Le case farmaceutiche dovrebbero aiutare il Paese
Gentilissimo Direttore Travaglio, mia moglie è affetta da sclerosi multipla da più anni ed è in terapia con un farmaco a uso orale. Forse dirò baggianate ma, considerando il periodo che stiamo trascorrendo, se si riuscisse a “contribuire” a più livelli per risparmiare non sarebbe male. Mi riferisco a un “contributo” pro Italia delle case farmaceutiche. Il farmaco di mia moglie è una pillola che assume giornalmente. La confezione è di 28 capsule e costa (al Ssn) poco meno di 3.000 euro! Nulla togliendo al corretto introito delle case farmaceutiche, sarebbe un gran bel contributo da parte loro.
Alberto Busillo
Caro D’Uva, in Ue c’era già una commissione antimafia
Caro Direttore, giorni fa in questa pagina è comparso un intervento del deputato M5S Francesco D’Uva sulle accuse di mafiosità di Die Welt all’Italia. Si conclude con l’auspicio dell’istituzione di una commissione antimafia europea. D’Uva ha dimenticato che nella precedente legislatura a Bruxelles ci fu una commissione antimafia, nata grazie all’impegno di Sonia Alfano e presieduta da lei. Sonia Alfano peraltro era stata eletta, come Luigi De Magistris, nelle liste di Idv con l’appoggio dei grillini.
Fabio Repici
“Radio3 è pluralista”. “No, è spesso faziosa”
Egregio Travaglio, leggo la risposta che dà sulla trasmissione Prima pagina, definendola un “postaccio”. Evidentemente non la conosce e non l’ascolta, se no saprebbe che ogni settimana è condotta da un giornalista di diversa tendenza e alcuni non hanno simpatia per il suo giornale. Proprio l’altra mattina Il Fatto è stato citato. Gli ascoltatori di Prima pagina sono di solito molto informati e Radio3 offre un vero servizio pubblico.
Bruna Giacobino
Marino Sinibaldi afferma che Prima Pagina dà voce anche al Fatto Quotidiano? Vero, in genere il giornalista del Fatto viene invitato la settimana di ferragosto e, forse, quella di Natale. Per il resto dell’anno è un massacro, contro i 5 Stelle e in maniera subliminale contro il Fatto, giornale inviso dalle rassegne stampa di ogni ordine e grado. Io aspetto il lunedì per vedere chi sarà il giornalista chiamato a condurre e, salvo rarissime eccezioni, a infangare, oscurare, nascondere e mandare messaggi subliminali a chi ascolta, “contro i nemici”. Dopo aver sentito il nome, il più delle volte cambio stazione.
Paolo Sanna
Il Mes è uno strumento improprio e insufficiente
Alcune osservazioni sugli eventi degli ultimi giorni. 1. Polemica Conte-opposizione: Conte aveva tutto il diritto di dire quello che ha detto, e ha fatto benissimo. Salvini e Meloni sono perennemente in Tv, Facebook, Twitter… e dicono quello che vogliono. Il presidente del Consiglio ha il diritto, ma direi anche il dovere, di ristabilire la verità e sbugiardare le balle dell’opposizione. 2. Europa dei pidocchi. Qualcuno spieghi alla signora Merkel che l’Italia, assieme agli altri Paesi colpiti dal Coronavirus, deve essere aiutata dall’Europa tutta insieme e questi aiuti riguardano soprattutto le attività industriali ed economiche: quindi il Mes, con i suoi tirchi soldini solo per la sanità, è come sostiene giustamente Conte, uno strumento improprio e insufficiente alla bisogna.
Guido Bertolino
Alcune precisazioni sul “caso Contrada”
Come ex presidente di sezione della Corte di Cassazione, ritengo opportuno intervenire sulla vicenda Contrada. 1) Ineccepibile è l’osservazione di Caselli e Ingroia, secondo cui i fatti di cui Contrada era accusato sono incontestabili e definitivamente accertati. 2) Qualche perplessità, invece, desta l’affermazione che “il concorso esterno in associazione mafiosa scaturisce dalla combinazione di norme del codice operative ben prima che Contrada ponesse in essere le sue condotte”. Solo di recente la Cassazione ha dato ragione alla tesi di Caselli e Ingroia, stabilendo che la decisione Cedu nel caso Contrada/Italia non dimostra l’indeterminatezza dell’incriminazione del concorso esterno. 3) Alla questione è del tutto estranea la Cassazione, che aveva confermato la condanna di Contrada. 4) Del pari estranea va ritenuta la Corte d’Appello di Palermo, che si è limitata alla liquidazione dell’indennizzo, così come ingiunto dalla Cedu.
Guido De Maio, Presidente emerito C. S. di Cassazione
San Raffaele: “Il nostro Day hospital è sempre aperto”
Gentile signor Roberto (lettera pubblicata mercoledì, ndr), comprendiamo la sua preoccupazione. L’attività ambulatoriale programmata è stata temporaneamente sospesa per far fronte all’emergenza Covid-19 e per evitare rischi agli stessi pazienti. Tuttavia, le confermiamo che il reparto di Malattie infettive del San Raffaele di Milano garantisce la continuità di cura, sia con la consegna di farmaci presso l’ambulatorio, sia con la disponibilità del proprio medico infettivologo, che è possibile contattare per chiarimenti. Per assicurare le cure a tutti, abbiamo inoltre attivato un servizio di consegna farmaci a domicilio. Per urgenza e per i pazienti che hanno co-morbidità (terapia antimicrobica, chemioterapia…) il Day hospital è aperto tutti i giorni, compresi sabato e festivi: qui viene garantita una valutazione immediata senza visita prenotata.
Dott. Salvatore Mazzitelli, Dir. sanitario del San Raffaele