Il volo Air France Parigi-Nizza è completo. A bordo sembra un giorno qualunque: i passeggeri si stringono nell’esiguo corridoio centrale per riporre le valige nelle cappelliere e poi si siedono l’uno accanto all’altro. Ma le immagini, diffuse ieri da LCI, sono state girate non un giorno qualunque, ma sabato scorso, in piena epidemia di Covid-19. La maggior parte delle persone non indossa la mascherina. La distanza di un metro non è rispettata.
Ed è polemica sulla compagnia francese, costretta a giustificarsi anche per un altro volo, un Parigi-Marsiglia partito sempre sabato quasi completo, come ha denunciato una giornalista di France Tv che era a bordo e ha postato una foto su Twitter: “La distanza era rispettata nella fila per l’imbarco, ma dentro si è tutti seduti vicini”. Secondo lei a terra non c’è stato inoltre nessun controllo delle autocertificazioni. A LCI un pilota Air France denuncia anonimamente: “Non ci fanno il tampone anche se lavoriamo in tanti in spazi ristretti”. I sindacati chiedono test sistematici per personale e passeggeri: “È scandaloso che non ci siano mascherine per tutti e che si continui a lavorare in condizioni normali”, denuncia Vincent Salles, della Cgt Air France. Come se il virus non ci fosse. Dopo la polemica, Air France ha spiegato che i suoi aerei partono per lo più pieni solo a metà, ma che di voli per Nizza e Marsiglia ce n’è uno solo al giorno. Inoltre spiegano che “l’aria della cabina viene cambiata ogni tre minuti” con filtri potenti come quelli delle sale operatorie. Ieri anche in Francia è stata superata la soglia simbolica dei 20 mila morti (20.265, 547 in 24 ore). Un dramma si sta consumando nelle case di riposo, dove i morti sono ormai 7.752. Un ricovero per anziani di Mars-la-Tour, in Lorena, nelle regioni dell’est afflitte dall’epidemia, ha perso quasi la metà dei suoi residenti, 22 su 51. “Il Covid-19 ha ucciso più di ogni altra epidemia stagionale e più dell’episodio di grande caldo del 2003, che aveva provocato la morte di 19.500 persone”, ha detto ieri Jérôme Salomon, direttore generale della Sanità. A Parigi, dove “tracce infime” di virus sono state trovate nella rete di distribuzione idrica non potabile, il comune ha rassicurato i parigini: non ci sono rischi a bere l’acqua del rubinetto. Per pulire le strade si usa l’acqua potabile.
Stati Uniti
Washington Post contro Trump: “L’Oms lo avvisò del pericolo”
Chi di Oms ferisce, di Oms perisce: la Casa Bianca ricevette tempestivi allarmi sulla pericolosità del Coronavirus dall’Organizzazione mondiale della Sanità, ma li ignorò; salvo poi rivalersi sull’Oms, tagliando i fondi, perché terrebbe bordone alla Cina e avrebbe tardato a dare l’allarme. La versione del presidente Donald Trump è smentita proprio da funzionari statunitensi dell’Oms, che sarebbero stati, secondo il Washington Post, in costante contatto con i vertici sanitari dell’Amministrazione Usa fin dal profilarsi del contagio. In queste ore, Trump colleziona smacchi: la Nord Corea lo sconfessa, negando che Kim Jong-Un gli abbia scritto di recente “una bella lettera”, come lui aveva detto sabato; e Cnn e altre tv nazionali cessano di dare per intero il briefing sull’andamento dell’epidemia, perché è propaganda politica. Ma Trump insiste a vantare progressi e successi e torna ad avallare le proteste anti-lockdown, corteggiando, come fece nel 2016, il voto anti-establishment. Per la Johns Hopkins University i decessi da Covid superano i 41 mila e i contagi sono oltre 760 mila. La media è sopra i duemila al giorno da una settimana.
Spagna
I morti scendono sotto i 400 Sono 30 mila i sanitari malati
Da un lato le buone notizie: i morti per Covid-19 in Spagna scendono ancora andando sotto i 400, mentre si assesta per la seconda settimana il plateau dei contagiati e aumentano i guariti, 80 mila. Dall’altro lato, le cattive notizie: secondo il Banco di Spagna il Pil – già crollato del 4,7% tra gennaio e marzo – continuerà a scendere fino al -13%. Come se non bastasse, la Banca prevede una ripresa lenta, probabilmente la più lenta d’Europa e le imprese ferme avvertono che non reggeranno il pagamento dei salari per 6 mesi. Intanto il Tribunale supremo su petizione dei sindacati dei medici ordina al governo Sánchez di fare rapporto ogni 15 giorni sulle misure adottate per la protezione del personale sanitario. Sono in tutto 30 mila infatti i sanitari infettatisi negli ospedali iberici. La politica prosegue i suoi colloqui per il “patto della Moncloa” per la ricostruzione del Paese post-epidemia. Nonostante l’appello del premier socialista che ha rispolverato il termine “transizione” come dopo la dittatura invocando l’unità nazionale, il leader del Pp Pablo Casado ha voluto sostituire l’accordo con una commissione parlamentare dove far pesare il suo veto.
Regno Unito
Pandemia, anche i giornali conservatori contro Johnson
Secondo YouGov, i Tories sarebbero al 53% delle intenzioni di voto. Ma dopo settimane di deferenza perfino i media “amici” presentano al governo il conto dei suoi errori; sabato il Financial Times, con una ricostruzione del tentativo fallimentare di produrre ventilatori Made in UK, domenica il Sunday Times con un articolo di condanna dei processi decisionali e della presunta negligenza di Johnson, in vacanza invece che a cinque riunioni cruciali del comitato di emergenza Cobra. Il ministero della Salute ha risposto con una lunga replica. Non ci sono precedenti, segno che il governo prende sul serio l’offensiva del quotidiano conservatore e del suo proprietario Rupert Murdoch. Ieri all’attacco è andato anche il Daily Telegraph, principale alleato mediatico di Boris Johnson, che scrive di un numero di decessi molto più alto di quello ufficiale, ieri arrivato a 16.506. Sotto pressione, il governo è spaccato sul lockdown: i ministri economici vogliono riaprire, quello della Salute e lo stesso Johnson, convalescente, resistono spaventati dal rischio di una seconda ondata.
Sabrina Provenzani
Israele
Netanyahu-Gantz, un governo anti epidemia e premier a turno
Dopo una serie di informazioni contrastanti sull’esito degli incontri fra il premier uscente Benjamin Netanyahu e Benny Gantz, leader del partito Blu e Bianco, ieri i due leader hanno trovato una intesa; confermata la carica di primo ministro in alternanza, il primo mandato di 18 mesi sarà per Bibi. “Abbiamo impedito una quarta tornata elettorale. Difenderemo la democrazia. Combatteremo il coronavirus e avremo cura dei cittadini di Israele”: questo il messaggio su Twitter di Gantz. Uno dei punti dell’accordo, secondo indiscrezioni, prevede che dall’1 luglio Israele porti avanti l’annessione dei Territori Occupati in Cisgiordania. Le trattative andavano avanti dal 2 marzo, dopo la terza elezione in undici mesi. Netanyahu è in attesa di un processo dove risponderà di tre capi d’accusa per corruzione; l’inizio del dibattimento è stato rinviato al 24 maggio a causa dell’emergenza per l’epidemia. Un premier che sia sotto processo non piace all’opposizione, che ieri ha depositato una proposta di legge che vieta a una persona formalmente incriminata di svolgere il ruolo di primo ministro.