere fraternamente nella stessa casa?): riescono a osservare il patto (essenziale per la credibilità e autorità della Chiesa) che parli uno solo? Sono passati pochi anni, che stanno cambiando la storia di una delle grandi religioni del mondo, e si è scoperto che nessuno dei tre patti è stato osservato.
Si è scoperto di più. Si è scoperto che il vecchio Papa, che ha rinunciato alla fatica del pontificato, affronta con bravura e prontezza il ruolo di voce politica, che fatalmente, dati i suoi trascorsi di Papa, viene attribuita alla Chiesa. Che è, ormai, una Chiesa sdoppiata: teologi tedeschi, ex Legati apostolici di robusti regimi conservatori, teologi che erano restati in ombra, giornalisti già avvertiti e già pronti, fiduciari o ex fiduciari di importanti governi del mondo isolano sempre di più il Papa “facente funzione”.
Questo nuovo capitolo di attivismo politico del Papa a riposo è messo in moto dalla imminente pubblicazione in Germania (ma già in questi giorni in Italia) di una biografia tutta rivolta al che fare dopo, quando ci sarà un vero Papa. Autore: il giornalista tedesco Peter Seewald, che si basa su tre punti. Il primo è una spiegazione sulle vere intenzioni di Dio, quando avrebbe scelto gli ebrei come popolo eletto, e l’antica questione, non priva di conseguenze, in certi campi di sterminio, è il rapporto tra Dio e gli ebrei, un rapporto di privilegio (“il popolo eletto”) che sarebbe spettato ai cristiani. Ma la stranezza è che la questione venga sollevata adesso, in pieno furore per il rosario (purezza della razza) e contro lo straniero (che raccomandano di non da salvare, di non accogliere), argomento ignorato dall’ex Papa. Il suo vero nemico, l’Anticristo, di cui ci parla e ci parlerà a lungo nelle pagine Ratzinger, ha ben altro da fare.
Ma c’è un punto anche più delicato, più antico, che ha segnato momenti tragici della Chiesa. È il tema della evangelizzazione degli ebrei. Dopo averlo detto e scritto, quell’impegno programmatico, date le obiezioni, viene ritirato, sostituendolo con la parola “dialogo”. Ma l’argomento è troppo legato ai momenti peggiori della storia cristiana, per lasciarlo “benevolmente” in sospeso.
Il secondo punto è che il Papa a riposo ha notato una frenetica attività, dentro e intorno alla Chiesa, di un Anticristo così potente da imporre a tutte le società che vogliono sentirsi moderne il matrimonio fra gay, l’aborto e la creazione di vita umana in laboratorio. Uno spunto di fantascienza e di mondo orwelliano trapela dalle parole e frasi e pensieri e concetti che Seewald ha raccolto (tedesco con tedesco, in lingua tedesca, dunque niente equivoci) dal teologo Ratzinger. Il teologo Ratzinger vuole inoltre fare sapere che, in questo mondo senza Dio e con un Papa che ha ormai trattato la resa in cambio di buone interviste e affettuosi approfondimenti, con la società moderna è in procinto di formulare un credo anticristiano, e se uno vi si oppone viene colpito dalla scomunica. “La paura di questo potere spirituale dell’Anticristo è fin troppo naturale e ci vuole davvero l’aiuto della preghiera della Chiesa universale per resistere.”
Le frasi che avete letto sono tratte dalla lunga intervista che il giornalista Seewald ha voluto avere con l’ex Papa alla fine del libro. In essa, Ratzinger ci spiega che non parlerà di questo pontificato, e Seewald avrebbe potuto benevolmente avvertirlo che lo ha già fatto in maniera ripetuta e chiarissima. Ma il Papa-non Papa ha voluto aggiungere: “Il sospetto che io mi immischi regolarmente in pubblici dibattiti è una distorsione maligna”.
Il maligno, come vedete, ha molto lavoro nel mondo di Ratzinger. “Grande è il potere spirituale dell’Anticristo. Lo conferma il sito americano LifeSiteNews, spalla a spalla con le repliche dei violenti attacchi a Papa Bergoglio di monsignor Viganò (già Nunzio apostolico negli Stati Uniti) e portavoce dello scisma americano che sembra essere in preparazione e che cerca un Dio spietato e intransigente (niente ebrei, niente nomadi, niente stranieri di religioni da respingere) e il suo Papa. Valga per i diversi sostenitori e amici: i rosari di Salvini, le croci piantate dovunque dai polacchi, le madonne che compaiono a richiesta nella ex Jugoslavia. “Questo è ciò che il Papa deve avere davanti ai suoi occhi: la dittatura mondiale di ideologie apparentemente umanistiche, contraddicendo le quali si resta esclusi dal consenso sociale di fondo. L’inganno religioso supremo è quello dell’Anticristo, uno pseudo-messianismo mediante il quale l’uomo si glorifica al posto di Dio e del suo Messia”. È comprensibile che, nel suo libro e nella sua intervista, il non Papa non abbia voluto parlare del Papa.