Cara redazione, sopravvivo in un paese della Cremasca, non molto lontano da Codogno, ma sono originario di Lovere sul lago d’Iseo, dove tuttora vive la mia famiglia. Vorrei potervi dire che la prima cosa che ho fatto il 4 maggio è stata salire in macchina, percorrere 100 chilometri e portare un grosso bacio a mia madre che non vedo da più di tre mesi, ma non è così. In tutta coscienza, come potrei correre dai miei cari senza conoscere l’effettivo stato della mia salute? Quindi temo che il 4 maggio, per me e per coloro che si trovano nella mia situazione, debba ancora arrivare.
Ho detto “sopravvivo” perché da dicembre non lavoro, ho messo da parte l’orgoglio e ho fatto richiesta per il Reddito di cittadinanza. Ma a oggi (comprendo il momento e accetto i ritardi) nessuna notizia.
Nel frattempo, avendo la fortuna di possedere un pezzo di terra, coltivo verdure e mi dedico alla mia passione, sì! Perché io sono un cantastorie e di questi tempi di storie da cantare ce ne sono parecchie. Vi domando scusa per non essermi ancora abbonato al Fatto, cosa che farò appena avrò la disponibilità economica e mi complimento per il modo in cui fate informazione.
Walter Bombelli
Gentile Walter, intanto la ringrazio a nome di tutta la redazione, ricordandole di tenere duro. In merito alla sua denuncia, non risultano complicazioni nella richiesta del Reddito di cittadinanza, dal momento che non è una misura legata all’emergenza coronavirus. Nel “Cura Italia”, che ha previsto diverse indennità per far fronte alla crisi economica (bonus e ammortizzatori sociali), è infatti specificato che gli aiuti sono incompatibili con il Reddito di cittadinanza, la cui domanda (e assegnazione) prosegue nel suo normale iter. Per richiederlo, si deve accedere sul sito www.redditodicittadinanza.gov.it, avvalersi dei Caf o andare presso gli uffici postali. Con una tempistica precisa per la risposta: le informazioni vengono comunicate all’Inps entro 10 giorni lavorativi dalla richiesta e l’istituto, a sua volta, entro i successivi 5 giorni verifica il possesso dei requisiti sulla base delle informazioni disponibili nei propri archivi e in quelli delle amministrazioni collegate. E, in caso di esito positivo, riconosce il beneficio che sarà erogato attraverso la carta di pagamento elettronica emessa da Poste. Per qualsiasi chiarimento può contattare l’Inps. Intanto dobbiamo restare in attesa ancora un paio di giorni per capire come e quanto il nuovo “decreto di maggio” possa cambiare le sorti del Reddito di cittadinanza. Con lo stanziamento del nuovo Reddito di emergenza (assegno tra 400 e 800 euro per circa 2,5 milioni di persone più disagiate), chi con il Reddito di cittadinanza riceve meno, potrebbe chiedere un’integrazione. Ma per ora è solo una possibilità allo studio della maggioranza.
Patrizia De Rubertis