Talvolta due vicende che magari nulla hanno a che vedere si incrociano per tempi e protagonisti secondo uno scherzo del destino. Forse è il caso di queste due storie sanmarinesi, ma vale la pena di raccontarle entrambe perché sono interessanti anche se non fossero collegate tra loro. Prima storia, inedita: c’è una società di San Marino della famiglia Rossini, la Cartiera Ciacci Spa, che da anni chiede un collegamento diretto alla rete del gas italiana. La Snam Rete Gas, società pubblica italiana, dice di sì ai Rossini prima a giugno 2018 e poi il 5 ottobre 2018, sulla base di due pareri favorevoli emessi a luglio 2018 dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Autorita di Regolazione dell’Energia, Arera.
Seconda storia, già svelata da Report nel maggio del 2019: c’è una banca di cui è azionista e vicepresidente Emanuele Rossini, la Banca Agricola Commerciale di San Marino, che concede il 16 ottobre del 2018, 11 giorni dopo la lettera con il via libera di Snam alla Cartiera dei Rossini, un prestito da 750 mila euro senza garanzie all’allora sottosegretario alle infrastrutture del governo Conte 1, il senatore leghista Armando Siri. La Procura di Milano sta indagando da più di un anno su Siri per autoriciclaggio dopo che il mutuo in questione (come un altro concesso dalla medesima banca nel 2019 a una società di altri soggetti ma presentata alla BAC dal capo della segreteria di Siri) è stato segnalato dall’Aif l’Autorità antiriclaggio di San Marino.
La storia della Cartiera dei Rossini allo stato non ha nulla a che fare con l’indagine e con il mutuo concesso a Siri ma merita di essere raccontata.
La Cartiera Ciacci Spa è stata rilevata dal Cavalier Ambrogio Rossini, 83 anni, negli anni settanta e ha come amministratore delegato il figlio Emanuele Rossini, 54 anni. Da qualche anno i Rossini vogliono creare un impianto di cogenerazione da 5 MW e hanno bisogno di aumentare il volume del gas da 10 a 18 milioni di metri cubi annuali e soprattutto la pressione fino a 22 bar. Purtroppo la rete di San Marino non va oltre i 2,5 bar. Così nel 2017 e poi il 22 gennaio del 2018 l’amministratore delegato Emanuele Rossini scrive a Snam Rete Gas per chiedere di creare un nuovo punto di connessione tra la rete di San Marino e la rete italiana ad hoc per la cartiera. Arera e il Mise dopo una serie di incontri e telefonate ad aprile del 2018 esprimono in via informale un orientamento favorevole e il 30 aprile Emanuele Rossini riscrive a Snam poiché “il gestore della rete di San Marino AASS ha evidenziato di non poter realizzare un nuovo tratto di linea ad alta pressione… siamo a chiedere a Snam Rete Gas un allaccio alla rete nazionale di trasporto con la realizzazione di un punto di riconsegna”.
Cartiera Ciacci chiede a Snam di fare una condotta di un chilometro in territorio italiano e poi ne restano altri 900 metri in territorio di San Marino più una centrale di riconversione ma ribadisce “la disponibilità a sostenere tutti i costi relativi alla nuova linea”. Snam ad aprile 2018 fa sapere al Mise di essere disponibile a non chiedere ai Rossini il costo stimato di 700 mila euro perché rientra nell’investimento ammissibile secondo le regole in un caso simile.
Il 26 giugno 2018, così, Snam Rete Gas replica con una lettera del vicepresidente Gaetano Mazzitelli che “conferma la disponibilità a procedere al trattamento della richiesta di connessione… secondo le disposizioni previste al capitolo 6 del codice di rete”. Poi si insedia il governo Conte e il 13 giugno 2018 giura anche Armando Siri come sottosegretario alle Infrastrutture. Il 10 luglio 2018 c’è il parere positivo del ministero dello Sviluppo economico firmato dal direttore generale del settore energetico Gilberto Dialuce. Il Mise “tenuto conto dei rapporti di collaborazione in campo energetico” tra Italia e San Marino di cui all’accordo di cooperazione del 2009, “ritiene si possa procedere con la richiesta di connessione assicurando la tutela dei consumatori italiani” sulla base dei limiti che porrà l’Arera. E l’Autorità il 17 luglio dice sì a “condizione che la Cartiera Ciacci si impegni a sottoscrivere un contratto per la messa a disposizione di capacità della durata di 5 anni” e che per il nuovo punto di uscita del gas valgano “le stesse modalità attualmente in vigore”. Alla luce dei pareri il 5 ottobre 2018 Snam Rete Gas “conferma la disponibilità a dar seguito alla richiesta di connessione” chiedendo alla Cartiera Ciacci di fornire “le relative coperture finanziarie”.
Appena 11 giorni dopo, la Banca di San Marino di cui è azionista Emanuele Rossini, amministratore delegato della Cartiera Ciacci, stipula il contratto di mutuo con il sottosegretario Siri.
Poi la Cartiera Ciacci chiede all’Azienda Autonoma dei servizi, la AASS di San Marino, il 12 febbraio 2019 di far fronte alle sue nuove esigenze energetiche e il 28 febbraio 2019 il direttore Raoul Chiaruzzi replica che AASS “è disponibile alla fornitura” ma aggiunge che “tutti gli oneri relativi alla costruzione della linea metanodotto” e anche le opere di presidio e la stazione di riduzione di pressione “saranno a carico del richiedente (…) assoggettato a una tariffa specifica”.
Il Fatto ha chiesto ad Ambrogio Rossini lo stato dell’arte. Il Cavaliere ci ha risposto: “La centrale tra un mese è pronta, manca la linea del gas”. E Armando Siri? “Non lo conosco nemmeno”. Al senatore abbiamo chiesto se si sia mai interessato alle esigenze della Cartiera Ciacci e della famiglia Rossini e ci ha replicato “nulla a che fare con l’ottenimento di alcunché dalla famiglia Rossini” e che la pratica del suo mutuo “è stata istituita dalla Bac di San Marino in modo del tutto autonomo e coerente con la disciplina di settore”. Snam Rete Gas precisa che la società “ha chiesto l’autorizzazione preventiva alle autorità competenti (Arera e Mise), previo impegno del fornitore gas della cartiera a sottoscrivere un contratto di trasporto. L’allacciamento, peraltro, non è stato mai realizzato in quanto l’offerta di allacciamento, tuttora in corso di validità (termine 27 maggio 2020), non è stata ancora accettata. Pertanto al momento non è stato effettuato alcun lavoro per conto della cartiera. Snam ha avuto contatti esclusivamente con il personale della cartiera e in particolare con l’energy manager”.