Riflettori accesi, ballerine sulle punte, sipario rosso: ma sul palco entra in scena il virus. Il Covid-19 ha raggiunto il più importante teatro della Federazione russa, il leggendario Bolshoij. Artisti, guardie di sicurezza, ingegneri: 34 persone sono risultate positive ai test. Lo ha confermato Vladimir Urin, direttore dell’ istituzione artistica, dopo le critiche per non aver fermato l’esibizione “My Vmeste” (Noi insieme), mandato in onda in tv; lo spettacolo era dedicato ai medici, agli infermieri e a tutti coloro che anche in Russia stanno cercando di arginare l’epidemia. Tuttavia, il sospetto ora è che la performance sia stata organizzata senza tenere conto delle misure di sicurezza che riguardano il Covid-19.
“Se non riapriamo a settembre è spaventoso predire cosa potrebbe accadere: anche l’esistenza stessa del teatro. E non mi riferisco alll’edificio, ovviamente”. Al quotidiano Kommersant Urin ha confessato le sue preoccupazioni per le perdite pari a 9 milioni di rubli al giorno, (oltre centomila dollari).
Ieri mattina in Russia fronti bagnate di sudore freddo delle autorità e cifre rosse sui monitor: è stato registrato il picco più alto di contagi dall’inizio dell’emergenza. Gli 85 bollettini delle altrettante regioni russe si aggravano di ora in ora. La media nazionale della diffusione del Corona aumenta del 16% , quella di Mosca ha 20 punti percentuali in più. Degli oltre 21mila casi accertati nella Federazione, circa 13mila sono nella Capitale, epicentro del virus in totale lockdown, dove le ambulanze rimangono in fila ore prima di avere accesso ai reparti ospedalieri, già tutti saturi. Rimangono sospette le cifre ufficiali dei morti: meno di duecento. Quando i sindacalisti dei medici russi hanno parlato di insabbiamento per i decessi registrati per “polmonite”, sono stati arrestati. La Federazione non esclude di ricorrere all’esercito, recluta studenti di medicina, attiva corsi online per paramedici. Il presidente Putin appare in videoconferenza: “Abbiamo diversi problemi, non c’è nulla di cui vantarsi e non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia, la situazione di fatto cambia ogni giorno e non per il meglio”.
Usa Il presidente teme il crollo dell’economia
Riapertura, Trump si scontra con i governatori “ammutinati” Primarie dem, Obama per Biden
Il nuovo nemico sono i governatori democratici, gli ammutinati del Bounty, li chiama in un tweet Donald Trump, che dichiara il film “uno dei suoi preferiti” (il remake con Marlon Brando, non l’originale con Clark Gable). “Un ammutinamento in buon vecchio stile è una cosa eccitante, specie quando gli ammutinati hanno bisogno di così tante cose dal loro Capitano”. Forse, però, Trump ricorda male la trama, dove il capitano è odioso e l’ammutinato fascinoso. Il presidente alimenta lo scontro con i governatori sulla riapertura dell’America per rilanciare l’economia, mentre il contagio colpisce anche le forze armate Usa: oltre 3.000 i militari malati, almeno due i morti, e quasi 5.000 i dipendenti del Pentagono positivi. C’è allarme pure per la tenuta della catena di approvvigionamento alimentare. Il personale ospedaliero di strutture pubbliche e private viene invitato a non denunciare le carenze di materiale protettivo e i problemi di sicurezza sul lavoro: Vanity Fair pubblica le testimonianze di medici e infermieri licenziati per averlo fatto. In compenso, in un Paese con il contagio dilagante – 600 mila positivi, oltre 24 mila deceduti, secondo il numeratore della Johns Hopkins University – il 44% dei campi di golf sono aperti. Lo scontro tra il presidente e i governatori esplode quando Andrew Cuomo, governatore di New York, contesta in tv l’asserito “potere totale” di Trump sul riavvio del Paese: “Non abbiamo un re, abbiamo un presidente”. Se “mi ordinasse di riaprire mettendo a rischio la salute dei cittadini dello Stato, io non lo farei”. Trump replica via Twitter: “Cuomo chiama e implora ogni giorno, persino ogni ora, per ogni cosa… Ho ottenuto tutto per lui… Ora pare che voglia l’indipendenza! Questo non accadrà”. Cuomo ribatte: “Il presidente vuole lo scontro, ma con me non lo avrà”. Le previsioni dell’Fmi acuiscono l’urgenza di rilanciare l’economia: il Pil Usa calerà del 5,9% nel 2020 e crescerà del 4,7% nel 2021; la disoccupazione salirà al 10,4% nel 2020 e scenderà al 9,1% nel 2021. Fronte Usa 2020, dopo Bernie Sanders anche Barack Obama dà il suo endorsement a Joe Biden, suggellando, con un video sui social, l’unità democratica.
