La Cina respinge avvalendosi del sostegno dell’Oms, le accuse americane: non ha dato con ritardo l’allarme sull’epidemia a Wuhan, e soprattutto, quel virus non è filtrato da uno dei suoi laboratori. Il dibattito sull’origine ancora incerta del contagio è più che mai controverso. Da Washington si avanzano sospetti che la pandemia abbia avuto origine in un laboratorio dove sarebbero stati conservati campioni contagiosi. Il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian, ha citato l’Organizzazione mondiale della sanità e altri esperti medici non precisati, dicendo che non esistono prove che la trasmissione sia iniziata nel laboratorio, né esistono “basi scientifiche” per affermarlo. Il Washington Post ha dedicato al tema un articolo.
La prima ipotesi è quella a cui la maggior parte degli americani crede ma che il quotidiano reputa non essere supportata da prove note, ovvero che l’epidemia sia collegata alla ricerca sulle armi biologiche. A gennaio, quando iniziava il lockdown nella provincia cinese di Hubei, il Washington Times, espressione del mondo conservatore, rilanciava una ricerca dell’ex ufficiale dell’intelligence militare israeliana, Dany Shoham, per sostenere che il “coronavirus potrebbe essere nato in un laboratorio collegato al programma di armi biologiche della Cina”
“In base al genoma e alle proprietà del virus non vi sono indicazioni che si tratti di un virus costruito” in laboratorio, ha detto al Post un professore di Biochimica della Rutgers University, Richard Ebright. L’altra teoria: il coronavirus potrebbe essersi diffuso per un incidente dai laboratori di Wuhan; il Post fa riferimento alle ricerche sui coronavirus dei pipistrelli da parte dei ricercatori del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie.
Due giorni fa il Washington Post scriveva di cablogrammi diplomatici del Dipartimento di Stato che nel 2018 avevano già nero su bianco i timori per le misure di sicurezza e la gestione dell’Istituto di virologia di Wuhan. Ma, sottolinea il giornale, questo non dimostra che il nuovo coronavirus sia mai stato studiato a Wuhan. Al di là dell’origine del virus per il Post comunque non vi è dubbio che il governo cinese “ha ingannato il mondo sul coronavirus”, ricordando di aver scritto a inizio febbraio dell’“offuscamento delle informazioni” da parte della Cina.
Roberta Zunini
Stati Uniti
Il contagio fa paura quanto la crisi: 22 milioni senza lavoro
Gli americani del MidWest e del Far West e pure quelli del Sud ne hanno abbastanza di #stayhome. Mentre il presidente Trump elabora direttive per rimettere in moto l’Unione, protestano in migliaia a Lansing, la capitale del Michigan, e in Wyoming, North Carolina e Kentucky: temono l’impatto dell’isolamento sull’economia, che in quattro settimane ha già prodotto 22 milioni di disoccupati (5,2 nell’ultima), in tutti i settori, hotel e ristoranti, manifatture e servizi, studi di avvocati e architetti. Nell’occhio del ciclone c’è la governatrice democratica del Michigan, Gretchen Whitmer, le cui misure anti-coronavirus sono giudicate “tiranniche” da libertari e ‘alt-right’ del suo Stato. Trump ha ieri presieduto un video-consulto con i leader del G7, di cui gli Usa hanno la presidenza di turno, rilanciando le accuse all’Oms. Negli Stati Uniti, il contagio continua a correre: i morti hanno superato i 31 mila; i contagi sono oltre 650 mila. Fronte politico, Elizabeth Warren, che ha appena dato il suo endorsement a Joe Biden, s’è candidata in tv a entrare lo stesso alla Casa Bianca, ma da vice.
Giampiero Gramaglia
Francia
Macron: “Pandemia, ancora non sappiamo tutta la verità”
I francesi sono impazienti di conoscere il “piano” per la ripartenza, promesso in tempi rapidi dal premier Philippe. Ma è polemica sulla raccomandazione del Comitato scientifico, che consiglia il governo di prolungare il “confinamento” a 18 milioni di persone “a rischio”, tra cui gli anziani, oltre l’11 maggio. Intanto un’inchiesta è stata aperta per stabilire come il virus ha potuto contaminare oltre un terzo dei marinai della portaerei Charles de Gaulle, rientrata a Tolone dalla missione nell’Atlantico. Sono 886 su 1900 i positivi, ma potrebbero essere di più, venti sono in ospedale e uno è grave. “Hanno giocato con la nostra salute”, ha confidato anonimamente un marinaio a France Bleu. L’epidemia si stabilizza; il bilancio quotidiano sfiora i 18 mila morti (17.920). Nella regione di Parigi, dove le vittime sono più di 4.000 e non c’è più posto per le bare al mercato di Rungis, le autorità hanno aperto un secondo obitorio di fortuna in un hangar di Wissous. E proprio nel giorno in cui si risollevano dubbi su come il virus si sia propagato, il presidente Macron dice: in Cina “sono successe cose che non sappiamo”.
Luana De Micco
Russia
Ospedali, i medici non bastano: chiamati gli studenti di Medicina
Picchi e record funesti: ogni giorno la Russia si sveglia con cifre sempre più alte per l’emergenza Coronavirus; 3.448 i nuovi contagiati, ci si avvicina a quota 30.000. Le vittime ufficialmente sono 232. Le autorità hanno deciso di schierare in ospedale gli studenti di Medicina, reclutati da scuole e università della Federazione, che alle spalle hanno solo qualche mese di praticantato obbligatorio. Gli aspiranti dottori si aspettavano di dover sostenere solo gli esami di fine anno e invece dovranno far fronte alla pandemia. Un focolaio di Covid-19 si è acceso anche nella siderale Murmansk, in un cantiere dove era in corso la costruzione di una struttura ospedaliera per i lavoratori del colosso energetico Novatek. Insieme al virus, a causa di quarantene e auto-isolamento obbligatori imposti ai russi serrati in casa, anche le denunce di violenza domestica e consumo di alcol sfiorano livelli mai raggiunti prima. Le vendite di vodka sono aumentate del 65%. Il presidente Putin ha rinviato la parata prevista a Mosca il 9 maggio in occasione del 75° anniversario della vittoria sovietica nella Seconda guerra mondiale.
Michela A.G. Iaccarino
Brasile
Sanità, si dimette Mandetta. Bolsonaro cerca uno “yesman”
Alla fine, il ministro della Sanità, Luiz Henrique Mandetta, ha deciso che non era più possibile sopportare le pressioni del presidente Bolsonaro sulla gestione dell’epidemia. In un’intervista al settimanale Veja, Mandetta ha confermato le sue dimissioni, che saranno operative quando sarà trovato il suo sostituto. La vicenda ricorda i contrasti negli Stati Uniti fra il presidente Trump e il virologo Anthony Fauci. Anche Jair Bolsonaro, come Trump, è contrario alla misura dell’isolamento sociale per limitare la diffusione della malattia. Mandetta, da medico oltre che da ministro, è di opinione opposta. “Rimango finché non trovano qualcuno che prenda il mio posto – ha confermato – da due mesi misuro le parole. Quando sembra tutto a posto, ecco che il discorso cambia di nuovo. Ora basta”. Il presidente Bolsonaro ha già una lista di nomi, molti dei quali più vicini alla sua linea: l’oncologo Nelson Teich, il presidente dell’Ospedale ‘Albert Einstein’, Claudio Lottenberg e il dottor Alfredo Kalil, dell’Ospedale siriano-libanese. Nella lista ci sono anche l’ex ministro della Cittadinanza, Osmar Terra, e Ince Yamaguchi.