Politici, leader, pseudo leader, vip, influencer a nostra insaputa, imprenditori: è un fluire di dichiarazioni, neanche verbose, ma certe, perentorie e dirette. Ieri abbiamo pubblicato la prima parte, quella che segue è la seconda e ultima.
28 febbraio Flavio Briatore, imprenditore: “Questa roba qui è un’influenza. Pensa a quante persone muoiono ogni anno in Italia per la polmonite”. Poi una preoccupazione: “E adesso magari sospenderanno anche il Gran Premio del Bahrain”
29 febbraio Luca Zaia, governatore del Veneto: “Li abbiamo visti tutti i video con persone che mangiano topi vivi o questo genere di cose”.
2 marzo Greg Clarke, vicepresidente della Fifa: “Mi aspetto di disputare regolarmente le amichevoli in programma contro Danimarca e Italia a Wembley. Noi continuiamo con il nostro programma”.
2 marzo Gianni Infantino, numero 1 Fifa: “Non possiamo escludere nulla, ma non dobbiamo lasciarci prendere dal panico. Personalmente non sono preoccupato”.
2 marzo Vittorio Sgarbi: “Hanno umiliato l’Italia davanti al mondo. Perché non si può andare al museo egizio di Torino e invece al Mart di Trento le persone stanno una attaccata all’altra? Siamo alla demenza assoluta: sono morti solo anziani che avevano già gravi patologie!”.
3 marzo Davide Faraone, Italia Viva, su Dario Franceschini: “Spero faccia più il ministro e si occupi di più di aprire i musei. Ad esempio domenica in Sicilia abbiamo sperimentato i musei aperti: una bellissima giornata”.
4 marzo Diletta Leotta, showgirl, va a Courmayeur con il fidanzato. Il blocco del lavoro le permette relax.
4 marzo Paolo Crepet, psichiatra: “Questo si chiama panico, istruzioni per accrescere il panico. È evidente che tutto questo ha un senso per chi è sintomatico, per chi non è sintomatico vuol dire paralizzare la nazione”.
4 marzo Maurizio Costanzo: “Io esco comunque”.
5 marzo Chiara Biasi, influencer: “Non ce la faccio più (…) E nessuno che mi sta sul cazzo che muore”.
6 marzo Donald Trump: “Ho parlato con molta gente e ritengo che il numero sia molto al di sotto dell’1%”. E aggiunge: “Molte persone che contrarranno il virus si riprenderanno rapidamente, senza neanche il medico. Alcuni continuano a lavorare”.
9 marzo Barbara Saltamartini, della Lega, festeggia pubblicamente e in gruppo la vittoria alle suppletive.
12 marzo Christine Lagarde, presidente della Bce: “Non siamo qui per ridurre lo spread”. La Borsa di Milano perde il 14 per cento.
13 marzo Boris Johnson, premier britannico: “La diffusione del contagio è inevitabile, molte famiglie devono prepararsi a piangere dei morti. E l’idea più sensata sarebbe quella di provare a teleguidare il tutto attraverso misure parziali e graduali”, per poi “favorire un’immunità di gregge”.
13 marzo Christian Jessen, 43enne medico britannico, scrittore e presentatore televisivo: “Il coronavirus? Una scusa degli italiani per prolungare la loro siesta”.
15 marzo Emmanuel Macron, presidente francese: “Per evitare il contagio mentre votate, portate una penna da casa, blu o nera”.
15 marzo Matteo Renzi: “Dare colpa alla politica, all’Europa o alla Lagarde per me è populismo”.
16 marzo Salvini e la fidanzata vengono fotografati per Roma: “Non stavo andando a spasso al Colosseo, stavo andando a fare la spesa”.
17 marzo il padre di Boris Johnson: “Continuerò ovviamente ad andare al pub”.
19 marzo Georgina, fidanzata di Cristiano Ronaldo, è impegnata a Madeira nello shopping.
19 marzo Jair Bolsonaro, presidente del Brasile: “L’Italia è un Paese pieno di vecchietti, in ogni palazzo ce ne sono almeno una coppia, come a Copacabana, per questo motivo ci sono tanti morti”.
20 marzo Mark Rutte, premier olandese, punta sull’immunità di gregge: “La realtà è che gran parte del popolo olandese verrà contagiato”.
2. fine