Giampiero Gramaglia
Il grafico Bar e ristoranti affollati
Svezia, il “prezzo” del no al lockdown: gli infetti salgono del 34% nell’ultima settimana
La Svezia rifiuta il lockdown. Bar e ristoranti affollati, come anche le vie dello shopping, e i contagi salgono alle stelle. Non è bastato nemmeno l’appello promosso e sostenuto da scienziati e accademici svedesi per far cambiare idea al governo. Purtroppo però i numeri parlano chiaro: il 13 aprile erano 10.483 i casi positivi in Svezia contro i 6415 della Norvegia, i 6174 della Danimarca. Per quanto riguarda i decessi, erano 332 in Svezia, 178 in Danimarca e 95 in Norvegia. Ma come si vede dal grafico del sito Our World In Data con l’andamento dei casi positivi, a preoccupare maggiormente è il tasso di crescita, il più alto tra i Paesi scandinavi: 34% nell’ultima settimana in Svezia, 26% in Danimarca e soltanto 11% in Norvegia. La Danimarca è stata il primo dei tre Paesi a ordinare il lockdown il 18 marzo a cui ha fatto seguito il 14 marzo quello norvegese. La Svezia invece proprio non ne vuole sapere e le uniche misure adottate sono la chiusura delle scuole, il divieto di eventi pubblici affollati e un “invito” al rispetto della distanza di sicurezza tra le persone.
Giorgio Sestili
Francia 84% a favore della chiusura
Sindacati e insegnanti critici sulla riapertura delle scuole Macron in mezzo alle polemiche
Perché riaprire le scuole dopo l’11 maggio se caffè e cinema resteranno chiusi? È già polemica in Francia dopo che, nel suo discorso tv di lunedì, il presidente Emmanuel Macron ha annunciato la riapertura “progressiva” delle scuole, dalla materna ai licei (esclusi dunque gli atenei), alla data prevista per la ripartenza della Francia. “Non è serio, dal momento che le scuole sono luoghi in cui la trasmissione del virus è alta”, ha ammonito il primo sindacato degli insegnanti, Snuipp-FSU. Anche per la Federazione dei medici si correrebbe “un rischio inutile”. Ma per il governo l’impatto della chiusura delle scuole a causa del Covid-19 è alto: dal 16 marzo sono stati “persi” tra “il 5% e l’8%” degli studenti, soprattutto tra le classi popolari. Per rassicurare gli insegnanti, il ministro dell’Educazione, Jean-Michel Blanquer, ha promesso ieri un piano di riapertura per tappe. Secondo un sondaggio Odoxa, l’84% dei francesi approva il prolungamento del lockdown. Ma Macron non ha convinto le opposizioni. Per la ripresa delle attività alla data stabilita il Ps chiede “garanzie di fattibilità”. I Verdi insistono sui tamponi di massa e non solo per “le persone con sintomi”, come ha detto Macron. Per la destra Les Républicains bisogna “anticipare la ripresa dell’economia”. Secondo il bollettino di ieri, la Francia ha superato i 100 mila contagi (103.573) e le vittime sono più di 15mila (15.729, 10.129 in ospedale e 5.600 nelle case di riposo). In piena epidemia, è emerso anche che un sacerdote è stato multato per aver celebrato una messa “clandestina” di Pasqua nella chiesa dei tradizionalisti cattolici Saint-Nicolas-du-Chardonnet, a Parigi, in presenza di una quarantina di persone. Da immagini circolate sul web si vede che nessuno portava la mascherina e che la distanza di sicurezza non è stata rispettata. I poliziotti sono riusciti a fermare solo il parroco: fedeli e chierichetti avevano lasciato la chiesa da una porta sul retro. Intanto dopo le disposizioni di Macron sull’impossibilità di svolgere grandi eventi fino alle metà di luglio, Il Tour de France si correrò dal 29 agosto al 20 settembre.
Luana De Micco